L’avanzata delle fabbriche di articoli scientifici fasulli

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Occasionalmente, leggendo Nature o Science si ha la sensazione di essere sulle pagine di cronaca nera di un quotidiano invece che su una pacata rivista scientifica. Nel numero del 19 gennaio di quest’anno di Science, per esempio, Frederik Joelving di Retraction watch fa il punto sulle nuove strategie usate dalle paper mill per pubblicare articoli farlocchi, corrompendo i redattori delle riviste, o infiltrando redattori “amici” nei comitati editoriali di riviste più o meno autorevoli[1].

Ma cominciamo dall’inizio: cos’è una “paper mill”?

Come abbiamo più volte discusso, l’avvento delle riviste scientifiche Open Access — il cui contenuto è liberamente accessibile da chiunque, ma che si finanziano richiedendo il pagamento di una quota per la pubblicazione — ha aperto la strada alle cosiddette “riviste predatorie”, che si pu[...]



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