© bestdesigns/iStock La definizione di “esperienze di pre-morte” è fuorviante poiché si riferisce ai ricordi riportati da alcuni pazienti colpiti da un arresto cardiaco ma che, avendo raccontato queste esperienze, è ovvio che non fossero davvero morti. A complicare le cose, almeno sui termini per definire il fenomeno, ritorna ora l’anestesista ed esperto di rianimazione Sam Parnia, che se ne occupa da tempo, e che in un recente studio ha definito alcuni tipi di esperienze di pre-morte come “morti lucide ricordate”, suggerendo quindi che i pazienti oggetto della ricerca fossero morti e poi tornati in vita ricordando lucidamente ciò che era avvenuto durante la loro morte!
Lo studio, pubblicato su Resuscitation[1], ha riguardato 567 pazienti sottoposti a rianimazione cardiopolmonare (RCP) in seguito a un arresto cardiaco in 25 ospedali di Re[...]
Lo studio, pubblicato su Resuscitation[1], ha riguardato 567 pazienti sottoposti a rianimazione cardiopolmonare (RCP) in seguito a un arresto cardiaco in 25 ospedali di Re[...]
L'articolo completo, come alcuni di quelli pubblicati sugli
ultimi 4 numeri di Query, è
disponibile solo per gli abbonati. Se vuoi leggerlo per
intero, puoi abbonarti a
Query
Se invece sei già abbonato, effettua il login.
Tutti gli altri articoli possono essere consultati qui . Grazie.
Tutti gli altri articoli possono essere consultati qui . Grazie.