Quasi il 20% dei medici che approvano la medicina alternativa esprime anche esitazione nei confronti dei vaccini. Lo dimostra un recente studio pubblicato da un gruppo di ricerca internazionale su Human vaccines & immunotherapeutics[1] che ha analizzato i comportamenti e le attitudini di quasi 2800 dottori di quattro paesi europei, perlopiù medici di base e pediatri, con responsabilità sulla vaccinazione dei pazienti. Le percentuali però variano tra i paesi considerati, raggiungendo quasi il 24% in Germania e il 18% Francia, mentre sono più basse in Finlandia e in Portogallo, rispettivamente con circa il 10% e il 6%. All’origine di questi numeri ci sono complesse motivazioni che spaziano dalle politiche sanitarie nazionali alla fiducia dei singoli nella scienza e nelle istituzioni. Comprenderne le cause diventa ancora più importante quando si parla di medici che lavorano a diretto contatto con il pubblico, il cui rifiuto o disinteresse verso vaccini o terapie tradizionali può influenzare le scelte dei pazienti e talvolta comprometterne la salute.
Con il termine “esitazione vaccinale” si intendono i comportamenti e gli atteggiamenti negativi nei confronti del vaccino, tra cui il rifiuto, il ritardo e la riluttanza a effettuarlo. La medicina alternativa invece implica le pratiche che differiscono dalla medicina tradizionale e convenzionale del proprio paese e che non sono del tutto integrate nel sistema sanitario dominante, come l’agopuntura, la terapia magnetica e l’omeopatia.
Negli ultimi anni, vari studi hanno evidenziato tra i medici una correlazione tra l’approvazione e l’uso delle cure alternative e l’esitazione vaccinale, a tal punto che l’approvazione della medicina alternativa può essere una giustificazione individuale importante nel promuovere la diffidenza verso i vaccini. Angelo Fasce e colleghi hanno quindi cercato di individuare l’elemento che si pone da intermediario tra i due comportamenti.
Da un’analisi del modello di mediazione condotta sul largo campione di personale sanitario, è così emerso che la maggiore o minore fiducia nei vaccini collega in modo significativo l’approvazione della medicina alternativa e l’esitazione vaccinale in tutti e quattro i paesi. L’approvazione delle cure alternative infatti è spesso indice di frustrazione nei confronti del sistema sanitario ufficiale, che può comportare una mancanza di fiducia nelle istituzioni e nella scienza alle quali quindi le persone, medici compresi, sono meno propense a rivolgersi.
I ricercatori hanno poi sottoposto i medici coinvolti a un questionario per comprendere quanti fossero effettivamente disposti a utilizzare la medicina alternativa e contemporaneamente avessero sfiducia nei vaccini. Sul totale del campione, appena il 20% è risultato affine a questo profilo. Le differenze tra i paesi si possono ricollegare alle diversità dei loro sistemi sanitari nazionali; in Germania e Francia, dove in media circa un medico su cinque è rientrato in questa categoria, la medicina alternativa è molto integrata nel sistema sanitario. È più semplice praticarla, molti dottori sono soliti prescrivere farmaci omeopatici e alcune pratiche, come l’agopuntura in Francia, sono persino rimborsate dalle assicurazioni sanitarie. In Finlandia e in Portogallo, invece, la regolamentazione è più rigida: chi pratica la medicina alternativa non è riconosciuto come professionista sanitario e le cure non sono rimborsate dal sistema sanitario nazionale.
Ai fattori individuali di fiducia si sommano quindi elementi istituzionali e burocratici, che nel complesso possono portare a sviluppare i comportamenti di sfiducia verso le terapie convenzionali. Anche se riguardano una minoranza del personale sanitario, studiare i fattori che predispongono o conducono allo sviluppo di questi comportamenti può aiutare a comprendere meglio e prevenire eventuali resistenze nei confronti di iniziative sanitarie di grande impatto e interesse pubblico, come le campagne vaccinali contro Sars-CoV-2.
Con il termine “esitazione vaccinale” si intendono i comportamenti e gli atteggiamenti negativi nei confronti del vaccino, tra cui il rifiuto, il ritardo e la riluttanza a effettuarlo. La medicina alternativa invece implica le pratiche che differiscono dalla medicina tradizionale e convenzionale del proprio paese e che non sono del tutto integrate nel sistema sanitario dominante, come l’agopuntura, la terapia magnetica e l’omeopatia.
Negli ultimi anni, vari studi hanno evidenziato tra i medici una correlazione tra l’approvazione e l’uso delle cure alternative e l’esitazione vaccinale, a tal punto che l’approvazione della medicina alternativa può essere una giustificazione individuale importante nel promuovere la diffidenza verso i vaccini. Angelo Fasce e colleghi hanno quindi cercato di individuare l’elemento che si pone da intermediario tra i due comportamenti.
Da un’analisi del modello di mediazione condotta sul largo campione di personale sanitario, è così emerso che la maggiore o minore fiducia nei vaccini collega in modo significativo l’approvazione della medicina alternativa e l’esitazione vaccinale in tutti e quattro i paesi. L’approvazione delle cure alternative infatti è spesso indice di frustrazione nei confronti del sistema sanitario ufficiale, che può comportare una mancanza di fiducia nelle istituzioni e nella scienza alle quali quindi le persone, medici compresi, sono meno propense a rivolgersi.
I ricercatori hanno poi sottoposto i medici coinvolti a un questionario per comprendere quanti fossero effettivamente disposti a utilizzare la medicina alternativa e contemporaneamente avessero sfiducia nei vaccini. Sul totale del campione, appena il 20% è risultato affine a questo profilo. Le differenze tra i paesi si possono ricollegare alle diversità dei loro sistemi sanitari nazionali; in Germania e Francia, dove in media circa un medico su cinque è rientrato in questa categoria, la medicina alternativa è molto integrata nel sistema sanitario. È più semplice praticarla, molti dottori sono soliti prescrivere farmaci omeopatici e alcune pratiche, come l’agopuntura in Francia, sono persino rimborsate dalle assicurazioni sanitarie. In Finlandia e in Portogallo, invece, la regolamentazione è più rigida: chi pratica la medicina alternativa non è riconosciuto come professionista sanitario e le cure non sono rimborsate dal sistema sanitario nazionale.
Ai fattori individuali di fiducia si sommano quindi elementi istituzionali e burocratici, che nel complesso possono portare a sviluppare i comportamenti di sfiducia verso le terapie convenzionali. Anche se riguardano una minoranza del personale sanitario, studiare i fattori che predispongono o conducono allo sviluppo di questi comportamenti può aiutare a comprendere meglio e prevenire eventuali resistenze nei confronti di iniziative sanitarie di grande impatto e interesse pubblico, come le campagne vaccinali contro Sars-CoV-2.
Note
1) Fasce A. , Karlsson L., Verger P. et al., 2023. “Endorsement of alternative medicine and vaccine hesitancy among physicians: A cross-sectional study in four European countries”, in Human Vaccines & Immunotherapeutics, vol. 19, n.2