Chiedo cortesemente che mi siano forniti i dati, i calcoli e più in generale le prove che si incaricherebbero di dimostrare i "notevoli" vantaggi in termini di risparmio energetico (ed altro) dell'ora legale. Personalmente sono molto scettico che un'operazione di illusionismo (tale è infatti stabilire, per esempio, che ora sono le ore 10 anziché le ore 9) possa produrre alcun effetto. Riconosco che anche l'ora solare è una misura approssimata dei ritmi circadiani ma l'approssimazione di questa è più aderente alla realtà fisica (si consideri che anche la correzione del giorno in più degli anni bisestili, imposta dal calendario gregoriano, è introdotta per rendere più precisa la sincronizzazione con la realtà cosmologica salvo poi stabilire, vari secoli dopo, che in questo preciso istante sono le 16,36 anziché le 15,36!). Altro esempio che a mio modesto avviso indebolisce le dichiarate magnifiche sorti e progressive dell'ora legale rispetto alla solare è rappresentato dalla suddivisione dei fusi orari: si vuole forse asserire che in questo preciso momento negli Stati Uniti, considerato che sono avanti molte ore rispetto a noi, stanno risparmiando moltissimo? Si tenga inoltre presente che il Giappone, non certo ultimo in tema di risparmio ed efficienza energetica, non adotta l'ora legale.
Stefano Marangoni
Risponde Gianni Comoretto:
Gent.mo sig. Marangoni, mi sembra che questa domanda sia fatta alle persone sbagliate. Il CICAP non ha tra i suoi compiti quello di analizzare nei dettagli la "razionalità" di ogni scelta politica, e non ne ha neppure lontanamente le forze. Questi dati semplicemente non li abbiamo, non è tra i nostri compiti cercarli, e non lo è neppure giustificare, o criticare, una scelta che deriva da esigenze di comodità sentite da molte persone. Se poi altre persone (tra cui, mi sembra di capire, lei) sentono invece questa scelta come scomoda, o inopportuna, le sedi per discuterne sono altre. Mi limiterò quindi a rispondere agli aspetti più legati a questioni scientifiche, ed in particolare astronomiche. L'ora legale può produrre effetti perché in pratica modifica le abitudini (concrete, non illusorie) di milioni di persone, che si alzano e vanno a dormire un'ora prima. La differenza è tutta lì. In realtà anche l'introduzione dell'ora solare ha suscitato, nel 1700, critiche feroci. L'ora solare varia in lunghezza durante l'anno, in quanto dai tempi classici si otteneva dividendo in dodici parti l'intervallo tra l'alba e il tramonto. Un'ora uniforme durante l'anno è nata da esigenze commerciali e tecniche, e non aveva nessun senso in un mondo che rimaneva in buona parte agricolo. L'ora civile che utilizziamo, con il sistema dei fusi orari, è spesso ben più sbagliata dell'ora legale. Che senso ha avere la stessa ora a Granada e a Zagabria, quando il sole tramonta quasi due ore dopo nella prima rispetto alla seconda? Anche questa è stata una rivoluzione, aspramente criticata, dettata da esigenze di tipo pratico che non hanno nessun riscontro astronomico. La correzione del giorno bisestile sincronizza l'anno, non il tempo circadiano. Il tempo circadiano viene periodicamente sincronizzato al secondo, e questo è essenziale solo per noi astronomi. Anzi, è insufficiente, dobbiamo tener conto della piccola differenza residua (per definizione minore di un secondo, ma sempre importante). Il fatto di avere il tempo civile spostato di un numero intero di ore rispetto a quello astronomico non dà invece nessun problema. Come le dicevo, i fusi orari sono una convenzione che introduce errori ben maggiori di quelli dell'ora legale, raggruppando paesi che hanno affinità culturali, ma sono posti a longitudini anche molto differenti. Il problema per cui l'ora solare è nata dipende dal fatto che noi NON SIAMO sincronizzati con il ritmo circadiano, ma tendiamo a ritardare su di esso. In Italia si va a lavorare intorno alle 8:30, e quindi ci si alza intorno alle 7, circa un'ora dopo l'alba media. Si va a dormire intorno alle 10, ben 4 ore dopo l'alba media. Quindi il nostro ritmo circadiano è spostato di 2-3 ore rispetto a quello solare. In inverno, con l'alba che comunque finisce per coincidere con l'ora a cui ci si alza, non ha molto senso cercare di rimettersi in passo. In estate anticipare la vita civile di un'ora invece ha un senso: quello di riavvicinarci al ritmo "naturale" delle cose. Si potrebbe per legge decidere che d'estate l'orario di lavoro viene anticipato di un'ora, anziché sostare tutti gli orologi. Ma probabilmente questo non è fattibile. Per chi è già, per sua abitudine, sincronizzato con il tempo solare, l'ora legale è sicuramente scomoda. Si tratta quindi di decidere, con gli strumenti della democrazia, se la scelta di applicare l'ora legale sia o meno opportuna per la maggioranza dei cittadini. In questo il CICAP non ha voce in capitolo.
Proibire o non proibire?
Volevo conoscere il vostro autorevole parere su una questione: abbiamo gli strumenti giusti per sapere per certo che il paranormale non esiste: non c'è quindi motivo di credere a cartomanti, astrologi, veggenti e compagnia bella...
La mia domanda è: perché non viene vietato a tutti questi sedicenti "esperti" di apparire in TV? Di apparire sui giornali? Di avere studi dove poter ricevere persone? Non intendo il fatto che non debbano essere più ospiti in questa o quella trasmissione. Mi riferisco al fatto che queste persone approfittano della credulità popolare per arricchirsi con i consulti telefonici e non solo. In poche parole: perché non viene proibita la loro "attività"? Alcune volte capita (purtroppo) che un medicinale acquistato in farmacia non sortisca l'effetto voluto o peggio che abbia delle controindicazioni superiori ai benefici apportati. Ebbene in questo caso si ritira il lotto incriminato, si denuncia l'azienda che l'ha messo in commercio e quant'altro... Quanto tempo servirà a capire che la categoria delle persone che di mestiere fanno "l'uomo del paranormale" è una piaga della società moderna?
Costantino Riccardo
Risponde Silvano Fuso:
Vede, il problema che lei solleva esula completamente dalle nostre competenze e dalle nostre finalità. Noi siamo infatti un'associazione scientifica ed educativa e il nostro compito si limita a svolgere indagini e a informare di conseguenza il pubblico. Non sta certo a noi stabilire se certe cose devono essere proibite o consentite. Si tratta di un problema essenzialmente politico che deve essere deciso dalle autorità competenti e, attraverso di loro, in definitiva dalla stessa popolazione. In effetti esistono già in merito, anche se spesso vengono disattese.
Il paragone con i farmaci da lei citato non è purtroppo del tutto calzante poiché vengono liberamente venduti anche molti prodotti la cui efficacia terapeutica non è mai stata dimostrata: l'esempio tipico è costituito dai rimedi omeopatici.
Per quanto ci riguarda comunque, riteniamo che al di là dei provvedimenti legislativi restrittivi, sia essenziale la corretta informazione. Se il pubblico fosse adeguatamente informato non ci sarebbe neppure bisogno di proibire certe attività: si estinguerebbero spontaneamente. Su questa convinzione basiamo la nostra attività.
Rabdomanzia: come mai sembra funzionare?
Alla fine di giugno 2004, a Morsbronne les Bains, circa 30 km a nord di Strasburgo, in occasione del centenario di "termalismo", c'è stata una dimostrazione, da parte di una società (un'impresa commerciale) di rabdomanti. A quelli che lo volevano, tra il pubblico, hanno dato i classici bastoncini oppure delle asticelle di plastica o di ottone. Quasi tutti hanno ottenuto che gli aggeggi flettessero, quando passavano sopra la falda acquifera. Secondo voi è possibile che ci sia stato un trucco?
Franco Tadiotto
Risponde Claudio Pastore:
È molto difficile dare una risposta alla sua domanda senza conoscere con precisione i fatti. Non sapendo quali siano le fonti da cui lei ha appreso la notizia (a volte i giornali commettono imprecisioni), nel risponderle partirò dal presupposto che i fatti si siano svolti esattamente come lei ha scritto. Senza dubbio sarebbe una cosa sorprendente se molte persone, l'una all'insaputa dell'altra, ritenessero di trovare una falda in un punto preciso e poi in quel punto preciso si ritrovasse effettivamente l'acqua. Dal suo resoconto però mi pare di capire che la dimostrazione sia avvenuta in pubblico e che quindi chi ha provato a cercare l'acqua sapesse già dove gli altri l'avevano rintracciata; questo fatto impedirebbe di escludere l'autosuggestione. Non possiamo escludere trucchi, ma dal suo recoconto mi sembrerebbe più probabile una forma di suggestione ("Tutti gli altri hanno trovato l'acqua qui, allora ci sarà..."). La rabdomanzia non ha mai dato prova di efficacia; sono stati fatti vari test controllati, specialmente in Germania ed in Italia, seguendo un protocollo preciso accettato in anticipo dai presunti rabdomanti e dagli sperimentatori; in tutti i casi l'esito è stato negativo. Questo non significa ovviamente che tutti i presunti rabdomanti siano truffatori o soggetti autosuggestionati, però è un dato di fatto che finora nessun rabdomante ha dato prove convincenti delle proprie presunte capacità. Può trovare un dettagliato resoconto di alcuni esperimenti controllati sulla rabdomanzia sul libro Avventure nel mistero di James Randi. Il testo critico più completo sull'argomento, però, è Rabdomanzia di Luigi Garlaschelli e Andrea Albini.
I segreti degli Shaolin
Alcuni anni fa ho assistito ad uno spettacolo teatrale dei monaci cinesi del monastero di Shaolin. Recentemente sono tornato a vederli, ma sono rimasto meno impressionato. La prima volta alcune scene (tipo quelle di fachirismo) potevano effettivamente essere assimilate al "paranormale" ... Avete mai indagato sui loro trucchi, qualora ve ne siano? Per esempio, un monaco rompe in testa ad un altro un grosso randello di legno... lo fa toccare prima al pubblico perchè ne verifichi la consistenza, ma ovviamente è sufficiente che vi sia un taglio nel legno (anche molto sottile, ma profondo a sufficienza) in un certo punto perchè il randello si rompa molto facilmente. Che ne dice?
Davide Barbieri
Risponde Fabrizio Marchesano:
La ringrazio molto per l'interessamento sull'argomento Shaolin, in effetti uno tra i più affascinanti nel vastissimo panorama di presunte commistioni con il paranormale. Posso dirle che è molto difficile separare quelli che potremmo definire veri e propri "trucchi" da quelle che sono esigenze, per certi versi comprensibili, di spettacolarizzazione dell'evento. Io stesso, ad esempio, nel corso della mia esperienza di praticante di kung-fu, sono stato più volte testimone diretto di quello che possiamo chiamare "fattore spettacolo": per catturare l'attenzione di un pubblico "inesperto" (come è stato qualunque attuale praticante prima di iniziare ad allenarsi, me compreso, naturalmente) servono inevitabilmente tecniche spettacolari, che non sono necessariamente quelle più difficili da eseguire. Anzi, una buona esibizione di arti marziali è quella in cui sia il praticante che il neofita possono trovare stimoli dipendentemente dalla loro esperienza e può risultare illuminante farsi raccontare le impressioni personali di rappresentanti dell'una e dell'altra categoria in merito alla stessa esibizione. Naturalmente c'è poi da fare i conti con alcuni personaggi di pochi scrupoli che, alla faccia dei princìpi morali e filosofici che dovrebbero sostenere ogni praticante, fanno leva sul miraggio dell'acquisizione di improbabili "poteri" per spillare soldi ai malcapitati di turno. Non è raro vedere ragazzini, ma anche adulti, che entrano in palestra per chiedere informazioni e sentirli rivolgere al Maestro domande come: "Ma poi riesco a dare calci volanti a tre metri di altezza?" o "Imparerò le tecniche per colpire a distanza?"...
Omeopatia e medicina tradizionale
Continua la discussione sull'omeopatia, sia su S&P che sul forum CICAP. Non credo che ci sia molto da dire sull'argomento se non quanto segue, tratto proprio dalla ormai decennale discussione:
- l'omeopatia è un sistema medico senza basi solide di alcun tipo, nemmeno filosofiche
- l'omeopatia si è diffusa sulla base della disinformazione
- l'omeopatia si è diffusa per motivi meramente commerciali
- l'omeopatia rifiuta la metodologia scientifica
- l'omeopatia attira pazienti per la sua premessa metodologica di approccio personalizzato e umanizzato al malato
- a noi medici del SSN "regionalizzato" tale approccio non è consentito perché siamo valutati sulle quantità, non sulle qualità.
Vogliamo dunque parlare del punto 6? o è "fare politica"?
Antonio Bellezza
Risponde Silvano Fuso:
Quello che lei afferma riguardo all'omeopatia è purtroppo sostanzialmente vero. Riguardo al punto 6, lei, in quanto medico, conosce sicuramente meglio di noi quale sia la situazione reale. Penso che una discussione su queste tematiche sia quanto mai opportuna, però il CICAP francamente non ha le competenze per intervenire e la questione non rientra neppure nelle proprie finalità. Penso che il problema andrebbe sollevato nelle sedi opportune: ordini dei medici, associazioni sindacali, consigli di amministrazione delle ASL e quant'altro.
Un cordiale saluto.
Dubbi sulla realtà
Ho letto l'articolo delle visioni notturne avute da una signora, concludendo che si è trattato di un brutto scherzo del cervello, ovvero di illusione ottica. Ma come si fa ad essere sicuri di tale affermazione? È perché allora non è tutta illusione ottica, anche perchè ritenuto per convenzione, visione normale! Siamo sei miliardi di esseri sulla terra, allora ogni esperienza di ciascuno di essi è personale, unica ed irripetibile e a volte illusoria? Perché dare queste etichette di comodo per avere paura di riflettere? È tutta una presa in giro generale nello sputare sentenze, forse questa è la verità - verità non assoluta... Aveva forse ragione Heisenberg con la sua indeterminazione? Dove sta la vera realtà? Sta qui? Sta lì? Come un grande gioco di illusionismo... E di volta in volta esce qualcuno che dice in assoluto "così è", e sputa sentenze, che dopo più o meno tempo occorre modificare per poi ancora modificarle, mentre se avesse detto dall'inizio "non si sa" avrebbe fatto più bella figura....
Serafino Vernucci
Risponde Silvano Fuso:
Caro Serafino, la scienza è ben lontana dall'attribuire valore assoluto alle proprie affermazioni. Prova ne è che le conoscenze scientifiche sono in continua evoluzione e nella scienza niente è mai definitivo. Noi siamo perfettamente consapevoli di questo fatto. Tuttavia le affermazioni scientifiche devono soddisfare il requisito dell'intersoggettività. In altre parole un'affermazione scientifica deve poter essere condivisa da chiunque o attraverso l'osservazione sperimentale o attraverso ragionamenti logico-matematici. Questo è necessario proprio per superare le opinioni individuali. Riguardo al fatto che quella che noi chiamiamo realtà sia una totale illusione, non lo si può escludere sul piano logico. Vi sono correnti filosofiche che lo sostengono. Sicuramente tutto è filtrato attraverso i nostri organi di senso e il nostro cervello. Però vi sono aspetti di questa "illusione" che possono essere condivisi da tutti. Altri aspetti invece sono "percepiti" solo da alcuni e non da altri. Mi sembra legittimo attribuire maggiore "realtà" ai primi piuttosto che ai secondi. Il problema del realismo è stato molto dibattuto in campo filosofico. La scienza non ha la pretesa di descrivere la realtà ultima, ma più modestamente solo ciò che della "realtà" può essere condiviso da tutti, attraverso determinati canoni e procedure. Si tratta di una convenzione? Può darsi. Esiste una corrente epistemologico denominata proprio convenzionalismo. Sta di fatto però che questa "convenzione" ha consentito all'uomo di fare cose che tutte le altre concezioni filosofiche non sono mai riuscite a compiere.
Riguardo ad Heisenberg, certo che aveva ragione. Finora nessuno ha mai smentito il suo principio di indeterminazione. Va però notato che lo stesso principio di Heisenberg soddisfa il criterio di intersoggettività di cui parlavo prima (tuttavia occorre anche osservare che non si può estrapolare a livello macroscopico ciò che vale nel mondo microscopico. Ma qui il discorso si farebbe lungo e complesso).
CICAP, fede e Voyager
Cari amici del CICAP, volevo rivolgervi alcune osservazioni:
- Noto che spesso sorvolate sui problemi inerenti la fede, sostenendo trattarsi di scelte personali. Di fatto, il prete che racconta di avere esorcizzato il demonio non è dissimile da chi sostiene di essere stato rapito dagli alieni o di essere in contatto con i mondo dei morti. Trattasi forse di una scelta "politica"? Ovvero, già è difficile avvicinare le persone al pensiero razionale pertanto se ci scontriamo con la Chiesa siamo "fritti"? In questo caso potrei comprendere la scelta.
- Ritengo Voyager ragazzi uno dei programmi più inadeguati e diseducativi per i bambini. All'inizio e alla fine di ogni servizio, il conduttore tenta in ogni modo di insinuare che, se pur remotamente, vi sia la possibilità che questo o quel fenomeno paranormale effettivamente esista. Ha un approccio tutt'altro che scientifico e razionalista, l'esatto contrario degli Angela per intenderci. Credo faccia molti danni ai giovani ascoltatori del programma. Ho come l'impressione che le vostre sporadiche partecipazioni accreditino una trasmissione di ben poco spessore, che allontana invece che avvicinare i ragazzi alla nostra causa. Anche in questo caso, meglio una goccia nel mare che il nulla; meglio far sentire marginalmente la propria voce che niente.
Correggetemi se sbaglio.
Andrea Albertin
Risponde Silvano Fuso.
Caro Andrea, riguardo alle due questioni da lei sollevate:
- Ii rapporti tra CICAP e fede rappresentano una vessata quaestio sulla quale siamo più volte intervenuti. La rimando ad esempio alla risposta "Che differenza c'è tra paranormale e religione?", su S&P n. 64. Per quanto riguarda i riti di esorcismo, non abbiamo mai esitato a sostenere che in essi non si è mai verificato nulla di paranormale e che tutto ciò che vi accade può essere interpretato in termini antropologici, psicologici e psichiatrici. Inoltre molto spesso ci siamo occupati in modo critico di paranormale religioso.
- Per quanto riguarda la nostra partecipazione a Voyager, abbiamo stabilito sin dall'inizio che noi siamo responsabili esclusivamente di ciò che facciamo durante la trasmissione, ovvero i controlli sui sedicenti sensitivi. Purtroppo non abbiamo alcuna voce in capitolo sul resto della trasmissione. Il nostro scopo è mostrare al pubblico come si deve effettuare una sperimentazione sui presunti fenomeni paranormali prima di giungere a conclusioni affrettate. Come giustamente lei afferma: meglio una goccia nel mare che il nulla.