Milano. È ripreso il processo contro Vanna Marchi, accusata di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, insieme all'ex convivente Francesco Campana, alla figlia Stefania Nobile, e al mago "Do Nascimento", ancora latitante.
La teleimbonitrice ha deciso di prendere la parola facendo alcune personali dichiarazioni spontanee e, durante la lettura, è scoppiata in lacrime. "Se qualcuno si è sentito truffato - ha detto Vanna Marchi - chiedo scusa". E ha continuato dicendo: "Ogni volta che dicono di aver chiamato Vanna Marchi e di averle dato dei soldi mi sento morire. Nessuno ha dato i soldi a Vanna Marchi. Sono perseguitata giorno e notte da questa vicenda e per il fatto che mi hanno fatta passare come ricca non trovo più lavoro. Io non ho soldi e devo lavorare come ho fatto per tutta la vita. Non ho mai pensato che vendere la fortuna sia stata una truffa".
La figlia inoltre sostiene che Striscia la Notizia abbia creato un "lavaggio mentale mediatico" e poi ha spiegato che loro avevano solo il compito di comparire in televisione per le televendite, organizzate dalla società Asciè. "Non potevo sapere se allora la società faceva attività illecite. Sapevo solo che faceva televendite e vendeva prodotti vari", ha affermato Stefania Nobile.
Resta da capire, e lo stabiliranno i giudici, come mai il terzetto invitasse gli spettatori a compiere un presunto "rito antimalocchio", il cui unico effetto era quello di spaventare i clienti più suggestionabili, e perché la signora Nobile minacciasse al telefono chi non volesse pagare per farsi togliere il malocchio dal mago "Do Nascimento".