L'agopuntura è una disciplina nei confronti della quale la comunità scientifica ha più volte manifestato parecchie perplessità. Se i suoi fondamenti teorici sono del tutto privi di fondamento scientifico e se tante sue presunte indicazioni non hanno mai avuto alcuna conferma, si è sempre però concesso all'agopuntura di possedere almeno capacità analgesiche nei confronti di alcuni disturbi (vedi anche l'articolo di Piero Angela a pag. 20). Un recente studio, pubblicato sul numero di maggio 2005 del JAMA (The Journal of the American Medical Association), mette tuttavia in dubbio anche tali capacità, almeno per quanto riguarda l'efficacia nel combattere l'emicrania.
Lo studio (K. Linde et al., "Acupuncture for Patients With Migraine. A Randomized Controlled Trial", JAMA, 293, 2118-2125, 2005) ha preso in considerazione complessivamente 302 pazienti (l'88% dei quali donne), di età media pari a 43 anni, sofferenti di emicrania. I pazienti sono stati divisi in tre gruppi randomizzati. Un primo gruppo è stato sottoposto a trattamenti di agopuntura. Il secondo è stato invece sottoposto a trattamenti di "finta agopuntura", in cui gli aghi venivano introdotti in punti diversi da quelli canonici. Il terzo gruppo era quello di controllo e non è stato sottoposto ad alcun trattamento. Lo studio è stato condotto tra aprile 2002 e gennaio 2003. I pazienti dovevano annotare su un diario le loro condizioni relative all'emicrania.
Alla fine dello studio i ricercatori hanno valutato la diminuzione del numero di giorni in cui i pazienti avevano subito attacchi di emicrania di intensità moderata o grave. Nel gruppo trattato con l'agopuntura si è registrato un decremento pari a 2,2 giorni su una media di 5,2. Nel gruppo trattato con la "finta agopuntura" il decremento è stato di 2,2 su una media di 5. Infine, nel gruppo di controllo il decremento è risultato di 0,8 giorni su una media di 5,4.
In definitiva quindi non sono apparse sostanziali differenze tra il gruppo sottoposto ad agopuntura vera e quello sottoposto ad agopuntura finta. Mentre entrambi questi gruppi differivano in modo apprezzabile dal gruppo di controllo (1,4 giorni di differenza). Gli autori dello studio affermano che questi risultati possono essere interpretati ipotizzando che sia l'agopuntura vera che quella finta producano effetti fisiologici non specifici, oppure semplicemente un forte effetto placebo o una combinazione di entrambi i fattori.