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Evoluzionismo: non abbassiamo la guardia
Ad un americano che sperava che, almeno in Italia, ai suoi figli sarebbero state risparmiate le polemiche religiose che hanno colpito l'insegnamento di scienza negli Stati Uniti, la discussione sulla possibile cacciata di Darwin dalle scuole dell'obbligo ha avuto il sapore di uno sgradito ritorno al passato.
Nonostante le rassicurazioni del Ministro Moratti (Darwin sarà insegnato fin dalle elementari), l'esperienza americana ci insegna che questo dibattito non è un caso isolato, e che c'è sempre il rischio che si ripeta.
Negli Stati Uniti, si è avvertita l'esigenza di creare un'organizzazione stabile, il National Center for Science Education, del quale faccio parte, impegnata nel contrastare la teoria dell'incompatibilità tra scienza e fede sostenuta da certe sette religiose particolarmente diffuse oltreoceano. Scopo della nostra associazione è quello di far capire alle amministrazioni locali, scuole, maestri e professori, nonché agli studenti, ai loro genitori, e alla stampa, non solo l'importanza dell'evoluzione come teoria scientifica, ma fornire anche consigli concreti su come evitare il conflitto tra religione e scienza che, invece, i creazionisti cercano di alimentare.
La discussione va avanti ormai da quasi un secolo, anche davanti alle Corti di giustizia. L'esempio più conosciuto è senza dubbio il processo penale subito nel 1925 da John Scopes, professore di biologia di un liceo nello stato di Tennessee, denominato il Monkey Trial (vale adire "Il processo alle scimmie"). Anche se a Scopes venne contestato il reato di "insegnare l'evoluzione" - reato per il quale subì una condanna - oggi quel processo viene ricordato per il goffo tentativo del pubblico ministero di spiegare alla giuria in termini scientifici la creazione del mondo secondo la versione contenuta nella Genesi.
Più recentemente, negli anni sessanta, la Corte Suprema ha sostenuto che l'atteggiamento proibizionistico tenuto nei confronti della teoria dell'evoluzione costituiva una chiara violazione del principio di separazione tra stato e chiesa, e, come tale lo ha ritenuto anticostituzionale. Nel 1987, la Corte ha dichiarato, inoltre, che l'inserimento dello studio del creazionismo nei programmi scolastici costituisce un'ulteriore violazione dello stesso principio, trattandosi chiaramente di teoria religiosa, e non di scienza.
E quindi, Darwin è rimasto nelle nostre scuole. Ma i creazionisti non hanno mollato. Si sono invece "evoluti".
Non potendo criminalizzare la teoria dell'evoluzione o screditarla con "prove scientifiche", i creazionisti americani, che diffondono le loro idee in tutto il mondo tramite Internet, oggi cercano di presentarla come una forma di fede scientifica che merita una risposta basata sulla fede religiosa, con lo scopo di cancellare l'evoluzione dai programmi scolastici.
E in alcuni casi ci sono quasi riusciti. Nel 1999, per esempio, un gruppo di creazionisti è riuscito a convincere la commissione scolastica dello stato del Kansas ad eliminare l'insegnamento delle teorie darwiniane dai programmi di studio.
Dalla recente discussione sui programmi scolastici italiani emergono gli stessi argomenti pseudo-scientifici e pseudo-pedagogici contro la teoria dell'evoluzione, con riferimenti sdegnosi per chi crede nella storia "della scimmia che si trasforma in essere umano", la rappresentazione di evoluzione come "verità acquisita", arrivando a presentare il concetto di "evoluzionismo" come una sorta di fede pagana che gli studenti sarebbero costretti a riconoscere prima ancora di studiare la teoria scientifica. Lascio che a rispondere a queste accuse siano i tanti scienziati che hanno protestato contro la decisione di togliere Darwin dalle scuole.
Non so se le persone che avevano suggerito di eliminare Darwin dalle scuole dell'obbligo si considerano dei creazionisti, o se erano semplicemente ingannati dalla stessa pseudo-scienza spacciata in America. Ma vanno sottolineate altre coincidenze tra l'Italia e gli Stati Uniti: l'attacco contro l'evoluzione è stato portato su un terreno prettamente politico, e non all'interno della comunità scientifica. E, come negli Stati Uniti, anche in Italia è stata soltanto la teoria dell'evoluzione ad essere aggredita: nessuno discute (per fortuna) della necessità, per esempio, di contestare le teorie di eliocentrismo o la forza di gravità.
Per fortuna, però, le somiglianze tra l'America e l'Italia non sono limitate alla tipologia del problema, ma anche alla capacità dei paesi di trovare una soluzione.
In Kansas, i cittadini dello Stato, imbarazzati dallo scandalo nazionale creato dalla decisione di togliere la teoria evoluzionistica dalle scuole, votarono persone meno influenzabili da sette religiose nelle successive elezioni. In Italia, pare che tutto sia stato risolto non solo in tempi rapidissimi e senza dover sostituire gli attuali politici, ma anche senza creare un'atmosfera di guerra tra scienza e fede.
Tutto bene questa volta, ma l'esperienza d'oltreoceano insegna che non è il caso di abbassare la guardia.
Michael McIlwrath
Firenze
Avvocato e membro del consiglio direttivo del National Center for Science Education.
Nonostante le rassicurazioni del Ministro Moratti (Darwin sarà insegnato fin dalle elementari), l'esperienza americana ci insegna che questo dibattito non è un caso isolato, e che c'è sempre il rischio che si ripeta.
Negli Stati Uniti, si è avvertita l'esigenza di creare un'organizzazione stabile, il National Center for Science Education, del quale faccio parte, impegnata nel contrastare la teoria dell'incompatibilità tra scienza e fede sostenuta da certe sette religiose particolarmente diffuse oltreoceano. Scopo della nostra associazione è quello di far capire alle amministrazioni locali, scuole, maestri e professori, nonché agli studenti, ai loro genitori, e alla stampa, non solo l'importanza dell'evoluzione come teoria scientifica, ma fornire anche consigli concreti su come evitare il conflitto tra religione e scienza che, invece, i creazionisti cercano di alimentare.
La discussione va avanti ormai da quasi un secolo, anche davanti alle Corti di giustizia. L'esempio più conosciuto è senza dubbio il processo penale subito nel 1925 da John Scopes, professore di biologia di un liceo nello stato di Tennessee, denominato il Monkey Trial (vale adire "Il processo alle scimmie"). Anche se a Scopes venne contestato il reato di "insegnare l'evoluzione" - reato per il quale subì una condanna - oggi quel processo viene ricordato per il goffo tentativo del pubblico ministero di spiegare alla giuria in termini scientifici la creazione del mondo secondo la versione contenuta nella Genesi.
Più recentemente, negli anni sessanta, la Corte Suprema ha sostenuto che l'atteggiamento proibizionistico tenuto nei confronti della teoria dell'evoluzione costituiva una chiara violazione del principio di separazione tra stato e chiesa, e, come tale lo ha ritenuto anticostituzionale. Nel 1987, la Corte ha dichiarato, inoltre, che l'inserimento dello studio del creazionismo nei programmi scolastici costituisce un'ulteriore violazione dello stesso principio, trattandosi chiaramente di teoria religiosa, e non di scienza.
E quindi, Darwin è rimasto nelle nostre scuole. Ma i creazionisti non hanno mollato. Si sono invece "evoluti".
Non potendo criminalizzare la teoria dell'evoluzione o screditarla con "prove scientifiche", i creazionisti americani, che diffondono le loro idee in tutto il mondo tramite Internet, oggi cercano di presentarla come una forma di fede scientifica che merita una risposta basata sulla fede religiosa, con lo scopo di cancellare l'evoluzione dai programmi scolastici.
E in alcuni casi ci sono quasi riusciti. Nel 1999, per esempio, un gruppo di creazionisti è riuscito a convincere la commissione scolastica dello stato del Kansas ad eliminare l'insegnamento delle teorie darwiniane dai programmi di studio.
Dalla recente discussione sui programmi scolastici italiani emergono gli stessi argomenti pseudo-scientifici e pseudo-pedagogici contro la teoria dell'evoluzione, con riferimenti sdegnosi per chi crede nella storia "della scimmia che si trasforma in essere umano", la rappresentazione di evoluzione come "verità acquisita", arrivando a presentare il concetto di "evoluzionismo" come una sorta di fede pagana che gli studenti sarebbero costretti a riconoscere prima ancora di studiare la teoria scientifica. Lascio che a rispondere a queste accuse siano i tanti scienziati che hanno protestato contro la decisione di togliere Darwin dalle scuole.
Non so se le persone che avevano suggerito di eliminare Darwin dalle scuole dell'obbligo si considerano dei creazionisti, o se erano semplicemente ingannati dalla stessa pseudo-scienza spacciata in America. Ma vanno sottolineate altre coincidenze tra l'Italia e gli Stati Uniti: l'attacco contro l'evoluzione è stato portato su un terreno prettamente politico, e non all'interno della comunità scientifica. E, come negli Stati Uniti, anche in Italia è stata soltanto la teoria dell'evoluzione ad essere aggredita: nessuno discute (per fortuna) della necessità, per esempio, di contestare le teorie di eliocentrismo o la forza di gravità.
Per fortuna, però, le somiglianze tra l'America e l'Italia non sono limitate alla tipologia del problema, ma anche alla capacità dei paesi di trovare una soluzione.
In Kansas, i cittadini dello Stato, imbarazzati dallo scandalo nazionale creato dalla decisione di togliere la teoria evoluzionistica dalle scuole, votarono persone meno influenzabili da sette religiose nelle successive elezioni. In Italia, pare che tutto sia stato risolto non solo in tempi rapidissimi e senza dover sostituire gli attuali politici, ma anche senza creare un'atmosfera di guerra tra scienza e fede.
Tutto bene questa volta, ma l'esperienza d'oltreoceano insegna che non è il caso di abbassare la guardia.
Michael McIlwrath
Firenze
Avvocato e membro del consiglio direttivo del National Center for Science Education.
Errori diabolici
Per amore della precisione, vi segnalo un errore che ho riscontrato nel n. 54 di Scienza & Paranormale. A pag. 60, nella rubrica "L'uovo di Colombo", si legge: "[...] il numero 999 scritto in base 7 diventa 666".
In realtà, il numero 999 in base 10, convertito in base 7, non diventa 666, ma: 2625 (infatti: 5x1 + 2x7 + 6x49 + 2x343 = 6 + 14 + 294 + 686 = 999). D'altra parte, il numero 666 in base 7, convertito in base 10, non corrisponde a 999, ma a: 6x1 + 6x7 + 6x49 = 342.
Certo che, quando la Bestia ci mette la coda...
Ennio Peres
[email protected]
Roma
In realtà, il numero 999 in base 10, convertito in base 7, non diventa 666, ma: 2625 (infatti: 5x1 + 2x7 + 6x49 + 2x343 = 6 + 14 + 294 + 686 = 999). D'altra parte, il numero 666 in base 7, convertito in base 10, non corrisponde a 999, ma a: 6x1 + 6x7 + 6x49 = 342.
Certo che, quando la Bestia ci mette la coda...
Ennio Peres
[email protected]
Roma
Storia più bella o storia strana?
Mi chiamo Carlo, ho 29 anni e seguo con passione i vostri interventi televisivi.
Abito a Savona e sul quotidiano locale (Il Secolo XIX di Genova) sono riapparse le curiose pubblicità di un libro intitolato La storia più bella. Dico "riapparse" perché il libro è già arrivato al secondo capitolo e la pubblicità è diventata decisamente più massiccia.
Mi sono informato un po', e trovo la cosa agghiacciante. È la storia di un padre che, a causa di un tumore, perde il figlio in giovanissima età, ma ciò non impedisce al giovane di comunicare con il genitore e di proteggerlo dall'aldilà. Non solo: da alcuni messaggi apparsi sul sito www.lastoriapiubella.com pare che la protezione si estenda anche ai lettori del libro in questione...
Ora, vorrei che fosse chiaro che un libro scritto da un padre che ha dovuto sopportare un dramma così sconfinato non solo è legittimo, ma può essere di conforto a persone che incorrono in simili tragedie. Ritengo inoltre che anche attribuire significato spirituale a un tale evento sia comprensibile e naturale.
Che c'è di sbagliato allora? A mio parere un sacco di cose.
Per cominciare sui giornali e sulle riviste il libro La storia più bella viene pubblicizzato come "Una storia vera accaduta nell'aldilà" il che mi sembra francamente eccessivo.
Sul sito sono presenti articoli di giornale che indicano che i proventi delle vendite andranno in beneficenza, tuttavia non se ne fa più menzione e non è possibile, ad esempio, sapere a favore di quali enti o persone questa beneficenza andrà. Avrò poca fiducia nell'umanità ma il sito sembra costruito appositamente per destare sospetti, a cominciare dal look professionale (e commerciale) che poco ha a che vedere con uno spontaneo gesto d'amore di un padre distrutto. Tuttavia fare le cose per bene non è un crimine, tutt'altro, ma ciò che mina irrimediabilmente la credibilità del sito sono i testi.
L'uso eccessivo delle virgolette desta in me sempre sospetti, (non ho mai visto in un vostro articolo scrivere che un caso sia stato risolto dal Segretario del CICAP "Massimo Polidoro"...) e l' home page di www.lastoriapiubella.com ne è piena: "Prima di parlare dei libri, desideriamo illustrarvi brevemente cosa sta accadendo intorno alla "STORIA VERA" del ragazzo. [...] Questo meraviglioso passaggio della sua conversione di fede, attraverso l'incontro con "Fratel Cosimo", un uomo benedetto da Gesù, è ampiamente descritto nel primo libro. [...] A conclusione della trilogia, proprio mentre il padre di Fabio stava per finire il suo lavoro, dal cielo è stato ispirato a scrivere dettagliatamente, "COME FARE PER OTTENERE I MIRACOLI"".
Credo che oramai abbiate capito a cosa voglio arrivare. Ritengo che questa operazione abbia ben poco dell'elevato valore spirituale che proclama; essendo tutti figli e nipoti abbiamo perso tutti una persona cara, rendendo l'argomento di facile presa.
Questi potrebbero essere solo i pensieri di un giovane scettico e malfidato, ma se si scava un po' nel sito si trovano altri pericolosi indizi come questo messaggio del forum (chiamato "pensieri") scritto dallo stesso autore del libro: "Comunico che la Signora Genni terrà una riunione per i messaggi con l'aldilà il giorno 2 Novembre 2003 alle ore 14:30 presso la Sala Bario's in Via Barona (angolo Via Boffalora, zona Famagosta, metro Romolo più bus 76) a Milano. L'ingresso è libero. Chi volesse diffondere il messaggio spirituale di Fabio, può richiedere un congruo numero di libri (a sua discrezione tra il primo e il secondo libro) con lo sconto del 30%. Si raccolgono le adesioni tramite e-mail. Grazie."
Questa mia missiva nasce, oltre che per segnalarvi il caso se già non ne foste a conoscenza, dal desiderio di leggere un vostro parere sulla vicenda. Ritengo che il CICAP sia l'organizzazione giusta per affrontare questo genere di problemi, una vera e propria istituzione.
Carlo Fancini Genova
Abito a Savona e sul quotidiano locale (Il Secolo XIX di Genova) sono riapparse le curiose pubblicità di un libro intitolato La storia più bella. Dico "riapparse" perché il libro è già arrivato al secondo capitolo e la pubblicità è diventata decisamente più massiccia.
Mi sono informato un po', e trovo la cosa agghiacciante. È la storia di un padre che, a causa di un tumore, perde il figlio in giovanissima età, ma ciò non impedisce al giovane di comunicare con il genitore e di proteggerlo dall'aldilà. Non solo: da alcuni messaggi apparsi sul sito www.lastoriapiubella.com pare che la protezione si estenda anche ai lettori del libro in questione...
Ora, vorrei che fosse chiaro che un libro scritto da un padre che ha dovuto sopportare un dramma così sconfinato non solo è legittimo, ma può essere di conforto a persone che incorrono in simili tragedie. Ritengo inoltre che anche attribuire significato spirituale a un tale evento sia comprensibile e naturale.
Che c'è di sbagliato allora? A mio parere un sacco di cose.
Per cominciare sui giornali e sulle riviste il libro La storia più bella viene pubblicizzato come "Una storia vera accaduta nell'aldilà" il che mi sembra francamente eccessivo.
Sul sito sono presenti articoli di giornale che indicano che i proventi delle vendite andranno in beneficenza, tuttavia non se ne fa più menzione e non è possibile, ad esempio, sapere a favore di quali enti o persone questa beneficenza andrà. Avrò poca fiducia nell'umanità ma il sito sembra costruito appositamente per destare sospetti, a cominciare dal look professionale (e commerciale) che poco ha a che vedere con uno spontaneo gesto d'amore di un padre distrutto. Tuttavia fare le cose per bene non è un crimine, tutt'altro, ma ciò che mina irrimediabilmente la credibilità del sito sono i testi.
L'uso eccessivo delle virgolette desta in me sempre sospetti, (non ho mai visto in un vostro articolo scrivere che un caso sia stato risolto dal Segretario del CICAP "Massimo Polidoro"...) e l' home page di www.lastoriapiubella.com ne è piena: "Prima di parlare dei libri, desideriamo illustrarvi brevemente cosa sta accadendo intorno alla "STORIA VERA" del ragazzo. [...] Questo meraviglioso passaggio della sua conversione di fede, attraverso l'incontro con "Fratel Cosimo", un uomo benedetto da Gesù, è ampiamente descritto nel primo libro. [...] A conclusione della trilogia, proprio mentre il padre di Fabio stava per finire il suo lavoro, dal cielo è stato ispirato a scrivere dettagliatamente, "COME FARE PER OTTENERE I MIRACOLI"".
Credo che oramai abbiate capito a cosa voglio arrivare. Ritengo che questa operazione abbia ben poco dell'elevato valore spirituale che proclama; essendo tutti figli e nipoti abbiamo perso tutti una persona cara, rendendo l'argomento di facile presa.
Questi potrebbero essere solo i pensieri di un giovane scettico e malfidato, ma se si scava un po' nel sito si trovano altri pericolosi indizi come questo messaggio del forum (chiamato "pensieri") scritto dallo stesso autore del libro: "Comunico che la Signora Genni terrà una riunione per i messaggi con l'aldilà il giorno 2 Novembre 2003 alle ore 14:30 presso la Sala Bario's in Via Barona (angolo Via Boffalora, zona Famagosta, metro Romolo più bus 76) a Milano. L'ingresso è libero. Chi volesse diffondere il messaggio spirituale di Fabio, può richiedere un congruo numero di libri (a sua discrezione tra il primo e il secondo libro) con lo sconto del 30%. Si raccolgono le adesioni tramite e-mail. Grazie."
Questa mia missiva nasce, oltre che per segnalarvi il caso se già non ne foste a conoscenza, dal desiderio di leggere un vostro parere sulla vicenda. Ritengo che il CICAP sia l'organizzazione giusta per affrontare questo genere di problemi, una vera e propria istituzione.
Carlo Fancini Genova
Risponde Massimo Polidoro:
Grazie per la mail e per i tuoi commenti: il caso è davvero triste, il padre disperato per la perdita del figlio trova certo conforto in questa esperienza e, come sempre accade in casi simili, si convince che quello che crede è vero se sempre più gente arriva a pensarla come lui. Per questo, forse, cerca di diffondere più che può il libro (più che per un rientro economico).
In genere, da parte nostra, risulta estremamente difficile e del tutto inutile controbattere a questo tipo di cose: chi vive queste esperienze è covinto della loro autenticità e non ha nessuna intenzione di capire se c'è qualcosa che non va.
Top Secret: ma quali segreti!?
Noto sempre con dispiacere che la maggior parte dei programmi televisivi, che hanno come argomento fenomeni ai quali, secondo i più, la scienza non dà risposte convincenti, ha sempre lo stesso registro.
Sto parlando in particolare di Top Secret, una trasmissione che va in onda su Rete 4 il lunedì in seconda serata.
Condotta da Claudio Brachino, vicedirettore di Studio Aperto, la puntata in cui mi sono imbattuto facendo zapping, affronta il tema degli avvistamenti UFO, anche in chiave storica, quello dei celeberrimi cerchi nel grano, dei misteri archeologici (tra cui Nazca ovviamente) aggiungendo inoltre una breve storia delle recenti missioni su Marte. Nel caso di immagini di presunti dischi volanti, o almeno oggetti luminosi non identificati, una voce fuori campo insinuava dubbi sostenendo fondamentalmente che tutte queste persone (testimoni degli avvistamenti) non possono essere dei visionari; la qualità delle immagini proposte era veramente scadente e aveva tutta l'aria dei classici filmati falsi nella quasi totalità dei casi (tipo il classico puntino luminoso oscillante ripreso da lontanissimo con un obiettivo molto "spinto").
Senza dilungarmi troppo, la trasmissione mi è sembrata il solito "calderone" nel quale più ingredienti si buttano e migliore sarà il brodo.
Claudio Brachino, poi, ha un atteggiamento decisamente fazioso: pur volendo mostrare fiducia nella scienza e nel progresso tecnologico, riprende l'alone di mistero affermando che in certi casi la scienza deve fermarsi contemplando la possibilità di "superarsi", senza minimamente prendere in considerazione la possibilità di spiegare in cosa consiste il metodo scientifico.
Se realmente si crede alla scienza, il dubbio di fronte ai fenomeni di cui siamo spettatori deve essere "sincero" e non di parte.
Top Secret mi sembra dunque un altro capitolo di quella "demagogia televisiva" (se il termine può essere appropriato) che tanto somiglia a quella politica tanto di moda. Spero di essere smentito dalle future puntate del programma.
Andrea Bettarini Firenze
Sto parlando in particolare di Top Secret, una trasmissione che va in onda su Rete 4 il lunedì in seconda serata.
Condotta da Claudio Brachino, vicedirettore di Studio Aperto, la puntata in cui mi sono imbattuto facendo zapping, affronta il tema degli avvistamenti UFO, anche in chiave storica, quello dei celeberrimi cerchi nel grano, dei misteri archeologici (tra cui Nazca ovviamente) aggiungendo inoltre una breve storia delle recenti missioni su Marte. Nel caso di immagini di presunti dischi volanti, o almeno oggetti luminosi non identificati, una voce fuori campo insinuava dubbi sostenendo fondamentalmente che tutte queste persone (testimoni degli avvistamenti) non possono essere dei visionari; la qualità delle immagini proposte era veramente scadente e aveva tutta l'aria dei classici filmati falsi nella quasi totalità dei casi (tipo il classico puntino luminoso oscillante ripreso da lontanissimo con un obiettivo molto "spinto").
Senza dilungarmi troppo, la trasmissione mi è sembrata il solito "calderone" nel quale più ingredienti si buttano e migliore sarà il brodo.
Claudio Brachino, poi, ha un atteggiamento decisamente fazioso: pur volendo mostrare fiducia nella scienza e nel progresso tecnologico, riprende l'alone di mistero affermando che in certi casi la scienza deve fermarsi contemplando la possibilità di "superarsi", senza minimamente prendere in considerazione la possibilità di spiegare in cosa consiste il metodo scientifico.
Se realmente si crede alla scienza, il dubbio di fronte ai fenomeni di cui siamo spettatori deve essere "sincero" e non di parte.
Top Secret mi sembra dunque un altro capitolo di quella "demagogia televisiva" (se il termine può essere appropriato) che tanto somiglia a quella politica tanto di moda. Spero di essere smentito dalle future puntate del programma.
Andrea Bettarini Firenze
Spiriti paranormali... o umani?
Da un paio di giorni mi intrattengo brevemente tra le pagine del sito CICAP (sito segnalatomi da un amico) leggendo qua e là, e proprio ora noto una frase a mio avviso curiosa. Questa frase è presente nella sua risposta alla pubblicazione Spiriti e tazzine alla fine del terzo paragrafo. La frase è la seguente: "...se veramente fossero gli spiriti a rispondere, non dovrebbero avere difficoltà a leggere le lettere sui cartoncini capovolti". La mia curiosità e/o la mia ignoranza mi spingono a formulare le seguenti domande: Perché? Per quale motivo non dovrebbero avere difficoltà? Come può esserne sicuro? Magari Lei mi può rispondere?
Prisca Berto
Prisca Berto
Risponde Silvano Fuso:
La ringrazio per la Sua domanda che mi sembra perfettamente legittima e che denota spirito critico, virtù che noi del CICAP non ci stanchiamo mai di raccomandare.
È vero: non possiamo essere sicuri che gli spiriti non siano soggetti alle nostre stesse limitazioni e che quindi non abbiano difficoltà a leggere i cartoncini capovolti esattamente come accade a noi. Tuttavia, a detta di coloro che ne sostengono l'esistenza, gli spiriti sarebbero entità disincarnate e, come tali, avrebbero necessariamente una percezione del mondo completamente diversa dalla nostra. Noi vediamo attraverso gli occhi che hanno bisogno di essere colpiti da radiazioni elettromagnetiche di particolare frequenza per consentirci di percepire la realtà. Gli spiriti, per definizione, non hanno occhi, come non hanno altri organi. Quindi non hanno bisogno di radiazioni elettromagnetiche per percepire la realtà. È pertanto ragionevole pensare che il capovolgere i cartoncini non rappresenti per loro un ostacolo. Gli spiritisti attribuiscono agli spiriti numerose facoltà che sono precluse a noi viventi. Di conseguenza appare legittimo pensare che essi non abbiano difficoltà a leggere un cartoncino capovolto.
Un'utile linea guida nella risoluzione dei problemi è il cosiddetto "rasoio di Occam". Si tratta di un principio "economico" che afferma che quando ci si trova di fronte a due possibili spiegazioni di un certo fenomeno, è sempre conveniente scegliere la più semplice. Ora le possibili ipotesi per spiegare l'origine delle risposte ottenute durante le sedute spiritiche realizzate con il tabellone e il fatto che le risposte non si ottengano più quando le lettere sono coperte sono due. O le risposte sono fornite da entità disincarnate, dotate di molti poteri sovrumani, ma assolutamente incapaci di leggere un cartoncino capovolto. Oppure sono fornite dagli stessi partecipanti alla seduta che indirizzano, più o meno inconsciamente, il piattino verso le lettere opportune solamente finché queste sono visibili, ma che sono ovviamente assolutamente incapaci di far apparire risposte sensate quando le lettere non sono più visibili. Il "rasoio di Occam" ci dice, senza ombra di dubbio, che la seconda ipotesi è molto più probabile della prima. Vi sono inoltre numerose evidenze che dimostrano come anche molte altre presunte manifestazioni "spiritiche" che si verificano durante le sedute siano in realtà di origine chiaramente "umana".
Questo contribuisce a rendere sempre più probabile la seconda ipotesi rispetto alla prima. Non crede anche Lei?
Sperando di aver soddisfatto la Sua curiosità, Le invio i miei più cordiali saluti.
L'universo in tasca
Vi scrivo circa una notizia che mi ha un po' lasciato perplesso: la trasmissione informatica Neapolis di Raitre ha trattato per ben due volte l'argomento "Enzo Criscione e il suo slogan L'universo in un dischetto". Ne sapete qualcosa? È l'ennesima bufala? Eppure in televisione mi è sembrato che abbia fatto una dimostrazione su un semplice computer di come un'immagine venisse compressa con pochi byte...
Pierfrancesco Ponzi
Pierfrancesco Ponzi
Risponde Marino Franzosi:
Che il signor Criscione abbia scritto un algoritmo di compressione, e magari efficiente, potrebbe ovviamente essere possibile; che invece abbia scritto un algoritmo di compressione che comprime in modo iterativo qualsiasi file fino ad arrivare a pochi byte senza perdere informazione è decisamente inverosimile. La possibilità di compressione di un file è legata alla quantità di informazioni in esso contenute. Se comprimo un file di 1 Gbyte composto da 1 miliardo di caratteri uguali posso effettivamente ottenere un file di pochi byte. Se però le lettere sono molte e disposte in modo casuale allora la possibilità di comprimere decade all'aumentare delle lettere e della loro "casualità".
Anche in questo caso quindi per l'affermazione straordinaria è necessaria una prova straordinaria, non basta cioè l'articolo sul giornale o un servizio alla TV. Fino a quando il sig. Criscione non ci darà quella prova è doveroso, a mio parere, dubitarne.
Non buttiamo la psicoterapia
Sono uno psicoterapeuta e vorrei porre una questione a partire dalla recensione di Andrea Giachetti del libro del Prof. Benedetti La realtà incantata (S&P 37). Parlando dell'effetto placebo Giachetti dice: "Ne risulta una sorprendente analisi su come molti nostri comportamenti siano a nostra insaputa condizionati da un simile meccanismo. Perché alcuni credono nell'efficacia della psicoterapia? Perché molti credono nei guaritori?...."
Per quanto ognuno sia libero di pensare ciò che ritiene, per quanto io stesso faccia riferimento al sito del CICAP (e abbia avuto contatti con suoi soci) perchè ritengo utile incarnare la scienza nel quotidiano e non lasciarla sulle lavagne delle aule scolastiche, per quanto sia indubbio che la psicoterapia appartenga ad una "fascia debole" della scienza, mi sembra inopportuno e fuorviante asserire che rivolgersi ad uno psicoterapeuta equivalga a rivolgersi a un guaritore!
La recensione di Giachetti tradisce probabilmente un pensiero personale: ma non è scientifica. Diverso sarebbe fare riferimento alle diverse forme di psicoterapia, ma le aspettative ed i pre-giudizi di chi si rivolge allo psicoterapeuta sono diversi da quelli che accompagnano una persona dal guaritore... e soprattutto lo psicoterapeuta e il guaritore hanno in comune ben poco.
Quanto al fatto che l'efficacia di una psicoterapia possa essere dovuta al solo effetto placebo, mi sembra ci siano alcune considerazioni importanti da fare (ad esempio a proposito di quegli interventi che cercano di favorire lo stesso effetto placebo, come ad esempio nella psicoterapia strategica)... ma il discorso richiederebbe spazio.
Penso che l'informazione a proposito di un argomento come la psicoterapia richiederebbe più attenzione. Grazie.
Enrico Frola [email protected] Torino
Per quanto ognuno sia libero di pensare ciò che ritiene, per quanto io stesso faccia riferimento al sito del CICAP (e abbia avuto contatti con suoi soci) perchè ritengo utile incarnare la scienza nel quotidiano e non lasciarla sulle lavagne delle aule scolastiche, per quanto sia indubbio che la psicoterapia appartenga ad una "fascia debole" della scienza, mi sembra inopportuno e fuorviante asserire che rivolgersi ad uno psicoterapeuta equivalga a rivolgersi a un guaritore!
La recensione di Giachetti tradisce probabilmente un pensiero personale: ma non è scientifica. Diverso sarebbe fare riferimento alle diverse forme di psicoterapia, ma le aspettative ed i pre-giudizi di chi si rivolge allo psicoterapeuta sono diversi da quelli che accompagnano una persona dal guaritore... e soprattutto lo psicoterapeuta e il guaritore hanno in comune ben poco.
Quanto al fatto che l'efficacia di una psicoterapia possa essere dovuta al solo effetto placebo, mi sembra ci siano alcune considerazioni importanti da fare (ad esempio a proposito di quegli interventi che cercano di favorire lo stesso effetto placebo, come ad esempio nella psicoterapia strategica)... ma il discorso richiederebbe spazio.
Penso che l'informazione a proposito di un argomento come la psicoterapia richiederebbe più attenzione. Grazie.
Enrico Frola [email protected] Torino
Risponde Massimo Polidoro:
Siamo daccordo con il lettore e cogliamo l'occasione per rammentare che le opinioni degli articoli e degli interventi pubblicati su Scienza & Paranormale riflettono unicamente il pensiero dell'autore e non necessariamente quello del CICAP (a meno che non sia indicato espressamente).
Bombo e non calabrone
Sono un'abbonata a S&P, che leggo sempre con estremo interesse. È quindi con molto rispetto che mi permetto, da "addetta ai lavori" quale sono (laureata in scienze agrarie) di segnalare un'imprecisione entomologica nell'articolo "Scacco matto alla scienza?" del numero 53 di gennaio-febbraio. In effetti l'articolo, interessantissimo sotto il profilo fisico-ingegneristico, parla di "volo del calabrone", mentre l'insetto rappresentato a pag. 53 è un Bombus terrestris, volgarmente detto bombo, si tratta sempre di un Imenottero, ma più imparentato con le api che con le vespe, mentre il calabrone è un grossa vespa (Vespa crabro).
Naturalmente questo non toglie valore scientifico all'articolo, ma ritengo che sia giusto fare chiarezza anche per motivi strettamente pratici. Il calabrone è un insetto, per dimensioni ed aggressività, può risultare pericoloso (in vicinanza dei nidi e per le persone allergiche) mentre il bombo, pur essendo dotato di pungiglione, può essere considerato praticamente innocuo.
Giovanna Pavarin Rovigo
Naturalmente questo non toglie valore scientifico all'articolo, ma ritengo che sia giusto fare chiarezza anche per motivi strettamente pratici. Il calabrone è un insetto, per dimensioni ed aggressività, può risultare pericoloso (in vicinanza dei nidi e per le persone allergiche) mentre il bombo, pur essendo dotato di pungiglione, può essere considerato praticamente innocuo.
Giovanna Pavarin Rovigo
Ringraziamo per la segnalazione e confermiamo l'errore: non dovuto però all'autore dell'articolo, ma a una scelta un po' affrettata dell'immagine... Purtroppo, a volte capita.
Bambini di Satana
Riceviamo da Marco Dimitri, presidente dei "Bambini di Satana", la seguente lettera aperta:
Esiste il diavolo? Non saprei... sicuramente esistono giornalai piuttosto che giornalisti.
Al grigio Tedeschi, presentatore della puntata del 14 aprile di Cominciamo Bene (Raitre) fa più scalpore un satanista in libertà che un innocente in carcere. Lo fa capire usando toni discutibili accompagnati da espressioni di circostanza.
La puntata intitolata: "Esiste il Diavolo?" un remake ormai ripescato più e più volte dalle reti del canone obbligatorio, principesse della finzione ormai riconosciute dal popolo come tali.
Trasmissione rigorosamente in diretta, gli unici ospiti registrati qualche giorno prima siamo appunto noi, quelli dal nome orribile, i "Bambini di Satana".
Non importa chi noi siamo, non importa la nostra lotta di controinformazione lunga anni. No, proprio non importa e, al diavolo anche l'intervista visto che, quest'ultima, è stata realizzata con dei "copia e incolla" estrapolati dall'originale, dal contesto che ci avevano fatto credere andasse in onda.
Disparità fra le parti, un demonologo (sic!), Mons. Corrado Balducci, che elabora teoremi privi di un qualsiasi riscontro storico, inventa d'avere conosciuto me, Marco Dimitri. Evidentemente ho la memoria corta intento come sono a plagiare, visto che l'unica occasione di incontrarlo fu durante una diretta su Raiuno a "Uno Mattina". Mi conosce Balducci, gli avrei detto cose, confidato altre. Imparo solo oggi di avere fatto ciò. Inizio a pensare d'avere un doppione.
Mi aspettavo molto di più dalla serietà del CICAP, anch'esso ospite imperante nella trasmissione. Il CICAP nemmeno si è degnato di studiare ciò che assieme al mio gruppo rappresento, si limita a schernire un ragazzo, Andrea, che esprimeva le proprie passioni, i propri sogni anche se all'esterno dell'inquinamento millenario dell'oscurantismo posto in essere dalla Chiesa Cattolica di Roma.
"I leader sono persone carismatiche che hanno come scopo quello di fare soldi o atti sessuali..." questo dice il CICAP evitando ogni contestazione filosofica, ignorando che siamo persone fin troppo massacrate dall'abuso di potere con difficoltà economiche di dimensioni ciclopiche che non consentono nemmeno di fare la spesa. La lotta è lotta anche se i colpi bassi non sono consentiti.
Forse come leader sono più predisposto alle orge diaboliche, può essere... sono uno che si danna la vita, uno che lotta con nome e cognome, con la propria faccia sorbendo tutto ciò che ne consegue, l'orrore del moralismo e della monotonia, il disgusto della discriminazione ideologica, lo faccio perché mi tira il pisello. Sicuramente sarà così.
La nostra intervista, in origine, era molto più complessa e articolata, parlava di noi BdS, parlava della nostra lotta all'oscurantismo, contro chi della parola del Cristo ha fatto mercanzia. Ad esempio il sesso, qualcosa che la società pratica e vede sporco lasciando spazio alla discriminazione razziale, alle guerre, all'autocommiserazione perché non sono forse questi gli attuali valori?
Ovviamente assumo il ruolo di plagiatore, è obbligatorio che sia così agli occhi di chi continua a parlare in studio mentre la nostra intervista non era ancora finita, ma questa è l'educazione dei media, non ci si può fare nulla.
I giovani sono il frutto del plagio, per i benpensanti non hanno cervello, non hanno autonomia. Continua ad essere citato, questo termine, il plagio, anche se da anni è sparito addirittura dal codice di procedura penale.
Chi esce dalla lunga sottana dell'autorità di controllo è, per forza, un plagiato; sicuramente è impossibile che il suo metro di misura gli apra gli occhi di fronte allo squallore di 2000 e passa anni di escrementi.
Poi Andrea non è un plagiato, anzi, siamo regolarmente sposati e conviviamo felici anche se le nostre interviste verranno trasmesse senza essere passate dal tritacarne delle emittenti di Stato.
Qualcuno battezza i neonati, iniziandoli al culto cattolico, perché questo non è plagio, è santità allo stato puro.
Non ci riconosciamo nell'intervista trasmessa quest'oggi, la consideriamo artefatta, mozzata, assemblata ad hoc per essere finita di macellare da "esperti" della curia il cui verbo è talmente lontano dai principi enunciati dal Cristo.
Un doveroso appunto, non siamo il condimento dei vostri deliri privi di ogni reale riscontro, noi abbiamo in origine concesso un'intervista seria confidando nella serietà di Rai Tre.
Marco Dimitri
Presidente Ass. Bambini di Satana
Esiste il diavolo? Non saprei... sicuramente esistono giornalai piuttosto che giornalisti.
Al grigio Tedeschi, presentatore della puntata del 14 aprile di Cominciamo Bene (Raitre) fa più scalpore un satanista in libertà che un innocente in carcere. Lo fa capire usando toni discutibili accompagnati da espressioni di circostanza.
La puntata intitolata: "Esiste il Diavolo?" un remake ormai ripescato più e più volte dalle reti del canone obbligatorio, principesse della finzione ormai riconosciute dal popolo come tali.
Trasmissione rigorosamente in diretta, gli unici ospiti registrati qualche giorno prima siamo appunto noi, quelli dal nome orribile, i "Bambini di Satana".
Non importa chi noi siamo, non importa la nostra lotta di controinformazione lunga anni. No, proprio non importa e, al diavolo anche l'intervista visto che, quest'ultima, è stata realizzata con dei "copia e incolla" estrapolati dall'originale, dal contesto che ci avevano fatto credere andasse in onda.
Disparità fra le parti, un demonologo (sic!), Mons. Corrado Balducci, che elabora teoremi privi di un qualsiasi riscontro storico, inventa d'avere conosciuto me, Marco Dimitri. Evidentemente ho la memoria corta intento come sono a plagiare, visto che l'unica occasione di incontrarlo fu durante una diretta su Raiuno a "Uno Mattina". Mi conosce Balducci, gli avrei detto cose, confidato altre. Imparo solo oggi di avere fatto ciò. Inizio a pensare d'avere un doppione.
Mi aspettavo molto di più dalla serietà del CICAP, anch'esso ospite imperante nella trasmissione. Il CICAP nemmeno si è degnato di studiare ciò che assieme al mio gruppo rappresento, si limita a schernire un ragazzo, Andrea, che esprimeva le proprie passioni, i propri sogni anche se all'esterno dell'inquinamento millenario dell'oscurantismo posto in essere dalla Chiesa Cattolica di Roma.
"I leader sono persone carismatiche che hanno come scopo quello di fare soldi o atti sessuali..." questo dice il CICAP evitando ogni contestazione filosofica, ignorando che siamo persone fin troppo massacrate dall'abuso di potere con difficoltà economiche di dimensioni ciclopiche che non consentono nemmeno di fare la spesa. La lotta è lotta anche se i colpi bassi non sono consentiti.
Forse come leader sono più predisposto alle orge diaboliche, può essere... sono uno che si danna la vita, uno che lotta con nome e cognome, con la propria faccia sorbendo tutto ciò che ne consegue, l'orrore del moralismo e della monotonia, il disgusto della discriminazione ideologica, lo faccio perché mi tira il pisello. Sicuramente sarà così.
La nostra intervista, in origine, era molto più complessa e articolata, parlava di noi BdS, parlava della nostra lotta all'oscurantismo, contro chi della parola del Cristo ha fatto mercanzia. Ad esempio il sesso, qualcosa che la società pratica e vede sporco lasciando spazio alla discriminazione razziale, alle guerre, all'autocommiserazione perché non sono forse questi gli attuali valori?
Ovviamente assumo il ruolo di plagiatore, è obbligatorio che sia così agli occhi di chi continua a parlare in studio mentre la nostra intervista non era ancora finita, ma questa è l'educazione dei media, non ci si può fare nulla.
I giovani sono il frutto del plagio, per i benpensanti non hanno cervello, non hanno autonomia. Continua ad essere citato, questo termine, il plagio, anche se da anni è sparito addirittura dal codice di procedura penale.
Chi esce dalla lunga sottana dell'autorità di controllo è, per forza, un plagiato; sicuramente è impossibile che il suo metro di misura gli apra gli occhi di fronte allo squallore di 2000 e passa anni di escrementi.
Poi Andrea non è un plagiato, anzi, siamo regolarmente sposati e conviviamo felici anche se le nostre interviste verranno trasmesse senza essere passate dal tritacarne delle emittenti di Stato.
Qualcuno battezza i neonati, iniziandoli al culto cattolico, perché questo non è plagio, è santità allo stato puro.
Non ci riconosciamo nell'intervista trasmessa quest'oggi, la consideriamo artefatta, mozzata, assemblata ad hoc per essere finita di macellare da "esperti" della curia il cui verbo è talmente lontano dai principi enunciati dal Cristo.
Un doveroso appunto, non siamo il condimento dei vostri deliri privi di ogni reale riscontro, noi abbiamo in origine concesso un'intervista seria confidando nella serietà di Rai Tre.
Marco Dimitri
Presidente Ass. Bambini di Satana
[N.d.R. In successive comunicazioni, Marco Dimitri ha voluto sottolineare di non aver mai affermato di essere un gran maestro né di avere esperienze o poteri paranormali, ma di essere il presidente di un'associazione culturale senza fini di lucro.]
Risponde Paola De Gobbi:
Al di là del tema sull'esistenza del diavolo e, più precisamente, dei fenomeni straordinari che si verificherebbero durante le possesioni diaboliche (argomento per il quale era stato invitato il CICAP in trasmissione), gli autori del programma hanno deciso di porre una maggiore attenzione nei confronti di tutte quelle pratiche legate al mondo del magico o dell'occulto che, se considerate senza alcun senso critico, possono essere dannose sia da un punto di vista economico (conosciamo bene le cifre non indifferenti che girano negli studi dei cosiddetti operatori dell'occulto) che da un punto di vista psicologico.
Converrà con noi che non tutti hanno quella stabilità psicologica necessaria per affrontare con spirito critico determinati argomenti.
Precisiamo però che il CICAP si occupa di affermazioni scientificamente verificabili e non si esprime in merito a credi religiosi o filosofie di vita. Tuttavia, se viene richiesta l'opinione di uno psicologo - in questo caso il nostro Armando De Vincentiis - sulle motivazioni che spingono un soggetto ad aderire a determinate pratiche, in questo caso le cose cambiano. Ma si tratta sempre di opinioni suffragate da studi effettuati e non di giudizi morali sulle scelte individuali.
Non è compito nostro dire se sia giusto o sbagliato credere in determinate cose, ma un'opinione sul perché si possa credere in determinate cose è assolutamente legittimo esprimerla.
Il CICAP e Armando De Vincentiis non hanno espresso opinioni sulla sua persona ma, sulla base di studi su sette e circoli di pseudo-occultisti, hanno evidenziato in generale quello che spesso in essi succede. Su questo abbiamo sempre cercato di essere chiari, se poi in trasmissione è sembrato il contrario ce ne scusiamo, ma non era nelle intenzioni.
Se lei non è stato invitato per esprimere la sua filosofia o la vostra intervista è stata usata in maniera distorta per farvi passare per i cattivi della situazione senza concedervi il diritto di replica, possiamo esprimere la nostra solidarietà, ma non è certo dipeso dal CICAP.
Sapesse quante volte lo stesso trattamento viene riservato anche a noi...