L'amico illuso, «Piero Angela, stia zitto!», Il futuro e'... UFO?, Considerazioni su scienza e societa'

L'amico illuso

Ho provato a organizzare una bufaletta a scopo didattico e i risultati sono stati deludenti.

Ho un amico che crede che le pietre esercitino misteriosi influssi sugli esseri umani. In particolare, mi dice, le ametiste, se tenute sul comodino, permettono di ricordare i sogni e di far venire a galla materiale inconscio.

Premeditando un piccolo scherzo, ho dunque fatto una ricerchina su Internet con il nome dell'amico e ho trovato una pagina di Radio Popolare di Milano in cui si riportava il risultato di una caccia al tesoro svoltasi nell'89. Guarda caso il mio amico vi aveva partecipato. Nella pagina era specificata la sigla di tutti gli equipaggi, il nome e cognome dei componenti e cosa avevano trovato.

Scrissi quindi un messaggio per la posta elettronica dell'amico, dicendo che avevo comprato un'ametista, l'avevo messa sul comodino e la sera stessa avevo sognato lui che diceva: "chiama Giovanni e Giacomo, dì loro che torniamo in radio con il sedile del water", più qualche altro particolare.

Alle 5.00 spedivo il messaggio: alle 6.15 ricevevo la telefonata eccitata dell'amico!

Per telefono gli diedi qualche altro particolare del "sogno", compreso il nome storpiato dell'equipaggio. A momenti gli venne un coccolone.

Mi chiese di comprargli tre ametiste (per il momento) e si raccomandò che prendessi nota di tutti i sogni che facevo.

Non resistei, scoppiai a ridere e gli raccontai tutto.

Risposta dell'amico: "Sei solo uno stupido e le ametiste funzionano veramente!"

Non so quale meccanismo psicologico si instauri in questi casi, ma se lo stesso identico fenomeno viene prodotto da un "sensitivo" e da un prestigiatore, l'atteggiamento risultante e le conclusioni sono diverse: "Ah sì, qui c'è il trucco, ma i sensitivi non fanno trucchi, è un'altra cosa".

Personalmente, mi sono convinto che sia più didattico lo sbugiardamento dei sensitivi "veri".

Fabio Sogni

ESO (European Southern

Ohservatory) Garching

bei Muenchen, Germania


 

"Piero Angela stia zitto!"

Il giornalista Antonio Bozzo, suTv Sette, supplemento del Corriere della Sera, scriveva qualche tempo fa:

Eppure, a nostro modestissimo e poco scientifico parere, una macchia Piero Angela ce l'ha: ha la sua mania ostinata, da inquisizione, da Torquemada del positivismo sorridente, di smascherare le truffe di maghi e maghetti che approfittano della credulità popolare. Opera benemerito, forse, ma che condotta con tanta determinazione (e in TV: un angolo di Superquark è dedicato a questo) segnala un rapporto sbagliato con l'oggetto dell'indagine. Possibile che Angela, fondatore con

l'astronoma Margherita Hack (altra impareggiabile campionessa antitruffe) del Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul Paranormale (Cicap), abbia così paura di chi traffico con carte e tarocchi, di chi crede agli oroscopi o alla telepatia?

Eppure, caro Angela, viviamo in un mondo dove milioni di persone credono, avendo fede, in una spiegazione ultima delle cose che va al di là di quella indicata dalla scienza. E allora, come la mettiamo? Sono tutti matti da legare, ignoranti da mandare a scuola? Angela, in Tv, ha punito tutti: rabdomanti, telepati, appassionati di sedute spiritiche, osservatori di fantasmi. (...) Ma caro Angela, lasciaci un po' di mistero (…) Lasciaci qualche fantasia, non pensare soltanto ai roghi.

È incredibile: come si fa a scrivere cose del genere?

Ma rendiamoci conto: in televisione, sui giornali, in conferenze patrocinate da enti pubblici vediamo e sentiamo ogni sorta di stramberie e sciocchezze. Con tutto questo, appena qualcuno con un po' di sale in zucca si azzarda a esprimere una posizione contraria, si grida all'inquisitore! Gli scienziati subiscono continui attacchi non solo nella loro dignità ma anche nel portafoglio! Proprio così, perché quando certe idee balzane arrivano all'orecchio dei politici, allora ecco i casi dell'architetto di Siena (vedi a pag. 13, n.d.r.), ecco il parlamentare che propone che "farmaci" omeopatici entrino nella farmacopea ufficiale (e magari siano mutuabili, così anch'io pagherei le tasse per finanziare il nulla); e perché allora trascurare l'iridologia, la radioestesia, la pranoterapia, la cristallo-terapia o la terapia con i sacchetti colorati (giuro, c'è anche quella, ne tiene un corso, a Torino, un certo Valerio Sanfo, sociologo, anzi, tuttologo, presidente torinese di Aemetra, associazione europea di medicine tradizionali) perché non farle entrare negli ospedali?

Ma certo stiamocene zitti ad assistere allo stillicidio di questa tanto biasimata scienza, lasciamo che emergano le nuove leve della cultura esoterica, lasciamo che l'irrazionalità invada ogni campo della società, cosicché verrà il giorno in cui, tanto sarà la popolarità dell'antiscienza, che forse lo Stato si deciderà a tagliare del tutto la spesa per la ricerca. Ma chiudiamole queste Università!

Un'ultima osservazione: in milioni possono dire le cose più assurde ad altri milioni di persone, ma Angela no: lui deve stare zitto!

Bella democrazia.

Mauro Prencipe

Dip. Scienze Mineralogiche

e Petrologiche

Università di Torino


Il futuro è... UFO?

Cari amici del CICAP, ritengo importante dovervi informare di quanto intraprendente sia l'attività del CUN in Emilia Romagna.

Durante la recente fiera "Future Show" di Bologna, dove si trattano argomenti riguardanti le nuove frontiere dell'informatica, i responsabili del CUN hanno avuto a disposizione un enorme stand dove poter illustrare i loro argomenti e dare delucidazioni ai curiosi. Ora, mi domando, cosa c'entra il futuro telematico con gli UFO? Lascio ai lettori la risposta.

Aggiungo inoltre che quest'inverno il più grande centro commerciale di Bologna ha dato in gestione al CUN tutto lo spazio disponibile negli ampi corridoi dei negozi per una mostra fotografica durata per parecchie settimane. Inoltre, c'era anche un angolo-gioco per i più piccini del tipo "cattura l'astronave" o "viaggia verso altri mondi".

Il futuro sarà UFO?

Nicola Rossi

Bologna


Considerazioni su scienza e società

Sono in sintonia con il vostro atteggiamento razionale ma noto, spesso a mie spese, come questa "Visione Galileiana della natura" sia così impopolare e a volte emarginante. La rigorosità del fisico e dello scienziato nell'esame sperimentale di fenomenologie viene spesso considerata dal senso comune come perifrasi politicante, inconcludente, inconciliante con le realtà e le velocità quotidiane.

Non sono ancora riuscito a trovare, nel contesto locale, una persona sufficientemente equilibrata nell'indagine di un qualsiasi fatto; la superficialità (per esempio, la scuola) o il distorto empirismo (nel lavoro) sono oggi imperanti ma molto distanti dal mio modo di pensare.

La produttività a tutti i costi, il successo, la bieca apparenza, sono queste le cose che interessano la gente. Il punto di arrivo per i giovani della mia età è l'automobile o l'essere conosciuti e osannati. A pochi interessa la vera scienza e molti di quei pochi la utilizzano per esser considerati "diversi" in mezzo ai tanti.

Nel portare avanti il pensiero scientifico vi è un atteggiamento puro e leale verso le verità del mondo e un entusiasmo incomparabile che non ho trovato tra gli stretti spazi lasciati dall'egoismo della società. Alcune colpe però ristagnano anche nelle persone d'alta cultura: la priorità della scienza dev'essere la divulgazione e troppo spesso la si rifugge (tra gli studenti non si ha nemmeno familiarità con la relatività del Galileo).

Chi si è avvicinato nel corso dei tempi alle scienze e alla conoscenza lo ha fatto perché si è accorto dei meccanismi straordinari della natura, della coerenza impressionante di qualsiasi processo esistente alle leggi fisico-matematiche che non possono essere create a priori; l'uomo, il pioniere in mezzo al caos.

Sempre attento, come astrofilo e lettore di riviste scientifiche, ai servizi e agli spunti veramente interessanti ed educativi del Comitato, sarei onorato di collaborare in qualche indagine seria.

Enrico Vieschi

Città di Castello (PG)

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