Questa estate, la trasmissione Unomattina (programma seguitissimo di Raiuno che, al mattino, dà telegiornali ogni mezz'ora, inframmezzati da curiosità varie) ha fornito un istruttivo esempio di pseudoscienza in TV.
La conduttrice ha esordito annunciando un'importante scoperta archeologica: graffi ti preistorici di "65 milioni di anni fa"! Immediatamente, ho fatto attenzione a ogni parola, per capire se era stato un lapsus della presentatrice (voleva dire 65 mila?), oppure del redattore (gli era sfuggito qualche zero in più?). Volevo vedere se e come si sarebbero accorti dell'errore, anche per sapere qual era la vera età dei graffii, e per capire in definitiva di cosa si trattava.
Dopo pochi istanti compare un distinto professore peruviano, autore della scoperta, che appoggia sul tavolo alcuni grossi ciottoli scuri (grandi una ventina di centimetri) su cui sono incisi disegni di animali fantastici, simili a draghi. Impassibile, il professore spiega che si tratta di dinosauri, disegnati 65 milioni d'anni fa, da uomini che vivevano all'epoca!
La presentatrice annuisce affascinata, anche perché si nota una convincente somiglianza stilistica con i disegni di Nazca, che, come si sa, sono antichissime piste per astronavi. Poco ancora si dilunga il servizio; il sedicente professore ammette di non avere una datazione precisa come al radiocarbonio, ma spiega che l'età di 65 milioni d'anni risulta evidente dall'esame dei reperti, dal contesto archeopaleontologico, eec. ecc. Infine, il professore termina affermando di aver così dimostrato che l'Umanità risale al tempo dei dinosauri. Definitivamente convinta e compiaciuta, la presentatrice conclude sospirando: "starei per ore ancora ad ascoltare..."
A seguito dell'eccezionale scoop, non una smentita, non una minima presa di distanza giornalistica da quel demenziale servizio. Direi che il fatto si commenta da sé. Però, va rimarcato che il contesto altrimenti credibile della trasmissione (telegiornali, servizi d'attualità, dibattiti), e l'assoluta serietà con cui è stata presentata la "scoperta", rendono questa micidiale bufala assai più perniciosa delle baracconate di Misteri e compagnia (dove in qualche modo il dubbio s'insinua nel pubblico attento). Qui, a meno di non essere spettatori scettici con una buona cultura generale (oppure paleontologi), si finiva inevitabilmente per apprendere che gli uomini preistorici vivevano a tu per tu coi dinosauri.
Steno Ferluga