Un periodico scientifico, The Proceedings of the IEEE mi chiese di fornire una simile valutazione per i! suo pubblico internazionale di ingegneri elettrotecnici (Hyman, 1986). Nello stesso periodo la Society for Psychical Research (SPR: Società per la Ricerca Psichica) e la Parapsychological Association mi chiesero di partecipare alle celebrazioni per il centenario della fondazione della SPR (Hyman, 1983). Sono un critico della parapsicologia sin dal 1957 (Hyman, 1957), ho esaminato accuratamente alcuni dei più importanti esperimenti parapsicologici e ho visitato uno dei più importanti laboratori di parapsicologia per conto del Governo degli Stati Uniti.
L'aver conosciuto da vicino il mondo della parapsicologia mi aveva reso scettico nei confronti delle affermazioni fatte dai suoi sostenitori. Tuttavia, comprendevo il risentimento di questi nei confronti dei loro critici, in quanto per la maggior parte non avevano saputo ascoltarli spassionatamente. Da quanto avevo potuto constatare, ero d'accordo con i parapsicologi nel riconoscere che la loro ricerca era più rigorosa e statisticamente sofisticata di quanto i critici avessero riconosciuto.
Volevo essere onesto.
Volevo che la mia critica fosse responsabile ed esaminasse le affermazioni parapsicologiche al loro meglio. A questo scopo avrei dovuto analizzare scrupolosamente la letteratura parapsicologica. Certamente il compito risultava arduo perchè, facendo una piccola stima, gli esperimenti pubblicati in riviste di parapsicologia risultavano essere all' incirca 3.000. Pertanto, volendo anche dedicare tutto il mio tempo a tale compito, ci avrei impiegato almeno due anni! Non avevo nè il tempo nè la predisposizione a tale impresa e decisi di assicurarmi l'aiuto dei parapsicologi. Dopo averne discusso con loro, sono giunto alla conclusione che gli esperimenti più convincenti a favore della Percezione Extra-Sensoriale (ESP) dovevano essere considerati i cosiddetti "Studi Ganzfeld". Dovevo dunque concentrare i miei sforzi su questa promettente serie di esperimenti.
Nell'agosto 1981 contattai Charles 1-lonorton, il parapsicologo pioniere nel campo degli Studi Ganzfeld, che si dichiarò entusiasta del mio interessamento agli esperimenti e fece in modo di farmi avere una copia di tutte le pubblicazioni note sull'argomento, comprese le relazioni non pubblicate con relativo paradigma sperimentale. Nel gennaio 1982 Honorton mi inviò un pacco di relazioni di 600 pagine. Dal suo conteggio risultavano esserci 42 diversi esperimenti condotti da vari ricercatori. Più della metà degli esperimenti sembravano aver dato risultati soddisfacenti a favore della ESP. Se vero, ciò avrebbe rappresentato veramente un passo avanti senza precedenti nella storia della parapsicologia.
Ad un primo esame, le relazioni sembravano confermare la mia impressione che la ricerca parapsicologica fosse davvero più sofisticata di quanto i critici potessero rendersi conto.
Il mio giudizio cambiò notevolmente, tuttavia, quando incominciai il compito sistematico e riscontrai difetti in ogni esperimento. Divisi i difetti in due categorie: statistici e metodologici. Benché gli esperimenti parapsicologici possano variare tra di loro in vari modi, condividono tutti uno schema di base. Viene generata una serie di bersagli in modo del tutto casuale. Una serie corrispondente di risposte viene fornita dai soggetti (rispondenti). I parapsicologi sostengono che, se la corrispondenza tra le risposte e i bersagli è più elevata di quanto ci si aspetterebbe in base ad un calcolo probabilistico, si tratta di una prova che la ESP è al lavoro. Come già altri critici hanno sottolineato, le prove a favore dei fenomeni paranormali erano state finora negative.
Rimasi sorpreso nello scoprire che i 42 esperimenti di Ganzfeld erano insoddisfacenti sia dal punto di vista statistico che metodologico (Hyrnan, 1983, 1985b). I difetti statistici riguardavano i vari modi in cui gli sperimentatori avevano aumentato il numero di prove senza tener conto delle aumentate possibilità di trovare un risultato positivo. Errori di questo tipo gonfiano artificialmente le possibilità di successo. Solo tre dei 42 studi ganzfeld erano privi di questo tipo di difetti.
Altri problemi riguardavano le procedure seguite dagli sperimentatori. In ogni esperimento era importante che i bersagli fossero stati adeguatamente mescolati. Nonostante ciò, il 74 per cento degli sperimentatori aveva utilizzato tecniche chiaramente inappropriate o, addirittura non aveva indicato quali tecniche erano state utilizzate. I parapsicologi hanno sempre sostenuto di poter parlare di ESP solo quando le condizioni escludessero ogni possibilità da parte dei soggetti riceventi di sapere in anticipo quale fosse la fotografia bersaglio. Ebbene, oltre il 50 per cento degli esperimenti di Ganzfeld dava la possibilità ai soggetti, almeno in teoria, di indovinare il bersaglio grazie ad indizi sensoriali che gli sperimentatori avevano trascurato di rimuovere.
I dati degli esperimenti di Ganzfeld presentavano altre deficienze come controlli inadeguati e documentazioni incomplete. Ogni esperimento presentava almeno uno dei vari difetti che avevo identificato. Difetti che non erano certamente oscuri o elusivi. I parapsicologi hanno chiaramente specificato i criteri da seguire perchè si possa parlare di un buon esperimento parapsicologico. Se i parapsicologi che avevano studiato il Ganzfefd avessero seguito questi criteri, non avrebbero dovuto esserci errori. Gli studiosi del Ganzfeld, inoltre, comprendono alcuni tra i più competenti ricercatori del paranormale, ognuno dei quali è certamente in grado di condurre un buon esperimento. Come si spiega allora la stupefacente inaccuratezza nel preparare la procedura sperimentale?
Per quanto ne so, nessun parapsicologo è riuscito a spiegare le ragioni di questa mancanza di rigore scientifico in quelli che loro definivano come i migliori esperimenti a favore della ESP. Un investigatore ha amnìesso che l'unica ragione per cui aveva deciso di pubblicare le sue scoperte era perchè si erano rivelate interessanti. Altri avevano considerato come esperimenti riusciti delle prove organizzate insieme a degli studenti: organizzate, in origine, a solo titolo esemplificativo. Una volta, però, che i risultati erano sembrati essere positivi, gli sperimentatori avevano deciso di considerare queste prove come veri esperimenti.
La reazione dei parapsicologi alla mia analisi fu interessante. Honorton (1985) si dichiarò preoccupato del fatto che io avessi trovato una correlazione tra alcuni errori e il successo dell'esperimento. La sua analisi degli errori differiva dalla mia. Anche lui aveva trovato dei difetti negli esperimenti. ma secondo lui non avrebbero dovuto avere riflessi sul successo o meno delle prove. In sostanza, per Honorton gli errori non potevano spiegare tutti i risultati positivi.
Honorton ed io ci incontrammo al congresso del 1986 della Parapsychological Association. Scoprimmo di essere d'accordo su alcuni punti importanti. Piuttosto che continuare il dibattito sui nostri disaccordi, decidemmo di collaborare realizzando un documento che enfatizzasse i nostri punti di accordo (Hyman e Honorton, 1986). Tra le altre cose, eravamo d'accordo che i dati forniti dagli esperimenti Ganzfeld fino ad allora disponibili non potevano venir utilizzati come prove per la ESP. Stendemmo così una serie di condizioni che futuri studi ganzfeld avrebbero dovuto seguire.
Che cosa possiamo imparare dal mio coinvolgimento in questo dibattito? La lezione più ovvia è che per poter criticare in modo appropriato la ricerca parapsicologica sono necessarie conoscenze di tipo specialistico, parecchio tempo, risorse ed una grande pazienza. Ho dovuto esaminare attentamente le relazioni parecchie volte prima di poter capire bene ciò che gli sperimentatori avevano fatto. In molti casi, ho dovuto leggere altre relazioni e interpellare i parapsicologi per chiarire le procedure seguite. In origine pensavo di poter completare la mia valutazione in poche settimane. In realtà, per oltre cinque anni ho dedicato parte del mio tempo professionale a questo compito. Poiché per i parapsicologi la posta in gioco, rappresentata dai risultati di questo dibattito, era molto alta venivo sfidato ad ogni mio passo. A causa di ciò, cercai in ogni modo di rendere ogni mia osservazione il più possibile obiettiva ed esplicita. Inoltre, i commenti e le critiche da parte dei miei colleghi e dei parapsicologi mi obbligarono a riscrivere più volte il mio rapporto in modo da rendere ogni parola più chiara possibile.
Nel corso degli undici anni che mi hanno visto partecipe di questa disputa, ho subìto parecchie frustrazioni. Sebbene mi consideri una persona stabile, mi scoprii spesso a provare forti emozioni come rabbia, indignazione e noia. Quando iniziai questa odissea ero scettico ma credevo che la ricerca parapsicologica fosse migliore di quanto la maggior parte dei critici pensasse. Dopo il documento comune del 1986 tra Honorton e me, ero ancora scettico ma non pensavo più che la ricerca parapsicologica fosse così buona come i parapsicologi avevano propagandato.
Sulla base del documento che avevamo stilato insieme (Hyman e Honorton, 1986). Honorton e i suoi collaboratori (Honorton, et al, 1990) svilupparono una nuova procedura per gli esperimenti di Ganzfeld ricorrendo all'uso dei computer. I risultati furono realmente impressionanti. Nel 34,4 per cento degli esperimenti, quindi con una frequenza superiore a quella attribuibile al caso (25 per cento), i soggetti indovinarono le immagini.
Si tratta di dati davvero importanti, perché per la prima volta è possibile utilizzare questi risultati per stimare le reali dimensioni dell'effeuo con ragionevole accuratezza. Il che ci permetterebbe di prevedere la percentuale di successo di un dato esperimento. Per la prima volta nella storia della parapsicologia, possiamo disegnare degli esperimenti in cui risultati negativi significano qualcosa. Se, per esempio, le stime ci dicono che un dato esperimento dovrebbe avere il 95 per cento delle possibilità di riuscire, allora un risultato che non raggiungesse quella percentuale di successo dovrebbe venir considerato come una prova a sfavore della ESP.
I risultati, dunque, possono permettere ai parapsicologi di essere ottimisti. Rappresentano, però, anche una sfida. Se ulteriori esperimenti confermassero questi risultati, la comunità scientifica dovrà riconoscere che i parapsicologi hanno individuato una o più anomalie. D'altra parte, se i risultati non confermassero le premesse, i parapsicologi, per la prima volta. si troverebbero di fronte alla possibilità di vedere dimostrata l'inesistenza della ESP.
Al di là della possibilità di trovarsi con una chiara negazione delle proprie convinzioni, i parapsicologi hanno altri motivi per essere cauti. La storia della ricerca psichica dimostra che ogni volta che i parapsicologi ritengono di essere sul punto di fare una scoperta sensazionale, il fenomeno scompare. Le attuali scoperte forse si basano su un terreno più sicuro, ma alcune attente considerazioni rivelano ragioni per essere scettici.
Vanno senz'altro fatti dei complimenti al lavoro di Honorton e dei suoi colleghi per aver cercato di realizzare degli esperimenti di Ganzfeld ripuliti di tutti i difetti che avevo individuato nella mia analisi. Tutti gli esperimenti riprodotti hanno dato risultati positivi. Si tratta di dati molto interessanti; tuttavia, rappresentano il lavoro di un solo laboratorio. Ciò significa che sono stati utilizzati gli stessi apparecchi, locali e condizioni per tutti gli esperimenti. Come avevo stabilito con Honorton, "Se diversi parapsicologi e altri studiosi continueranno ad ottenere risultati significativi, allora l'esistenza di una reale comunicazione anomala sarà stata dimostrata" (Hyman e Honorton, 1986). Retrospettivamente, posso dire che se queste condizioni saranno rispettate, ammetterò immediatamente l'esistenza di una qualche anomalia, anche se non la chiamerei subito una "comunicazione anomala".
Il punto decisivo è che dobbiamo attendere una conferma di queste scoperte da parte di laboratori indipendenti.
Bibliografia
Honorton, C. (1985). Meta-analysis of psi ganzfeld research: a response to Hyman. Journal of Parapsvchologv. 49. 51-91
Hyman, R. (1957). (Recensione di Modern Experiments in Telepathv). Journal of the American StatisticalAssociation, 52, 607-610.
Hyman, R. (1983). Does the Ganzfeld experiment meet the critics'objections? In W.G. Roli, J. Beloff, & R.A. White (Eds.), Research in Parapsvchzology 1982. Metuchen, N.J.: Scarecrow Press.
Hyman, R. (1985a). A critical historical overview of parapsychology. In P. Kurtz (Ed.), A skeptic's handbook of parapsvchologv (pp. 3-96). Buffalo, NY: Prometheus Books.
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Hyman, R. (1986). Parapsychological research: a tutorial review and critical apparaisal. Proceedings of IEEE, 74, pp. 823-849.
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Estratto dall'intervento di Ray Hvman al II Congresso Nazionale del CICAP. Luglio 1992.
Traduzione a cura di Maria P. Farinelli