È possibile spiegare al vasto pubblico la genetica, preferendo brevi frasi a elaborate analisi teoriche e vignette umoristiche a dotte equazioni matematiche? La sfida lanciata dallo scienziato francese è sicuramente andata a buon fine: prova ne è questo libro gradevole, a tratti divertente, sempre e comunque rigoroso. Dai primi esperimenti di Mendel sulle piante di pisello, che svelarono le leggi elementari dell’ereditarietà, fino alla moderna transgenesi, cioè il tentativo di arricchire il patrimonio genetico di un essere vivente utilizzando geni estranei alla sua specie, passando per la storica scoperta di Watson e Crick della struttura a doppia elica del DNA, questa storia illustrata dei geni cattura l’attenzione e invita all’approfondimento. I rischi connessi ad una manipolazione indiscriminata del genoma umano e la tentazione dei ricercatori di lasciarsi prendere la mano dalla cosiddetta “genomania” rappresentano temi a ben vedere molto cari all’autore, che non perde occasione per smascherare, con la sua consueta e sottile ironia, le verità celate, i falsi convincimenti. Vi si legge un invito a diffidare della genetica mediatica, a non abbandonarsi ad entusiasmi imprudenti per le sempre più diffuse terapie geniche e per il sensazionale successo della prima clonazione della pecora chiamata Dolly. Fortunatamente, ci rassicura lo scienziato, i comitati di bioetica vegliano su di noi.
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