Il numero dei geni umani individuati è molto più basso del previsto: come può un insieme così ristretto di geni produrre la complessità strabiliante del cervello umano? Come è possibile che quel minuscolo 0,6 % di Dna di differenza possa generare due forme viventi così diverse l'una dall'altra come uno scimpanzé e un cucciolo di Homo sapiens? Nell'era post-genomica, mentre cominciamo per la prima volta a esplorare i meccanismi sottili che regolano l'attività genica, gli psicologi e gli scienziati cognitivi paiono non essersi ancora accorti delle possibilità del contributo evoluzionistico e genetico. In questo libro l'autore ci offre un documentato aggiornamento sulle conoscenze attuali circa le relazioni che legano i geni al cervello.
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