Detto da noi: la sede del CICAP

Intervista a Laura Zampini

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Laura Zampini (fotografia di Roberta Baria).
Detto da noi è la rubrica di interviste ai responsabili delle iniziative CICAP, nata per far conoscere al pubblico le nostre innumerevoli iniziative e coloro che le portano avanti. Il CICAP è fatto da tante persone, che non sempre ricevono il credito che meriterebbero per il loro impegno.
Oggi parliamo con Laura Zampini, la nostra addetta alla sede nazionale di Padova dal 2006.
Laura si occupa di operazioni contabili, di obblighi fiscali e amministrativi, dei contatti con i soci e gli abbonati oltre che della spedizione di libri e riviste.
Risponde alle molte richieste che giungono quotidianamente al Comitato e distribuisce di volta in volta quelle più specifiche agli esperti di riferimento.
Collabora, infine, all'organizzazione di conferenze, eventi e festival del CICAP, oltre che alle attività del Gruppo Veneto, di cui è anche Consigliere.


Di che cosa ti occupi nella sede del CICAP?

Lavoro al CICAP dal 2006 e di conseguenza, nel corso di questi anni, ho dovuto espletare molteplici e variegate mansioni di pari passo con la crescita del Comitato.

Quindi, nella fattispecie, mi occupo della contabilità generale e della redazione del bilancio, della gestione dei soci e degli abbonamenti alle riviste Query e Magia oltre alla loro relativa spedizione, mi occupo della gestione degli ordini di libri che arrivano attraverso il nostro portale, svolgo mansioni di segreteria come, per esempio, rispondere o smistare le molte richieste che giungono quotidianamente in sede telefonicamente, per posta elettronica o cartacea. Un altro aspetto fondamentale è l'adempimento di tutta la parte burocratica necessaria affinché il CICAP possa mantenere lo status di Associazione di Promozione Sociale, attraverso l’iscrizione presso i Registri di varie Istituzioni.

Inoltre supporto attivamente tutti i Gruppi Locali e Tematici nell’organizzazione delle loro varie attività sul territorio, oltre, ovviamente, a tutti gli eventi e attività a carattere nazionale, come esempio, il corso per indagatori di misteri , il CICAP Fest , corsi di formazione e fiere.

Come volontaria partecipo col Gruppo Veneto, di cui sono anche Consigliere, alla promozione del CICAP attraverso l’organizzazione di conferenze pubbliche e attività nella mia regione.

Come è cambiata la tua attività nel corso degli anni?

Il CICAP del 2006 non è certo il CICAP dei giorni nostri.

All’inizio, una delle attività prevalenti era la vendita di libri, anche di altri editori, tramite il nostro portale Prometeo , di conseguenza molto del mio tempo era dedicato allo svolgimento di questa mansione. Negli ultimi anni, invece, la direzione è quella di distribuire solo libri di nostra pubblicazione con conseguente riduzione di questa attività.

Da quando il CICAP ha deciso di estendere il proprio campo di interesse dal paranormale alle pseudoscienze, anche le attività operative della sede si sono trasformate e sono aumentate di conseguenza. Questa trasformazione è stata possibile anche grazie all’impegno dei Gruppi Locali e dei molti volontari che dedicano all’Associazione molto del loro tempo, con costanza e passione, svolgendo un’opera di divulgazione sempre più intensa e capillare. Basti pensare agli ottimi rapporti che oggi abbiamo, per esempio, con le Università, le Scuole e le Pubbliche Amministrazioni, difficilmente raggiungibili fino a qualche anno fa.

Anche il recente riconoscimento da parte del MIUR (Ministero Istruzione Università Ricerca) come Ente Formativo accreditato, ha permesso al CICAP di raggiungere il nuovo pubblico dei docenti, attraverso la realizzazione di corsi di formazione a loro dedicati.

Inoltre un evento fondamentale come il biennale Convegno Nazionale si è evoluto in un Festival annuale, il CICAP Fest, che ha portato da un lato un coinvolgimento di pubblico neanche immaginabile fino a qualche tempo fa, ma anche una quantità non banale di problematiche amministrative da adempiere.

Qual è l’attività che ti porta via più tempo? E quella che ti da più soddisfazione?

Mi è difficile fare un esempio dell’attività per me più impegnativa poiché le mie mansioni sono molte e ognuna può portare nel tempo problemi complessi alternati magari a periodi di routine.

Posso portare ad esempio il CICAP Fest, che nel periodo che lo precede, ma anche in quello successivo, assorbe buona parte del mio tempo; i Gruppi Locali che presi singolarmente non sono particolarmente problematici, ma che nel loro insieme costituiscono un impegno significativo; la stessa amministrazione contabile, che si potrebbe pensare come un impegno ordinario e sempre uguale, in realtà si intensifica enormemente nel periodo della redazione del bilancio o in prossimità di particolari scadenze fiscali e amministrative.

Quella che mi dà più soddisfazione è sicuramente il rapporto che si crea, per vari e diversi motivi, con i nostri Soci, dai quali spesso traspare apprezzamento ed entusiasmo per il nostro lavoro.

Che cosa ti piacerebbe che cambiasse in futuro?

L’esperienza di questi anni mi ha già permesso di rendere più efficienti molti processi lavorativi e quindi mi auguro di riuscire a migliorare e ottimizzare alcune tra le tante altre attività che svolgo in sede.

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Un raro momento di riposo per Laura, Emanuela Guizzo e Manuela Travaglio durante la preparazione del CICAP Fest 2017.
Hai un messaggio per i soci del CICAP?

Certamente! Il CICAP esiste e può continuare ad esistere solo grazie a voi!

Continuate a sostenere e a seguire le nostre attività per permetterci, così, di rendere più incisiva e capillare la nostra opera di divulgazione della scienza.

Ma vi dico anche un’altra cosa, l’ingrediente fondamentale che permette al CICAP di crescere è la partecipazione.

Se avete del tempo libero, se avete un po’ di curiosità, se avete voglia di far parte di un gruppo con cui condividete idee e programmi….partecipate attivamente! Non esitate. L’Associazione è composta di volontari, ognuno con la sua esperienza, le sue capacità e la sua voglia di fare. Non è quindi necessario avere delle competenze particolari e tutti possono dare il loro contributo alla divulgazione scientifica.

Più siamo, più faremo!
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