Esce oggi l'ottavo numero della rubrica "Detto da noi", dedicata a far conoscere le attività della nostra associazione e le persone che le portano avanti (qui l'elenco completo delle interviste).
Oggi facciamo due chiacchiere con il nostro direttore amministrativo, Marino Franzosi. Marino Franzosi è laureato in Ingegneria Informatica all'Università di Padova e dal 1989 è consulente informatico e programmatore software per pubbliche amministrazioni e piccole/medie aziende, sia in Italia che all'estero.
È attivo nel CICAP fin dai primissimi anni di attività del Comitato ed è attualmente il Tesoriere e Direttore amministrativo dell’associazione. In pratica, Marino è una delle colonne del CICAP: non appare spesso in pubblico ma ogni giorno per affrontare e risolvere problemi pratici i soci attivi si rivolgono a lui.
Marino, qual è il tuo ruolo nell'organizzazione del CICAP Fest?
Mi occupo di varie cose.
Principalmente della piattaforma informatica con la quale viene gestito tutto l'evento, cioè la realizzazione del sito web dedicato al Festival, la prenotazione e/o vendita degli eventi, l'emissione dei biglietti e successivamente anche della loro gestione durante i giorni del festival, quindi il controllo degli accessi, l'interfaccia con il nostro programma di contabilità e di tutto ciò che riguarda l'aspetto software/informatico.
Quest'anno mi sto occupando anche della creazione di un software per la gestione della vendita dei libri, così da rendere più agevole sia la vendita al banchetto che la successiva rendicontazione ai fornitori, oltre che l’inserimento del venduto nella nostra contabilità.
Abitando a Padova, inoltre, seguo i rapporti con le istituzioni e i vari enti, le domande formali di richiesta patrocini e contributi, i contatti con i service e i fornitori locali. Dovrò seguire infine le rendicontazioni richieste dagli enti finanziatori e dagli sponsor. Tutti i contributi economici che abbiamo raccolto sono infatti subordinati ad un precisa e meticolosa relazione consuntiva delle spese e delle entrate, spesso con criteri e sistemi diversi da ente ad ente. Fortunatamente questa attività la dovrò affrontare dopo il Fest e quindi, mi auguro, con maggiore tranquillità.
Collaboro infine alla supervisione di tutta la logistica, quindi allestimenti, attrezzature e service oltre al coordinamento volontari e staff, sempre come supervisore, in quanto ognuna di queste mansioni ha un proprio specifico responsabile.
In qualità di tesoriere poi mi occupo di tutti i pagamenti e più in generale di tutti i rapporti economici che riguardano il CICAP Fest.
Quali sono le sfide più difficili per realizzare questa iniziativa?
Dal mio punto di vista una delle sfide più difficili è, molto banalmente, far tornare i conti.
Con ampie disponibilità economiche infatti ogni problema può essere facilmente risolto delegandolo a professionisti, ma la vera sfida è riuscirci anche quando le coperture finanziarie sono scarse. È necessario uno sforzo continuo nell'ipotizzare soluzioni differenti, nel tentativo di aggirare i costi maggiori o nel trovare nuove forme di finanziamento.
Sarebbe bello poter rendere gratuito l'accesso a tutti gli incontri del Fest, ma dobbiamo anche far fronte ai costi che, per un evento di queste dimensioni, nonostante praticamente tutti i relatori partecipino gratuitamente, sono molto alti. L'investimento che abbiamo fatto quest'anno sulla raccolta di finanziamenti ha dato buoni risultati permettendoci di ridurre drasticamente il numero di eventi a pagamento.
Che cosa ci sarà di diverso rispetto all'edizione del 2018?
Come dicevo la maggior parte degli eventi sarà a ingresso gratuito. Posti permettendo, ognuno potrà entrare e uscire liberamente dalle sale, in tempi celeri, senza dovere fare file o attese. Un braccialetto, che verrà consegnato a tutti coloro che si registreranno (una registrazione infatti è obbligatoria anche se gratuita) sarà sufficiente per poter accedere a quasi tutti gli incontri.
Solo 7 eventi, su oltre 200, saranno a prenotazione o a pagamento. Per questi bisognerà avere il biglietto che sarà controllato al momento dell'accesso in sala.
Una ulteriore eccezione, come lo scorso anno del resto, è la bigliettazione del Teatro Verdi che, avendo una biglietteria elettronica SIAE, impone la conversione del nostro biglietto (che inviamo telematicamente a chi lo compera dal sito del CICAPFest) in un biglietto cartaceo emesso dalla loro biglietteria.
A che punto siete con la preparazione?
Il programma è online da fine maggio e da metà giugno abbiamo aperto le iscrizioni.
Adesso dobbiamo procedere alla stampa di tutto il materiale di promozione, del programma, delle locandine e degli striscioni, verificare che tutti i permessi e domande siano correttamente accettate (la burocrazia è sempre molto insidiosa), prenotare i viaggi e gli hotel per i relatori, avviare incontri con i membri dello staff per analizzare e mettere a fuoco ogni aspetto logistico e tecnico della varie location, dagli allestimenti alle dotazioni audio/video e risolvere di volta in volta le problematiche che necessariamente si presenteranno in modo da arrivare alla settimana del Fest con tutti i problemi definiti e risolti.
C'è un messaggio che vuoi lanciare ai simpatizzanti del CICAP?
Il successo ottenuto con l'edizione dello scorso anno ha dimostrato che è possibile discutere di scienza, di metodo scientifico e di pensiero critico coinvolgendo migliaia di persone di ogni età (abbiamo registrato oltre 12.000 presenze).
È un risultato importantissimo, fino a pochi anni fa impensabile.
Nello stesso tempo siamo riusciti a coinvolgere, con entusiasmo ma anche con risorse, le principali istituzioni della città di Padova e del Veneto e in particolare l'Università e il Comune che, per voce rispettivamente del Rettore e del Sindaco, nel rinnovare il loro appoggio all'edizione 2019, hanno ribadito di credere nella utilità e nella bontà di questo nostro progetto educativo e di augurarsi che possa essere riproposto ogni anno.
Ai simpatizzanti quindi rivolgo l'invito ad aiutarci a mantenere questo importante risultato, promuovendolo, sostenendolo, partecipando al Fest sia come pubblico ma anche collaborando attivamente alla sua realizzazione (quest'anno sono oltre 150 i volontari e le volontarie che contribuiranno a realizzarlo).
Partecipare al CICAP Fest è una eccellente occasione non solo per respirare cultura e conoscere altre persone che, come noi, trovano entusiasmante discutere di scienza, ma anche un ottimo modo per informarsi, una sorta di antidoto culturale per meglio affrontare questo nostro mondo complesso dove è sempre più difficile distinguere il vero dal falso.
Oggi facciamo due chiacchiere con il nostro direttore amministrativo, Marino Franzosi. Marino Franzosi è laureato in Ingegneria Informatica all'Università di Padova e dal 1989 è consulente informatico e programmatore software per pubbliche amministrazioni e piccole/medie aziende, sia in Italia che all'estero.
È attivo nel CICAP fin dai primissimi anni di attività del Comitato ed è attualmente il Tesoriere e Direttore amministrativo dell’associazione. In pratica, Marino è una delle colonne del CICAP: non appare spesso in pubblico ma ogni giorno per affrontare e risolvere problemi pratici i soci attivi si rivolgono a lui.
Marino, qual è il tuo ruolo nell'organizzazione del CICAP Fest?
Mi occupo di varie cose.
Principalmente della piattaforma informatica con la quale viene gestito tutto l'evento, cioè la realizzazione del sito web dedicato al Festival, la prenotazione e/o vendita degli eventi, l'emissione dei biglietti e successivamente anche della loro gestione durante i giorni del festival, quindi il controllo degli accessi, l'interfaccia con il nostro programma di contabilità e di tutto ciò che riguarda l'aspetto software/informatico.
Quest'anno mi sto occupando anche della creazione di un software per la gestione della vendita dei libri, così da rendere più agevole sia la vendita al banchetto che la successiva rendicontazione ai fornitori, oltre che l’inserimento del venduto nella nostra contabilità.
Abitando a Padova, inoltre, seguo i rapporti con le istituzioni e i vari enti, le domande formali di richiesta patrocini e contributi, i contatti con i service e i fornitori locali. Dovrò seguire infine le rendicontazioni richieste dagli enti finanziatori e dagli sponsor. Tutti i contributi economici che abbiamo raccolto sono infatti subordinati ad un precisa e meticolosa relazione consuntiva delle spese e delle entrate, spesso con criteri e sistemi diversi da ente ad ente. Fortunatamente questa attività la dovrò affrontare dopo il Fest e quindi, mi auguro, con maggiore tranquillità.
Collaboro infine alla supervisione di tutta la logistica, quindi allestimenti, attrezzature e service oltre al coordinamento volontari e staff, sempre come supervisore, in quanto ognuna di queste mansioni ha un proprio specifico responsabile.
In qualità di tesoriere poi mi occupo di tutti i pagamenti e più in generale di tutti i rapporti economici che riguardano il CICAP Fest.
Quali sono le sfide più difficili per realizzare questa iniziativa?
Dal mio punto di vista una delle sfide più difficili è, molto banalmente, far tornare i conti.
Con ampie disponibilità economiche infatti ogni problema può essere facilmente risolto delegandolo a professionisti, ma la vera sfida è riuscirci anche quando le coperture finanziarie sono scarse. È necessario uno sforzo continuo nell'ipotizzare soluzioni differenti, nel tentativo di aggirare i costi maggiori o nel trovare nuove forme di finanziamento.
Sarebbe bello poter rendere gratuito l'accesso a tutti gli incontri del Fest, ma dobbiamo anche far fronte ai costi che, per un evento di queste dimensioni, nonostante praticamente tutti i relatori partecipino gratuitamente, sono molto alti. L'investimento che abbiamo fatto quest'anno sulla raccolta di finanziamenti ha dato buoni risultati permettendoci di ridurre drasticamente il numero di eventi a pagamento.
Che cosa ci sarà di diverso rispetto all'edizione del 2018?
Come dicevo la maggior parte degli eventi sarà a ingresso gratuito. Posti permettendo, ognuno potrà entrare e uscire liberamente dalle sale, in tempi celeri, senza dovere fare file o attese. Un braccialetto, che verrà consegnato a tutti coloro che si registreranno (una registrazione infatti è obbligatoria anche se gratuita) sarà sufficiente per poter accedere a quasi tutti gli incontri.
Solo 7 eventi, su oltre 200, saranno a prenotazione o a pagamento. Per questi bisognerà avere il biglietto che sarà controllato al momento dell'accesso in sala.
Una ulteriore eccezione, come lo scorso anno del resto, è la bigliettazione del Teatro Verdi che, avendo una biglietteria elettronica SIAE, impone la conversione del nostro biglietto (che inviamo telematicamente a chi lo compera dal sito del CICAPFest) in un biglietto cartaceo emesso dalla loro biglietteria.
A che punto siete con la preparazione?
Il programma è online da fine maggio e da metà giugno abbiamo aperto le iscrizioni.
Adesso dobbiamo procedere alla stampa di tutto il materiale di promozione, del programma, delle locandine e degli striscioni, verificare che tutti i permessi e domande siano correttamente accettate (la burocrazia è sempre molto insidiosa), prenotare i viaggi e gli hotel per i relatori, avviare incontri con i membri dello staff per analizzare e mettere a fuoco ogni aspetto logistico e tecnico della varie location, dagli allestimenti alle dotazioni audio/video e risolvere di volta in volta le problematiche che necessariamente si presenteranno in modo da arrivare alla settimana del Fest con tutti i problemi definiti e risolti.
C'è un messaggio che vuoi lanciare ai simpatizzanti del CICAP?
Il successo ottenuto con l'edizione dello scorso anno ha dimostrato che è possibile discutere di scienza, di metodo scientifico e di pensiero critico coinvolgendo migliaia di persone di ogni età (abbiamo registrato oltre 12.000 presenze).
È un risultato importantissimo, fino a pochi anni fa impensabile.
Nello stesso tempo siamo riusciti a coinvolgere, con entusiasmo ma anche con risorse, le principali istituzioni della città di Padova e del Veneto e in particolare l'Università e il Comune che, per voce rispettivamente del Rettore e del Sindaco, nel rinnovare il loro appoggio all'edizione 2019, hanno ribadito di credere nella utilità e nella bontà di questo nostro progetto educativo e di augurarsi che possa essere riproposto ogni anno.
Ai simpatizzanti quindi rivolgo l'invito ad aiutarci a mantenere questo importante risultato, promuovendolo, sostenendolo, partecipando al Fest sia come pubblico ma anche collaborando attivamente alla sua realizzazione (quest'anno sono oltre 150 i volontari e le volontarie che contribuiranno a realizzarlo).
Partecipare al CICAP Fest è una eccellente occasione non solo per respirare cultura e conoscere altre persone che, come noi, trovano entusiasmante discutere di scienza, ma anche un ottimo modo per informarsi, una sorta di antidoto culturale per meglio affrontare questo nostro mondo complesso dove è sempre più difficile distinguere il vero dal falso.