Nel novembre 2018, l’American Council on Science and Health (ACSH) ha lanciato pubblicamente un grido d’allarme sulla pericolosità di alcune forme di medicina tradizionale assai diffuse negli Stati Uniti.
In un articolo pubblicato sul suo sito[1], l’ACSH ha preso le mosse dalle polemiche insorte l’estate del 2017 nel circondario di Flint, nel Michigan, sulla presenza di piombo nell’acqua per uso potabile. Come ben noto, il rischio di avvelenamento da piombo è uno dei più temibili per la salute pubblica, dannoso com’è anche in quantità ridottissime. In realtà, i livelli ematici di piombo rilevati nei bambini di quella zona, sottolinea il comunicato dell’ACSH, sono risultati assai bassi, e dunque in quel caso si è potuto tirare un sospiro di sollievo.
Ma questa per l’ACSH è stata l’occasione per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su un altro rischio da piombo, che appare assai più concreto di quello prodottosi in occasione della crisi dell’acquedotto di Flint.
In un report del CDC (Center for Control of Diseases, agenzia governativa statunitense che si occupa di rischi per la salute), pubblicato il 23 novembre 2018 nel “Morbidity and Mortality Weekly Report”[2], i ricercatori Kim Angelon-Gaetz, Christen Klaus, Ezan Chaudhry e Deidre Bean presentano i risultati di un’indagine condotta su un campione di bambini della Carolina del Nord. In questo Stato, infatti, i livelli di piombo nel sangue dei minori sono da diversi anni in continua decrescita, grazie anche all’abolizione delle vernici al piombo in tutti gli Stati Uniti, una fonte comune di contaminazione prima del 1978. Malgrado ciò, tra il 2011 e il 2018 il CDC ha rilevato in una particolare contea del Paese circa 61 casi di intossicazione da piombo, che per convenzione si definisce tale quando supera un livello di 5 microgrammi per ogni decilitro di sangue.
Per capire quale fosse il problema, gli investigatori del CDC hanno scandagliato le case dei bambini colpiti alla ricerca di possibili fonti di contaminazione, analizzando tappezzerie, pentole e altri oggetti di uso comune. Alla fine, le analisi hanno identificato diverse spezie, rimedi erboristici e polveri per usi cerimoniali trovate nelle abitazioni come possibili colpevoli. Si tratta per lo più di sostanze edibili come zafferano e curcuma, molto utilizzate nel campo delle medicine tradizionali, ma anche di pigmenti non edibili come il sindur e il kumkum (usati in alcune religioni orientali per tracciare simboli e decorazioni in vermiglio). A conferma della probabile correttezza dell’ipotesi che identifica in quelle sostanze la fonte della contaminazione, il CDC nota che la maggior parte dei bambini con elevate concentrazioni di piombo nel sangue (la media è di circa 17 microgrammi al decilitro, cioè oltre il triplo della soglia indicata come sicura) è cresciuta in famiglie di origine orientale (India, Pakistan o Afghanistan), ossia in culture in cui queste sostanze sono ampiamente impiegate a fini religiosi o curativi.
Una conclusione generale dei medici autori dello studio è che i genitori dovrebbero essere informati circa i rischi che i loro figli corrono se esposti a queste fonti di potenziale avvelenamento da piombo. Considerato il fatto che questi rimedi tradizionali sono diffusi per la maggior parte in comunità etniche di origine asiatica, sarebbe importante documentare con cura l’origine dei prodotti e la qualità della loro conservazione. Inoltre, data la loro diffusione in tutto il territorio statunitense, i ricercatori, pur essendosi concentrati esclusivamente sui dati provenienti dal North Carolina, chiudono il loro studio invocando l’introduzione di una norma federale sulle quantità massime di piombo ammissibili nelle spezie e nei rimedi erboristici introdotti negli Stati Uniti.
In un articolo pubblicato sul suo sito[1], l’ACSH ha preso le mosse dalle polemiche insorte l’estate del 2017 nel circondario di Flint, nel Michigan, sulla presenza di piombo nell’acqua per uso potabile. Come ben noto, il rischio di avvelenamento da piombo è uno dei più temibili per la salute pubblica, dannoso com’è anche in quantità ridottissime. In realtà, i livelli ematici di piombo rilevati nei bambini di quella zona, sottolinea il comunicato dell’ACSH, sono risultati assai bassi, e dunque in quel caso si è potuto tirare un sospiro di sollievo.
Ma questa per l’ACSH è stata l’occasione per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su un altro rischio da piombo, che appare assai più concreto di quello prodottosi in occasione della crisi dell’acquedotto di Flint.
In un report del CDC (Center for Control of Diseases, agenzia governativa statunitense che si occupa di rischi per la salute), pubblicato il 23 novembre 2018 nel “Morbidity and Mortality Weekly Report”[2], i ricercatori Kim Angelon-Gaetz, Christen Klaus, Ezan Chaudhry e Deidre Bean presentano i risultati di un’indagine condotta su un campione di bambini della Carolina del Nord. In questo Stato, infatti, i livelli di piombo nel sangue dei minori sono da diversi anni in continua decrescita, grazie anche all’abolizione delle vernici al piombo in tutti gli Stati Uniti, una fonte comune di contaminazione prima del 1978. Malgrado ciò, tra il 2011 e il 2018 il CDC ha rilevato in una particolare contea del Paese circa 61 casi di intossicazione da piombo, che per convenzione si definisce tale quando supera un livello di 5 microgrammi per ogni decilitro di sangue.
Per capire quale fosse il problema, gli investigatori del CDC hanno scandagliato le case dei bambini colpiti alla ricerca di possibili fonti di contaminazione, analizzando tappezzerie, pentole e altri oggetti di uso comune. Alla fine, le analisi hanno identificato diverse spezie, rimedi erboristici e polveri per usi cerimoniali trovate nelle abitazioni come possibili colpevoli. Si tratta per lo più di sostanze edibili come zafferano e curcuma, molto utilizzate nel campo delle medicine tradizionali, ma anche di pigmenti non edibili come il sindur e il kumkum (usati in alcune religioni orientali per tracciare simboli e decorazioni in vermiglio). A conferma della probabile correttezza dell’ipotesi che identifica in quelle sostanze la fonte della contaminazione, il CDC nota che la maggior parte dei bambini con elevate concentrazioni di piombo nel sangue (la media è di circa 17 microgrammi al decilitro, cioè oltre il triplo della soglia indicata come sicura) è cresciuta in famiglie di origine orientale (India, Pakistan o Afghanistan), ossia in culture in cui queste sostanze sono ampiamente impiegate a fini religiosi o curativi.
Una conclusione generale dei medici autori dello studio è che i genitori dovrebbero essere informati circa i rischi che i loro figli corrono se esposti a queste fonti di potenziale avvelenamento da piombo. Considerato il fatto che questi rimedi tradizionali sono diffusi per la maggior parte in comunità etniche di origine asiatica, sarebbe importante documentare con cura l’origine dei prodotti e la qualità della loro conservazione. Inoltre, data la loro diffusione in tutto il territorio statunitense, i ricercatori, pur essendosi concentrati esclusivamente sui dati provenienti dal North Carolina, chiudono il loro studio invocando l’introduzione di una norma federale sulle quantità massime di piombo ammissibili nelle spezie e nei rimedi erboristici introdotti negli Stati Uniti.
Note
1) Berezow, Alex. “Lead Poisoning. Another Reason To Avoid Alternative Medicine”, American Council on Science and Health, 21 novembre 2018, disponibile all’url: https://bit.ly/2S5JSNc .
2) Angelon-Gaetz K.A,, Klaus C,, Chaudhry E,A,, Bean DK. “Lead in Spices, Herbal Remedies, and Ceremonial Powders Sampled from Home Investigations for Children with Elevated Blood Lead Levels - North Carolina, 2011–2018”, “Morbidity and Mortality Weekly Report” 67 (46), pp. 1290-1294, disponibile all’url: https://bit.ly/2E4cYIR .