E così, con questo numero doppio, si chiude anche la lunga serie di Scienza & Paranormale. L'idea di una pubblicazione ufficiale del Comitato ci era chiara da subito, così come l'importanza di un organo che permettesse di tenere informati i Soci e dare visibilità al nostro lavoro. Ma cosa fare? Quando il CICAP nacque la computer grafica non era ancora alla portata di tutti e dunque?
Il primo numero zero di una pubblicazione del Comitato, che ancora non si chiamava CICAP ma "Gruppo Italiano di Indagine Scettica sul Paranormale", lo realizzò Lorenzo Montali nell'estate del 1988. Si trovava a Buffalo, nello stato di New York, per imparare dai cugini del Comitato americano (lo CSICOP oggi CSI) come funziona un comitato di questo tipo. E il bollettino che mise insieme si componeva di otto facciate. Tengo ora in mano l'originale: è fatto con il taglia e incolla. Quello vero, in cui si usavano le forbici e la coccoina. Fa quasi tenerezza a vederlo adesso.
Passarono alcuni mesi, il Gruppo divenne CICAP e riuscimmo a realizzare il primo Bollettino ufficiale. Il formato era un A4 piegato in due di 24 pagine. Questa volta, composto tipograficamente e stampato in offset. Andammo a Como, Lorenzo e io, per farci aiutare nella realizzazione da Cesare Baj, allora già editore esperto e autore tempo prima di un tentativo di traduzione italiana dello Skeptical Inquirer.
Di quel Bollettino ne realizzammo quattro numeri in tre anni. Poi, nel 1991 chiedemmo aiuto a un amico grafico, Stefano Leoni, per dare un aspetto più professionale alla pubblicazione. Ma quel formato, un po' più grande del precedente, durò solo un numero. Dal numero successivo, uscito nell'estate del 1991, il Bollettino si fece più grande ancora, le pagine aumentarono e riuscimmo ad aggiungere il colore (uno solo!) alla copertina. Ne uscirono cinque numeri in due anni.
Grazie ai progressi tecnologici, nel 1993 chiunque poteva avere un computer in casa e cavarsela un po' con i programmi di grafica. Così pensammo fosse giunto il momento per un altro salto di qualità: aumentare la periodicità a quattro numeri l'anno, portare la copertina a 4 colori, ridurre il formato a 17x24, portare le pagine a 60, aggiornare la grafica e dare un nome a quello che era sempre stato solo "il bollettino del CICAP". Nella primavera del 1993 nacque Scienza & Paranormale, nome che fu scelto per indicare chiaramente di che cosa ci saremmo occupati. Anche se, ma lo capimmo più tardi, poteva anche dare luogo a fraintendimenti («Paranormale? Non credo a certe cose!» era il commento di molti che lo prendevano per un giornale di occultisti).
Visto che funzionava e riuscivamo a stargli dietro, cinque anni più tardi, arrivati al numero 17, pensammo che era ora di aumentare il numero di pagine (84) e la periodicità. Un numero ogni tre mesi era troppo distante nel tempo, e allora non avevamo un sito web degno di questo nome né altri sistemi validi per tenere aggiornati i nostri Soci. Un bimestrale, dunque, era un'esigenza imprescindibile perché la gente non si dimenticasse di noi.
Settanta numeri e undici anni dopo ci ritroviamo in una realtà ancora diversa. Il mondo è cambiato, la tecnologia è cambiata e anche il CICAP è cambiato. Ci occupiamo di molte più cose di un tempo, siamo presenti in ogni modo possibile sul web, ma ancora pubblichiamo un bimestrale che prosciuga tempo e risorse di tutti noi, costringendoci sempre più spesso a ritardare le uscite.
Ecco perché, arrivati al 2010, è ora di una nuova svolta. Dal prossimo anno la rivista del CICAP si trasforma ancora, continuerà ad essere stampata ma sarà centrata soprattutto sugli approfondimenti, mentre per l'attualità apriremo un sito-rivista apposito.
È dunque con un pizzico di malinconia che salutiamo S&P, che ci accompagnato per così tanti anni, ma è anche con gioia che diamo il benvenuto a chi d'ora in avanti sarà al nostro fianco. Ci auguriamo potrete esserci anche tutti voi.
Il primo numero zero di una pubblicazione del Comitato, che ancora non si chiamava CICAP ma "Gruppo Italiano di Indagine Scettica sul Paranormale", lo realizzò Lorenzo Montali nell'estate del 1988. Si trovava a Buffalo, nello stato di New York, per imparare dai cugini del Comitato americano (lo CSICOP oggi CSI) come funziona un comitato di questo tipo. E il bollettino che mise insieme si componeva di otto facciate. Tengo ora in mano l'originale: è fatto con il taglia e incolla. Quello vero, in cui si usavano le forbici e la coccoina. Fa quasi tenerezza a vederlo adesso.
Passarono alcuni mesi, il Gruppo divenne CICAP e riuscimmo a realizzare il primo Bollettino ufficiale. Il formato era un A4 piegato in due di 24 pagine. Questa volta, composto tipograficamente e stampato in offset. Andammo a Como, Lorenzo e io, per farci aiutare nella realizzazione da Cesare Baj, allora già editore esperto e autore tempo prima di un tentativo di traduzione italiana dello Skeptical Inquirer.
Di quel Bollettino ne realizzammo quattro numeri in tre anni. Poi, nel 1991 chiedemmo aiuto a un amico grafico, Stefano Leoni, per dare un aspetto più professionale alla pubblicazione. Ma quel formato, un po' più grande del precedente, durò solo un numero. Dal numero successivo, uscito nell'estate del 1991, il Bollettino si fece più grande ancora, le pagine aumentarono e riuscimmo ad aggiungere il colore (uno solo!) alla copertina. Ne uscirono cinque numeri in due anni.
Grazie ai progressi tecnologici, nel 1993 chiunque poteva avere un computer in casa e cavarsela un po' con i programmi di grafica. Così pensammo fosse giunto il momento per un altro salto di qualità: aumentare la periodicità a quattro numeri l'anno, portare la copertina a 4 colori, ridurre il formato a 17x24, portare le pagine a 60, aggiornare la grafica e dare un nome a quello che era sempre stato solo "il bollettino del CICAP". Nella primavera del 1993 nacque Scienza & Paranormale, nome che fu scelto per indicare chiaramente di che cosa ci saremmo occupati. Anche se, ma lo capimmo più tardi, poteva anche dare luogo a fraintendimenti («Paranormale? Non credo a certe cose!» era il commento di molti che lo prendevano per un giornale di occultisti).
Visto che funzionava e riuscivamo a stargli dietro, cinque anni più tardi, arrivati al numero 17, pensammo che era ora di aumentare il numero di pagine (84) e la periodicità. Un numero ogni tre mesi era troppo distante nel tempo, e allora non avevamo un sito web degno di questo nome né altri sistemi validi per tenere aggiornati i nostri Soci. Un bimestrale, dunque, era un'esigenza imprescindibile perché la gente non si dimenticasse di noi.
Settanta numeri e undici anni dopo ci ritroviamo in una realtà ancora diversa. Il mondo è cambiato, la tecnologia è cambiata e anche il CICAP è cambiato. Ci occupiamo di molte più cose di un tempo, siamo presenti in ogni modo possibile sul web, ma ancora pubblichiamo un bimestrale che prosciuga tempo e risorse di tutti noi, costringendoci sempre più spesso a ritardare le uscite.
Ecco perché, arrivati al 2010, è ora di una nuova svolta. Dal prossimo anno la rivista del CICAP si trasforma ancora, continuerà ad essere stampata ma sarà centrata soprattutto sugli approfondimenti, mentre per l'attualità apriremo un sito-rivista apposito.
È dunque con un pizzico di malinconia che salutiamo S&P, che ci accompagnato per così tanti anni, ma è anche con gioia che diamo il benvenuto a chi d'ora in avanti sarà al nostro fianco. Ci auguriamo potrete esserci anche tutti voi.