È con profonda tristezza che annunciamo la scomparsa di un caro amico, Basava Premanand, scomparso domenica 4 ottobre, all’età di 79 anni. Era il più celebre “scettico” indiano, una sorta di Randi dell’India. Si era infiltrato tra santoni e guru di ogni sorta (Sai Baba incluso) e aveva potuto carpirne segreti e metodi.
Così, aveva deciso di trasformarsi in un anti-guru, per smascherare i santoni truffaldini e svegliare le coscienze dei suoi seguaci. Girava l’India arrivando nelle piazze di ogni villaggio e dimostrando le abilità più straordinarie: mangiava il fuoco, camminava sul vetro, si trapassava con gli spilloni… quando la gente si era ormai convinta di avere davanti un essere superiore, rivelava che era tutto un trucco. E procedeva a svelare come gli riuscivano le sue imprese.
Avevo conosciuto Premanand negli Stati Uniti, una ventina d’anni fa. Poi lo avevo invitato in Italia a nome del CICAP, in occasione del Convegno Euroskeptics organizzato dal CICAP a Saint Vincent nel 1992.
Poi, nel 1993 lo abbiamo di nuovo portato in Italia a tenere una conferenza all’Università di Pavia ed è stato prodigo di nuove rivelazioni e dimostrazioni. In quell’occasione mi regalò due spilloni truccati che conservo ancora tra i cimeli più cari.
Siamo sempre rimasti in contatto, e fino all’ultimo ha continuato a mandarci l’Indian Skeptic, la pubblicazione che realizzava praticamente da solo a scadenze fisse.
Premanand se n’è andato a Podannur, nel Tamil Nadu, e seguendo le sue ultime volontà, il suo corpo è stato donato alla scuola medica locale.
Così, aveva deciso di trasformarsi in un anti-guru, per smascherare i santoni truffaldini e svegliare le coscienze dei suoi seguaci. Girava l’India arrivando nelle piazze di ogni villaggio e dimostrando le abilità più straordinarie: mangiava il fuoco, camminava sul vetro, si trapassava con gli spilloni… quando la gente si era ormai convinta di avere davanti un essere superiore, rivelava che era tutto un trucco. E procedeva a svelare come gli riuscivano le sue imprese.
Avevo conosciuto Premanand negli Stati Uniti, una ventina d’anni fa. Poi lo avevo invitato in Italia a nome del CICAP, in occasione del Convegno Euroskeptics organizzato dal CICAP a Saint Vincent nel 1992.
Poi, nel 1993 lo abbiamo di nuovo portato in Italia a tenere una conferenza all’Università di Pavia ed è stato prodigo di nuove rivelazioni e dimostrazioni. In quell’occasione mi regalò due spilloni truccati che conservo ancora tra i cimeli più cari.
Siamo sempre rimasti in contatto, e fino all’ultimo ha continuato a mandarci l’Indian Skeptic, la pubblicazione che realizzava praticamente da solo a scadenze fisse.
Premanand se n’è andato a Podannur, nel Tamil Nadu, e seguendo le sue ultime volontà, il suo corpo è stato donato alla scuola medica locale.