I rabdomanti sono persone che si prefiggono di "sentire" la presenza di acqua, o di certi metalli. Può sembrare ragionevole pensare che qualche individuo dimostri una particolare sensibilità alla presenza dell'acqua. In natura assistiamo a sensibilità molto sorprendenti: le falene percepiscono la presenza di una femmina a chilometri di distanza, i pipistrelli sentono frequenze decine di volte superiori rispetto all'uomo, i piccioni si orientano con il campo magnetico terrestre, alcune persone avvertono in anticipo il cambiamento del tempo, con dolori alle articolazioni. Perché questo non dovrebbe valere per i rabdomanti, allora?
Il professor Ray Hyman dell'Università dell'Oregon ha studiato a lungo il problema e ha scritto un famoso libro sull'argomento. Ecco le sue conclusioni:
Piero Angela
''Giornalista e scrittore
Il professor Ray Hyman dell'Università dell'Oregon ha studiato a lungo il problema e ha scritto un famoso libro sull'argomento. Ecco le sue conclusioni:
Ebbene, mi dispiace di dover deludere molte persone, ma non c'è alcuna prova che i rabdomanti possiedano queste facoltà, anzi, è vero il contrario: hanno dimostrato di non essere capaci di individuare acqua o metalli nel sottosuolo. A riguardo, sono stati fatti numerosi esperimenti. Uno eccellente è rappresentato dalle prove condotte nello Stato del Maine dalla Società americana per la ricerca psichica (quindi non da persone scettiche, ma aperte a tale possibilità). Dopo la scelta di un terreno, sono stati fatti venire separatamente 27 rabdomanti, seguiti da tecnici e geologi. Quindi, si è proceduto a scavare in tutti i punti prescelti: sia in quelli indicati dai rabdomanti sia in quelli di controllo risultanti dalle previsioni dei tecnici. Ebbene: i rabdomanti hanno sbagliato completamente (sia per quanto riguarda la profondità che per la quantità d'acqua), mentre i tecnici sono riusciti a indicare con sufficiente approssimazione la profondità. Prove di questo tipo ne sono state fatte molte, anche con i metalli, per esempio nascondendone sottoterra grandi masse e chiedendo ad alcuni rabdomanti di individuarle. Anche queste prove hanno prodotto risultati negativi.
Come si spiega, allora, che la gente continui a rivolgersi ai rabdomanti? Solo in America ce ne sono più di 25.000. La risposta è psicologica: i rabdomanti vengono impiegati soprattutto laddove c'è molta incertezza nel trovare acqua, dove mancano adeguate conoscenze del sottosuolo. Ci si rivolge a loro un po' come ai guaritori. Essi hanno inoltre l'indiscutibile pregio di sollevare il contadino da una responsabilità: scegliere il punto in cui scavare. Del resto, spesso dimostrano di possedere una buona esperienza dei terreni e sanno certamente meglio di un profano in quali punti è più probabile trovare l'acqua. E inconsciamente utilizzano questa loro esperienza.
Ma la bacchetta che hanno in mano non si piega, in presenza di acqua o di metalli? Questo è un punto interessante. Il rabdomante è sicuro che la bacchetta venga mossa da una misteriosa forza estranea. La verità è che questa bacchetta, di solito, si trova in posizione di equilibrio precario: è come una molla, che può scattare facilmente verso il basso. Ciò può dare l'impressione di una "forza" che la muove: in realtà si tratta di movimenti che lo stesso rabdomante compie inconsciamente, sotto tensione muscolare. Delle prove sono state fatte anche in questo senso.
Milbourne Christopher, presidente del Comitato per le indagini sull'occulto dei prestigiatori americani, ha a tale proposito un'esperienza personale da raccontarci: La prima volta che incontrai un rabdomante fu su un transatlantico: egli mi fece vedere la sua bacchetta, mostrandomi come si inclinava quando si avvicinava a oggetti di metallo, per esempio la ringhiera della nave. Gli chiesi se la stessa cosa sarebbe avvenuta in vicinanza di una moneta e mi disse "Certamente". "Anche nascosta sotto un fazzoletto?" gli chiesi. "Certo". Facemmo la prova ed effettivamente la bacchetta si piegava: ma non dove c'era la moneta, perché, coprendola con il fazzoletto, io la spostavo nell'angolo opposto, ma dove il rabdomante pensava si trovasse la moneta. Successivamente studiai i vari casi e mi resi conto che nessuno era in grado di scoprire oggetti metallici, cassoni pieni d'acqua o tubazioni sotterrati anche a poca profondità.
Del resto, ecco un semplice esperimento alla portata di tutti. È sufficiente domandare a un rabdomante di segnare su un terreno i punti in cui, a suo avviso, c'è presenza di acqua e quelli in cui non c'è; poi farlo tornare bendato (bene) sugli stessi punti e chiedergli nuovamente in quali sente l'acqua e in quali no (evitando naturalmente che possa avere punti di riferimento visivi, acustici o tattili: pendenza del terreno, sole, rumori, voci, eccetera). Il risultato sarà eloquente, poiché ognuno potrà rendersi conto che la bacchetta si muoverà in certi punti in cui prima non si muoveva, e viceversa. Piero Angela
''Giornalista e scrittore