Roma. Torniamo a parlare di cerchi nel grano. Stavolta sono comparsi in Spagna, Filippine e Messico. Sono enormi, si vedono dall'aereo, sono scenografici e bellissimi, ma non sono di origine aliena. Sono stati tracciati dagli attivisti di Greenpeace che vogliono segnalare così le zone agricole che ritengono a rischio di contaminazione da OGM. Dalla Spagna, dove è stato disegnato uno dei cerchi, Federica Ferrario, responsabile campagna OGM di Greenpeace spiega:
Il campo sperimentale, posto a pochi centimetri di distanza dalle coltivazioni a scopo alimentare, rappresenta una minaccia per il nostro cibo e per l'ambiente. La contaminazione da riso geneticamente modificato ha già causato enormi disastri ai contadini americani, perché vogliamo che anche il mais faccia lo stesso?.
Nelle Filippine invece c'è una grande M barrata. Questo simbolo indica una zona vietata alla Monsanto, il colosso del biotech che intende coltivare mais geneticamente modificato. A Jocotitlán, in Messico, si vede un enorme NO. Un messaggio contro la Monsanto e contro la proposta di eliminare la moratoria contro la coltivazione di mais OGM.Il Messico è la culla della biodiversità del mais a livello mondiale, se la Monsanto riuscisse a ottenere il permesso di introdurre nel nostro paese mais OGM, ne deriverebbe la contaminazione genetica delle varietà di mais tradizionali. Ci impegneremo affinché questo non accada
dichiara Gustavo Ampugnani, responsabile messicano della campagna OGM. Queste azioni di Greenpeace non sono nuove. A luglio era stata disegnata una gigantesca X su un campo in Francia, a Grezet Cavagnan, per marchiarlo come zona contaminata.