Soffrite d’insonnia? O state pensando di ristrutturare casa? Fate attenzione a dove posizionate letti e scrivanie: se finora avete riflettuto solo su come ottenere la luce migliore e abbinare i colori, avete trascurato quel che, seppur invisibile agli occhi, non è invisibile alla vostra salute: i nodi di Hartmann!
Cosa sono? Secondo Ernst Hartmann, medico negli anni ’50 dell’Università di Heidelberg, c’era un collegamento tra la posizione del letto e la salute di chi ci dormiva. La causa risiedeva in una “rete geomantica”. Hartmann non riuscì mai a pubblicare i suoi studi su riviste scientifiche, ma li raccolse nel libro Krankheit als Standortproblem, che tradotto suona come “malattia come problema dovuto al luogo”.
Ecco una delle tante spiegazioni, tutte molto simili tra loro, che si trova online sui siti specializzati: «La Terra ha una propria griglia energetica [...] orientata lungo gli assi cardinali. Le maglie misurano in media circa 2 metri (asse nord-sud) per circa 2,5 metri (asse est-ovest). Queste maglie possono subire ondulazioni dovute alle falde acquifere sotterranee e a particolari influenze elettromagnetiche naturali o artificiali, causate dall’uomo. All’incrocio di questa griglia si formano i nodi di Hartmann o nodi radianti (circa 21 cm per 21 cm) sui quali bisogna permanere il meno possibile; quindi, è meglio non posizionarvi letti, divani, sedie o scrivanie»https://bit.ly/3BQ9ftv .
Ma non è solo dai nodi di Hartmann che dovete guardarvi, perché a questi si sovrappone il reticolo scoperto da Manfred Curry, anche lui medico, oltre che inventore, marinaio e scrittore. Curry identificò, successivamente ai lavori di Hartmann, un reticolo energetico che si sovrappone al precedente, con maglie di forma quadrata, larghezza tra le fasce di circa 3,5 metri e disposizione Nord est-Sud ovest e Sud est-Nord ovest. Insomma, è come vivere in un campo minato!
Su questi principi si basano alcuni filoni della bioarchitettura, branca che si occupa di trovare soluzioni architettoniche in grado di migliorare la qualità della vita. Spesso i nodi di Hartmann si trovano anche in siti dedicati al feng shui, antica pratica geomantica taoista cinese, che unisce architettura, psiche e astrologia.
Se vi venisse in mente di seguire i loro consigli, per prima cosa dovreste chiamare un esperto che faccia un’analisi della vostra abitazione e tracci il reticolo dei nodi energetici su cui si baserà la posizione del vostro arredamento. Purtroppo, infatti, non esiste una mappa universale su cui siano disegnate le reti di Hartmann e di Curry.
Hartmann sosteneva di riuscire a individuare i punti nocivi perché sentiva una sensazione di calore sulle mani, che però in alcuni casi poteva essere sensazione di freddo, e un forte prurito, che però in alcuni casi poteva essere impercettibile o assente. A quanto pare dipendeva molto dalle condizioni meteorologiche. A questi metodi affiancava l’uso di bacchette da rabdomante.
Tuttora, se volete sapere dove disporre i mobili del vostro appartamento, la cosa migliore è affidarsi a un tecnico geopatologo. I più tradizionalisti assomigliano ai rabdomanti e usano due bacchette fatte da fili metallici piegati a L, col lato lungo di circa 85 cm e quello corto, da cui vanno impugnati, di circa 10 cm. Come la bacchetta del rabdomante si muove in corrispondenza dei flussi d’acqua, così queste bacchette si muovono, allontanandosi o avvicinandosi tra loro, quando si è in presenza di un nodo radiante. Succede frequentemente, però, che due esperti chiamati ad analizzare lo stesso luogo segnalino nodi in punti diversi... Se non vi fidate delle bacchette, potete affidarvi alla tecnologia e utilizzare la “biorisonanza”, una tecnica che ha a che fare con la “terapia quantica” (almeno a quanto dice chi la pubblicizza) e fa uso di un «dispositivo multifunzione della medicina vibrazionale». Lo strumento «esegue un cosiddetto test di valore del campo, nel corso del quale vengono sottoposti a test numerosi valori base di frequenza. Così facendo, viene misurata la modifica qualitativa del battito cardiaco per ogni valore base di frequenza e si può valutare la rilevanza dello stesso per procedere all’armonizzazione».[1][2]
Ignorare la rete di nodi può indurre geopatie, ovvero patologie che possono essere più o meno gravi a seconda della sensibilità degli individui. Hartmann sosteneva che sono pochissime le malattie non causate dal prolungato stazionamento in corrispondenza di uno dei nodi radianti: influenza, morbillo, raffreddore e poche altre. Tra gli effetti più comuni di quello che viene definito “stress geopatico” invece ci sono: continue emicranie, nausea, vertigini, depressione, astenia, dolori muscolari o osteoarticolari, cambiamenti d’umore e a volte persino di carattere. Insomma, magari non siete davvero antipatici, avete solo il letto nel posto sbagliato! Citando un sito web sul tema: «Avere un letto che si trova sul punto di incrocio di una rete Hartmann, potenziata dalla presenza di acqua sotterranea crea una perturbazione che potrebbe risultare dannosa alla salute. [...] il dottor Hartmann ha evidenziato che nei nodi tellurici, tutti i giorni verso le ore 17, si verifica un calo naturale della radioattività terrestre. Molte persone verso quest’ora evidenziano un calo energetico e, per questo motivo, tendono ad assumere sostanze stimolanti quali, ad esempio, tè o caffè».[3] Avete già spostato la scrivania?
Ad ogni modo non vi preoccupate. Gli stessi produttori degli strumenti per individuare i nodi radianti forniscono anche pratici dispositivi per schermarsene. Per poco più di 100 euro potrete avere un oggetto, esteticamente simile ai wifi portatili soprannominati “a saponetta”, «scientificamente certificato che armonizza il vostro corpo 24 ore al giorno promuovendo la regolazione e auto-rigenerazione del vostro organismo, portandovi a uno stato di salute ottimale».[4] Uno di questi siti, quando lo aprite, vi informa che «le indicazioni, i consigli e gli approcci qui forniti non vanno intesi come pratiche sostitutive dell'intervento di un medico con formazione naturopatica o naturopata. Viene inoltre segnalato che le correlazioni qui illustrate vanno ben oltre lo stato attuale della scienza: per questa ragione la medicina classica non ha finora né accettato né riconosciuto tali correlazioni relative all’efficacia delle vibrazioni bioenergetiche».
Inutile dire che, dal punto di vista scientifico, non c’è niente di sensato. Non solo: nemmeno i vari geopatologi sono concordi sulla causa dei nodi radiali. Hartmann ne ipotizzava un’origine cosmica, forse dovuta ai raggi cosmici, che però non si capisce perché dovrebbero colpire alcune zone e non altre con tale sistematicità. Oggi si trovano soprattutto spiegazioni basate su campi elettrici e magnetici, radioattività, “vibrazioni energetiche” o fisica quantistica. Quest’ultima, si sa, è come il nero e sta bene con tutto.
Purtroppo queste teorie strampalate continuano ad aver seguito anche a distanza di 70 anni da quando furono inventate, senza che, nel frattempo, ci sia mai stata la minima prova scientifica della loro veridicità. Dispiace pensare come le risorse per migliorare gli ambienti in cui viviamo possano essere sprecate in questo modo, invece che per interventi utili, come, per esempio, monitorare e ridurre le concentrazioni di radon, gas radioattivo presente nelle rocce, nel suolo e nei materiali da costruzione, che tende ad accumularsi negli ambienti chiusi ed è la seconda causa di cancro al polmone.[5] Per esempio nel ’97 Fosco Firmati, architetto e rabdomante, era riuscito a strappare un accordo per mappare, dietro lauto compenso, cinque asili nel comune di Siena, e se non se n’è fatto niente è stato solo grazie all’intervento del CICAP.[6]
Eppure verificare sperimentalmente l’esistenza dei nodi e delle schermature vendute a caro prezzo è banale. Un metodo semplice in doppio cieco è stato proposto in un articolo di Roberto Vanzetto[7]: è sufficiente chiedere a un geopatologo di segnare i nodi che sente, coprirli con dei contenitori non trasparenti e posizionare sotto alcuni di questi gli apparecchi per schermare gli effetti nocivi. Se il geopatologo fosse in grado di rivelare quali sono i nodi schermati e quali no potremmo accettare l’esistenza della rete geomantica e investire in soluzioni, ma, finora, nessuno ha accettato la sfida perché, a quanto pare, recenti studi indicano che ai nodi di Hartmann piace cambiare posizione.[8] Ma allora, se è così, possiamo anche evitare di spostare il letto da una parte all’altra della stanza, non vi pare?
Cosa sono? Secondo Ernst Hartmann, medico negli anni ’50 dell’Università di Heidelberg, c’era un collegamento tra la posizione del letto e la salute di chi ci dormiva. La causa risiedeva in una “rete geomantica”. Hartmann non riuscì mai a pubblicare i suoi studi su riviste scientifiche, ma li raccolse nel libro Krankheit als Standortproblem, che tradotto suona come “malattia come problema dovuto al luogo”.
Ecco una delle tante spiegazioni, tutte molto simili tra loro, che si trova online sui siti specializzati: «La Terra ha una propria griglia energetica [...] orientata lungo gli assi cardinali. Le maglie misurano in media circa 2 metri (asse nord-sud) per circa 2,5 metri (asse est-ovest). Queste maglie possono subire ondulazioni dovute alle falde acquifere sotterranee e a particolari influenze elettromagnetiche naturali o artificiali, causate dall’uomo. All’incrocio di questa griglia si formano i nodi di Hartmann o nodi radianti (circa 21 cm per 21 cm) sui quali bisogna permanere il meno possibile; quindi, è meglio non posizionarvi letti, divani, sedie o scrivanie»https://bit.ly/3BQ9ftv .
Ma non è solo dai nodi di Hartmann che dovete guardarvi, perché a questi si sovrappone il reticolo scoperto da Manfred Curry, anche lui medico, oltre che inventore, marinaio e scrittore. Curry identificò, successivamente ai lavori di Hartmann, un reticolo energetico che si sovrappone al precedente, con maglie di forma quadrata, larghezza tra le fasce di circa 3,5 metri e disposizione Nord est-Sud ovest e Sud est-Nord ovest. Insomma, è come vivere in un campo minato!
Su questi principi si basano alcuni filoni della bioarchitettura, branca che si occupa di trovare soluzioni architettoniche in grado di migliorare la qualità della vita. Spesso i nodi di Hartmann si trovano anche in siti dedicati al feng shui, antica pratica geomantica taoista cinese, che unisce architettura, psiche e astrologia.
Se vi venisse in mente di seguire i loro consigli, per prima cosa dovreste chiamare un esperto che faccia un’analisi della vostra abitazione e tracci il reticolo dei nodi energetici su cui si baserà la posizione del vostro arredamento. Purtroppo, infatti, non esiste una mappa universale su cui siano disegnate le reti di Hartmann e di Curry.
Hartmann sosteneva di riuscire a individuare i punti nocivi perché sentiva una sensazione di calore sulle mani, che però in alcuni casi poteva essere sensazione di freddo, e un forte prurito, che però in alcuni casi poteva essere impercettibile o assente. A quanto pare dipendeva molto dalle condizioni meteorologiche. A questi metodi affiancava l’uso di bacchette da rabdomante.
Tuttora, se volete sapere dove disporre i mobili del vostro appartamento, la cosa migliore è affidarsi a un tecnico geopatologo. I più tradizionalisti assomigliano ai rabdomanti e usano due bacchette fatte da fili metallici piegati a L, col lato lungo di circa 85 cm e quello corto, da cui vanno impugnati, di circa 10 cm. Come la bacchetta del rabdomante si muove in corrispondenza dei flussi d’acqua, così queste bacchette si muovono, allontanandosi o avvicinandosi tra loro, quando si è in presenza di un nodo radiante. Succede frequentemente, però, che due esperti chiamati ad analizzare lo stesso luogo segnalino nodi in punti diversi... Se non vi fidate delle bacchette, potete affidarvi alla tecnologia e utilizzare la “biorisonanza”, una tecnica che ha a che fare con la “terapia quantica” (almeno a quanto dice chi la pubblicizza) e fa uso di un «dispositivo multifunzione della medicina vibrazionale». Lo strumento «esegue un cosiddetto test di valore del campo, nel corso del quale vengono sottoposti a test numerosi valori base di frequenza. Così facendo, viene misurata la modifica qualitativa del battito cardiaco per ogni valore base di frequenza e si può valutare la rilevanza dello stesso per procedere all’armonizzazione».[1][2]
Ignorare la rete di nodi può indurre geopatie, ovvero patologie che possono essere più o meno gravi a seconda della sensibilità degli individui. Hartmann sosteneva che sono pochissime le malattie non causate dal prolungato stazionamento in corrispondenza di uno dei nodi radianti: influenza, morbillo, raffreddore e poche altre. Tra gli effetti più comuni di quello che viene definito “stress geopatico” invece ci sono: continue emicranie, nausea, vertigini, depressione, astenia, dolori muscolari o osteoarticolari, cambiamenti d’umore e a volte persino di carattere. Insomma, magari non siete davvero antipatici, avete solo il letto nel posto sbagliato! Citando un sito web sul tema: «Avere un letto che si trova sul punto di incrocio di una rete Hartmann, potenziata dalla presenza di acqua sotterranea crea una perturbazione che potrebbe risultare dannosa alla salute. [...] il dottor Hartmann ha evidenziato che nei nodi tellurici, tutti i giorni verso le ore 17, si verifica un calo naturale della radioattività terrestre. Molte persone verso quest’ora evidenziano un calo energetico e, per questo motivo, tendono ad assumere sostanze stimolanti quali, ad esempio, tè o caffè».[3] Avete già spostato la scrivania?
Ad ogni modo non vi preoccupate. Gli stessi produttori degli strumenti per individuare i nodi radianti forniscono anche pratici dispositivi per schermarsene. Per poco più di 100 euro potrete avere un oggetto, esteticamente simile ai wifi portatili soprannominati “a saponetta”, «scientificamente certificato che armonizza il vostro corpo 24 ore al giorno promuovendo la regolazione e auto-rigenerazione del vostro organismo, portandovi a uno stato di salute ottimale».[4] Uno di questi siti, quando lo aprite, vi informa che «le indicazioni, i consigli e gli approcci qui forniti non vanno intesi come pratiche sostitutive dell'intervento di un medico con formazione naturopatica o naturopata. Viene inoltre segnalato che le correlazioni qui illustrate vanno ben oltre lo stato attuale della scienza: per questa ragione la medicina classica non ha finora né accettato né riconosciuto tali correlazioni relative all’efficacia delle vibrazioni bioenergetiche».
Inutile dire che, dal punto di vista scientifico, non c’è niente di sensato. Non solo: nemmeno i vari geopatologi sono concordi sulla causa dei nodi radiali. Hartmann ne ipotizzava un’origine cosmica, forse dovuta ai raggi cosmici, che però non si capisce perché dovrebbero colpire alcune zone e non altre con tale sistematicità. Oggi si trovano soprattutto spiegazioni basate su campi elettrici e magnetici, radioattività, “vibrazioni energetiche” o fisica quantistica. Quest’ultima, si sa, è come il nero e sta bene con tutto.
Purtroppo queste teorie strampalate continuano ad aver seguito anche a distanza di 70 anni da quando furono inventate, senza che, nel frattempo, ci sia mai stata la minima prova scientifica della loro veridicità. Dispiace pensare come le risorse per migliorare gli ambienti in cui viviamo possano essere sprecate in questo modo, invece che per interventi utili, come, per esempio, monitorare e ridurre le concentrazioni di radon, gas radioattivo presente nelle rocce, nel suolo e nei materiali da costruzione, che tende ad accumularsi negli ambienti chiusi ed è la seconda causa di cancro al polmone.[5] Per esempio nel ’97 Fosco Firmati, architetto e rabdomante, era riuscito a strappare un accordo per mappare, dietro lauto compenso, cinque asili nel comune di Siena, e se non se n’è fatto niente è stato solo grazie all’intervento del CICAP.[6]
Eppure verificare sperimentalmente l’esistenza dei nodi e delle schermature vendute a caro prezzo è banale. Un metodo semplice in doppio cieco è stato proposto in un articolo di Roberto Vanzetto[7]: è sufficiente chiedere a un geopatologo di segnare i nodi che sente, coprirli con dei contenitori non trasparenti e posizionare sotto alcuni di questi gli apparecchi per schermare gli effetti nocivi. Se il geopatologo fosse in grado di rivelare quali sono i nodi schermati e quali no potremmo accettare l’esistenza della rete geomantica e investire in soluzioni, ma, finora, nessuno ha accettato la sfida perché, a quanto pare, recenti studi indicano che ai nodi di Hartmann piace cambiare posizione.[8] Ma allora, se è così, possiamo anche evitare di spostare il letto da una parte all’altra della stanza, non vi pare?
Note
6) Delibera comunale n. 179 di Siena, del 3/2/1997.