Il 26 novembre 1995, sulla prima pagina del Corriere della Sera compariva un articolo a firma di Claudio Magris intitolato:
"Le legioni di schiavi del malocchio", fortemente critico contro il dilagare di maghi e occultisti vari. L'articolo, tuttavia, si chiudeva così:
"La crescente mistificazione dell'occulto è una vistosa regressione del nostro costume che ha indotto alcuni scienziati a fondare un comitato per combatterlo, dal nome un po' buffo di CICAP. Fra essi ho molti amici e condivido le loro posizioni. Mi chiedo solo se in tal modo non si contribuisca ad incrementare il fenomeno, a conferirgli dignità di avversario e interlocutore. E' inutile polemizzare con chi sostiene che la Terra e' piatta; bisogna intervenire prima, insegnare pazientemente che la Terra e' sferica. Quando Faurisson, il francese secondo il quale i campi di sterminio non sono mai esistiti ma sono una menzogna ebraica, sfidò Primo levi a un contraddittorio in TV su questo tema. Levi non ci andò, perché se ci fosse andato avrebbe dato credibilità a quella tesi forsennata, l'avrebbe fatta apparire degna di essere discussa. Certe cose bisogna ignorarle; anzi, dice un proverbio Viennese, perfino ignorarle è già troppo."
Ecco la nostra risposta al Corriere:
Gentile Direttore,
condividiamo quasi tutte le osservazioni fatte da Claudio Magris sul Corriere del 26.11.95 a proposito del dilagare della superstizione in Italia.
Vorremmo tuttavia cercare di risponde
re ad un punto che egli solleva in chiusura del suo intervento; in sostanza: "è inutile che il Cicap perda tempo a polemizzare con chi sostiene che la terra è piatta, certe cose bisogna ignorarle, ed ignorarle è già troppo".
Dobbiamo ammettere che alcuni di noi non possono non sentirsi imbarazzati quando, in televisione, devono mettersi a discutere con persone che sostengono di parlare con lo spirito di Garibaldi o di ricevere fax dal Padreterno. In questi casi, è vero, può essere sufficiente rispondere con le armi dell'ironia e dell'umiltà.
Tuttavia, il problema cambia quando sono in discussione argomenti meno palesemente falsi, o ridicoli. Quando si parla per esempio di medicine "alternative", un campo al quale pare si affidi circa un terzo degli italiani, non si può semplicemente ignorare la questione o riderci sopra. E' proprio necessario spiegare come e perché bisogna andare molto cauti prima di affidare la propria salute a terapie che non hanno mai dimostrato oggettivamente la propria efficacia.
La funzione del Cicap non è tanto quella di convincere chi crede ciecamente nel paranormale che, forse, la sua fede è mal riposta: queste persone continueranno a credere indipendentemente dalla quantità di prove contrarie gli si presenti. Ne il Cicap intende rivolgersi esclusivamente a chi già considera il mondo del paranormale una bufala. Il nostro Comitato si rivolge soprattutto a quelle persone che non sanno bene come stanno le cose, che hanno dei dubbi, che vogliono capire. Siamo perfettamente d'accordo sul fatto che occorra intervenire prima, ed insegnare che la terra non è piatta ma sferica; ma se questo compito non viene sempre assolto in maniera adeguata dal nostro sistema scolastico, allora come può un giovane non preparato distinguere le affermazioni attendibili da quelle che non lo sono? Se questo giovane osserva un programma televisivo in cui tutti magnificano le meraviglie del paranormale senza che nessuno sollevi qualche dubbio, che conclusioni potrà trame?
È in questi casi che, crediamo, il Cicap possa svolgere un'utile funzione di campanello d'allarme: la tendenza all'irrazionalità non deve rimanere incontrastata, anche perché c'è sempre il rischio che debordi in altre aree.