Piramidologia

Alla voce "Piramidi" si può vedere come queste affascinanti costruzioni abbiano stimolato la fantasia di qualche studioso che si è abbandonato a teorie del tutto infondate sulla loro origine e sulle loro caratteristiche geometriche. Altri autori si sono spinti oltre ipotizzando che le piramidi posseggano straordinari poteri. Si è sviluppata in tal modo una vera e propria pseudoscienza, chiamata "piramidologia", particolarmente in voga negli ambienti New Age.
La tesi di fondo della piramidologia consiste nel ritenere che le piramidi funzionerebbero da condensatori di "energia cosmica". Questa proprietà sarebbe presentata non solo dai monumenti originali egizi, ma anche da semplici modelli realizzati in vari materiali che, naturalmente, vengono commercializzati a caro prezzo da chi specula sulla credulità altrui.

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Il primo a interessarsi delle presunte facoltà energetiche delle piramidi fu lo studioso di fenomeni occulti e sedicente sensitivo Antoine Bovis che realizzò esperimenti per accertare il loro effetto sulla mummificazione di animali morti. Successivamente un ingegnere in pensione di nome Karel Drbal e altri studiosi si spinsero oltre e attribuirono alle piramidi il potere di affilare lamette e coltelli, conservare i cibi, ritardare l'inacidimento del latte, favorire la crescita dei vegetali, purificare l'acqua inquinata, ecc. Più recentemente ha preso campo la "Piramid Therapy", ovvero la bizzarra credenza secondo la quale le piramidi presenterebbero addirittura proprietà terapeutiche. Esse sarebbero in grado di migliorare le prestazioni fisiche e mentali di soggetti fatti sdraiare al loro interno e di curare diverse patologie, facendo riacquistare le energie perdute ai pazienti.
Secondo i "piramidologi" la particolare forma delle piramidi sarebbe in grado di concentrare e amplificare presunte energie e forze cosmiche e terrestri. Per fare questo però esse devono soddisfare determinati rapporti geometrici, analoghi a quelli delle piramidi egizie. Per questo motivo anche i modelli commercializzati sono costruiti secondo questi criteri. Già l'ipotesi dell'esistenza di queste misteriose energie e forze cosmiche e terrestri appare del tutto gratuita. Inoltre, negli scritti dei piramidologi i termini "forza" ed "energia", che in ambito scientifico hanno un loro preciso significato, vengono usati in modo assolutamente improprio. La sensazione che se ne trae è che il loro uso sia motivato esclusivamente dalla volontà di impressionare il pubblico e di fornire una parvenza di scientificità a tali affermazioni. Al di là delle considerazioni teoriche, tuttavia, occorre dire che tutte le volte che gli improbabili poteri attribuiti alle piramidi sono stati sottoposti a seri controlli di laboratorio, sono risultati del tutto inesistenti. La conservazione del latte, la disidratazione della carne e la germinazione dei semi si verificano esattamente in egual misura sia all'interno che all'esterno dei modelli di piramidi. Inoltre sono apparse completamente inesistenti la presunta capacità delle piramidi di affilare lamette e coltelli e quella di purificare l'acqua.
Di fronte a tali risultati si rimane a dir poco sconcertati quando le bizzarre credenze della piramidologia vengono propagandate dai media. Recentemente il supplemento dedicato alla salute del più diffuso quotidiano italiano ha pubblicato un vergognoso articolo, completamente acritico e privo di ogni fondamento, a favore della Piramid Therapy. Finché si sente affermare che le piramidi affilano le lamette, tutto sommato si può sorridere e non preoccuparsi troppo delle conseguenze di simili bizzarre credenze. Ma quando c'è di mezzo la salute delle persone e vengono propagandate simili scempiaggini spacciandole per evidenze scientificamente provate, il sorriso scompare e viene da chiedersi se non sarebbe il caso che le istituzioni competenti intervenissero.

 



Per saperne di piu:
  • S. Facchini, "I poteri delle piramidi", Scienza & Paranormale 28, anno VII, 1999, p. 40;
  • A. Piazzoli, "Come perdere la salute", Scienza & Paranormale 32, anno VIII, 1999, p. 71.
  • G. Cantù, I misteri delle piramidi, De Vecchi, Milano (libro a favore della piramidologia).

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