La naturopatia non è precisamente una forma di medicina, ma solo un insieme di pratiche tendenti a mantenere o ripristinare lo stato di salute, correggendo quegli squilibri funzionali che costituiscono le infermità.
Il presupposto della naturopatia è che le malattie esistono solo in quanto deviazioni dalla normale funzionalità dell'organismo, indipendentemente da ogni possibile causa esterna e che il potenziamento delle difese naturali è l'unico vero modo di prevenirle e sanarle.
Inutili e controindicate (tranne poche eccezioni) sono le medicine, la chirurgia, le vaccinazioni e in genere tutti gli interventi aggressivi sull'organismo tendenti a eliminare i sintomi.
Molti naturopati non sono medici; parecchi si avvalgono di altre pratiche non convenzionali, in particolare di iridologia e omeopatia.
Già nel settecento le opere di J. J. Rousseau avevano esaltato l'ideale del ritorno alla natura come rimedio al declino della qualità della vita nei grossi centri urbani. Ma la naturopatia moderna ha la sua origine nell'Ottocento, in quell'atmosfera di ritorno alla natura immortalata dalla letteratura romantica, di cui condivide lo slancio emotivo e spirituale e le patrie: Inghilterra e Germania. Essa poi si è diffusa rapidamente oltre Oceano.
La calda accoglienza degli insegnamenti naturisti fu legata alla suggestione di uno stile di vita più semplice; la vita naturale come recupero dello stato di purezza e dunque di salute. Sin dalle sue origini ha avuto un discreto successo, come altri sistemi medici alternativi, considerata anche la scarsa efficacia dei sistemi terapeutici del tempo che, in virtù di principi prevalentemente teorici e ipotetici, il più delle volte non curavano o perfino aggravavano la condizione dei malati.
Citiamo alcuni dei padri del naturismo:
La naturopatia perse molto del suo seguito nel momento dei maggiori successi della medicina del XX secolo, in particolare quelli dovuti all'introduzione degli antibiotici. Ma poi, a partire dagli anni Settanta-Ottanta, ha riguadagnato terreno, così come tutte le altre dottrine alternative, più per ragioni sociologiche che per i propri risultati. I naturopati ritengono in genere di avere il privilegio dell'introduzione di pratiche come la "disintossicazione" dell'organismo,e di avere messo in primo piano l'importanza di una corretta digestione e del potenziamento delle sistema immunitario. Ma questi concetti in realtà erano presenti assai prima nella cultura medica (talora erano stati abbandonati o relegati in secondo piano) o sono nati proprio nell'ambito della cultura medica (il sistema immunitario) e quindi appropriati dai naturopati.
Per saperne di piu:
Il presupposto della naturopatia è che le malattie esistono solo in quanto deviazioni dalla normale funzionalità dell'organismo, indipendentemente da ogni possibile causa esterna e che il potenziamento delle difese naturali è l'unico vero modo di prevenirle e sanarle.
Inutili e controindicate (tranne poche eccezioni) sono le medicine, la chirurgia, le vaccinazioni e in genere tutti gli interventi aggressivi sull'organismo tendenti a eliminare i sintomi.
Molti naturopati non sono medici; parecchi si avvalgono di altre pratiche non convenzionali, in particolare di iridologia e omeopatia.
Già nel settecento le opere di J. J. Rousseau avevano esaltato l'ideale del ritorno alla natura come rimedio al declino della qualità della vita nei grossi centri urbani. Ma la naturopatia moderna ha la sua origine nell'Ottocento, in quell'atmosfera di ritorno alla natura immortalata dalla letteratura romantica, di cui condivide lo slancio emotivo e spirituale e le patrie: Inghilterra e Germania. Essa poi si è diffusa rapidamente oltre Oceano.
La calda accoglienza degli insegnamenti naturisti fu legata alla suggestione di uno stile di vita più semplice; la vita naturale come recupero dello stato di purezza e dunque di salute. Sin dalle sue origini ha avuto un discreto successo, come altri sistemi medici alternativi, considerata anche la scarsa efficacia dei sistemi terapeutici del tempo che, in virtù di principi prevalentemente teorici e ipotetici, il più delle volte non curavano o perfino aggravavano la condizione dei malati.
Citiamo alcuni dei padri del naturismo:
- Vincent Preissnitz (1799-1851), medico tedesco, esaltò l'importanza della vita all'aria aperta e il suo effetto favorevole nel processo di guarigione.
- Padre Sebastian Kneipp (1821-1897) esaltò la "cura dell'acqua" da praticare nelle sorgenti calde naturali.
- Sylvester Graham, statunitense, promosse il vegetarismo e l'uso di cereali integrali.
- Harvey Kellogs, mise al centro dell'attenzione il problema della stitichezza, da risolvere con i suoi prodotti a base di cereali.
- Benedict Lust (1864-1945), allievo di Kneipp, creò il termine "naturopata" e fondò a New York la prima erboristeria.
La naturopatia perse molto del suo seguito nel momento dei maggiori successi della medicina del XX secolo, in particolare quelli dovuti all'introduzione degli antibiotici. Ma poi, a partire dagli anni Settanta-Ottanta, ha riguadagnato terreno, così come tutte le altre dottrine alternative, più per ragioni sociologiche che per i propri risultati. I naturopati ritengono in genere di avere il privilegio dell'introduzione di pratiche come la "disintossicazione" dell'organismo,e di avere messo in primo piano l'importanza di una corretta digestione e del potenziamento delle sistema immunitario. Ma questi concetti in realtà erano presenti assai prima nella cultura medica (talora erano stati abbandonati o relegati in secondo piano) o sono nati proprio nell'ambito della cultura medica (il sistema immunitario) e quindi appropriati dai naturopati.
Per saperne di piu:
- Gardner, M., Nel nome della scienza, Transeuropa, Ancona, 1998.