La telepatia, la chiaroveggenza (cioé la capacità di vedere a distanza o attraverso corpi opachi), la precognizione (sapere ciò che avverrà), e la psicocinesi (interagire con la materia mediante il pensiero): sono fènomeni oggetto di studio della parapsicologia.
Ma la scienza ufficiale come si pone di fronte a tali manifestazioni del pensiero? La domanda èstata rivolta ad Adalberto Piazzoli fisico all'Universita di Pavia e Vicepresidente del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale).
"Tutte e quattro queste pseudodisciplme propongono fenomenologie inconciliabili con i principi della scienza moderna, soprattutto la fisica, nonché con la razionalità pura e semplice. E' pur vero che anche la relatività e ancor più la meccanica quantistica, costituirono, al loro apparire, una rottura con ciò che in quel momento era ritenuto 'logica" e "buon senso". Ma all'accettazione di questi rivoluzionari paradigmi siamo stati costretti dai fatti, cioé da un enorme numero di dati sperimentali, documentabili e ripetibili, che solo tali paradigmi sono stati capaci di spiegare e di prevedere. Eppure la loro accettazione è per così dire, ancora provvisoria: esistono fenomeni che vanno vagliati e spiegati. Con la parapsicologia, la situazione è completamente diversa: non ci sono fatti, finora non se n'é trovato nemmeno uno. Perché allora dovremmo accettare illogicità ed addirittura irrazionalità'?".
"Ma veniamo alla telepatia. Con questo termine - continua il prof Piazzoli - si intende il presunto fenomeno della trasmissione del pensiero a distanza tra due o più individui, mediante improbabili onde o segnali di imprecisata natura, emessi e ricevuti dal cervello. Dalla ferragginosa letteratura parapsicologica, è pressoché impossibile evincere quali siano le più accreditate spiegazioni teoriche. Accanto a molte testimonianze personali, episodiche, infantili, gli addetti ai lavori pongono l'argomento che il cervello, sede di fenomeni estremamente complessi, potrebbe ben emettere onde elettromagnetiche, oppure onde di natura ancora sconosciuta. Ecco, questo è un argomento rozzo e insensato. L'elettromagnetismo è infatti il settore della fisica maggiormente conosciuto, tanto da far dire a qualcuno che è il "capolavoro" dell'intelletto umano. Ebbene, questa disciplina, che tra l'altro ha dato vita al computer e al TV color, esclude categoricamente che il cervello possa emettere messaggi elettromagnetici".
Che si tratti dunque di radiazioni sconosciute, responsabili di interazioni altrettanto ignote?
"La fisica avrebbe senz'altro dovuto accorgersene - risponde Piazzoli - Ammettere che la scienza non abbia colto l'esistenza di queste onde, sarebbe come ammettere l'esistenza in mezzo all'Atlantico di un'isola abitata da milioni di abitanti, finora casualmente sfuggita a tutte le navi, a tutti gli aerei, satelliti e geografi. E se queste difficoltà non dovessero bastare, ce ne sarebbe ancora una, e molto grossa, tale da distruggere la telepatia anche da sola. Mi spiego con un altro paragone. Come potrebbe un italiano comunicare con un benzinaio di Kabul, anche ammesso che qualcuno glielo passasse al telefono? Voglio dire che, oltre che ad un mezzo per trasmettere qualche forma di energia, per comunicare occorre anche una lingua, un codice condiviso. Ora, di qualunque natura fosse l'energia telepatica, come farebbe il cervello ricevente a codificarla, cioé a leggerci, per esempio, "tuo fratello ha avuto un incidente stradale"? Se il nostro amico italiano e il benzinaio di Kabul non hanno una lingua in comune, non possono comunicare alcunché, anche se si possono trasmettere dei suoni grazie al telefono. Ebbene, la telepatia è nuda: senza documenti, senza lingua, senza codice e senza telefono. Se i parapsicologi riusciranno a fornire alla comunità scientifica una documentazione, non dico incontrovertibile, ma seria almeno quanto quella della fusione fredda, faranno la gioia di tutti i fisici. Noi non aspettiamo altro che di ribaltare tutta la fisica da cima a fondo per costruirne una nuova. Ma solo i dati di fatto costringeranno gli scienziati a fare una cosa simile".