Progetto Alfa: sembra il titolo di un'avventura di Martin Mystere, il famoso personaggio dei fumetti che indaga casi impossibili e paranormali. Ed effettivamente si e' trattato di una storia molto simile, avvenuta realmente.
Nel 1979 un miliardario americano, fervente sostenitore della realta' dei fenomeni paranormali, dono' un contributo di mezzo milione di dollari all'universita' americana di Washington di Saint-Louis, nel Missouri, al fine di creare un laboratorio di ricerche psichiche nel quale si studiassero in modo scientifico quei fenomeni.
Direttore di questo laboratorio fu nominato il Professor Peter Phillips, che si occupava di paranormale da piu' di dieci anni; egli dichiaro' alla stampa che si sarebbe occupato di effetti psicocinetici sui metalli.
La psicocinesi sarebbe la capacita' di agire con la mente sulla materia, per esempio far muovere un oggetto con la forza del pensiero. In quegli anni era famoso un giovanotto israeliano di nome Uri Geller, che affermava di possedere poteri paranormali e si era specializzato in alcuni effetti particolari. Per esempio diceva di piegare (col pensiero) chiavi, cucchiai, di sapere deviare gli aghi delle bussole, di leggere dentro buste chiuse, eccetera. Geller aveva convinto mezzo mondo, questo tipo di risultati erano di moda e i parapsicologi cercavano altri soggetti dotati.
Il Professor Phillips, in risposta agli annunci fatti, fu contattato da circa trecento persone che vennero esaminate in laboratorio per stabilire se qualcuno di loro possedesse alcune di quelle meravigliose capacita'.
Tutti i candidati furono piuttosto deludenti, tranne due ragazzi: Steven Shaw (18 anni) e Michael Edwards (17 anni). Questi riuscirono in alcune delle prove che erano state loro richieste, e furono esaminati ancora in varie riprese per piu' di due anni, riuscendo a compiere imprese straordinarie sotto il vigile occhio di fior di scienziati.
A questo punto entro' in scena James Randi, un signore dalla barba bianca e gli occhi azzurri che ha passato meta' della sua vita a esaminare presunti fenomeni paranormali...senza mai trovarne uno autentico.
Spesso si tratta di valutazioni errate commesse in buona fede, altre volte di errori nel metodo sperimentale impiegato o nei calcoli fatti, talvolta di veri e proprii imbrogli da parte del soggetto esaminato. E' capitato anche che a imbrogliare (per avere risultati "belli") fosse proprio lo scienziato!
Ex-prestigiatore, scrittore e conferenziere, James Randi ha sempre a disposizione un assegno di varie decine di migliaia di dollari da consegnare a chiunque produca un qualunque fenomeno paranormale, pero' sotto il suo controllo. Dopo venti anni nessuno ha ancora incassato quel premio.
Comunque Janes Randi scrisse una lettera al professor Phillips, mettendolo in guardia dal pericolo dell'imbroglio. Escludere dei banali trucchi dovrebbe essere la prima delle preoccupazioni di un ricercatore serio in questo campo. Randi fece presente che per scoprire un abile illusionista che si faccia passare per un fenomeno paranormale, occorre un illusionista altrettanto abile (anzi di piu'). E non e' detto che un professore di fisica sia anche un esperto di illusionismo...
Inoltre egli si offri' di assistere gratuitamente alle prove fatte su Steven e Michael e di dare i suoi consigli per operare in condizioni di rigoroso controllo.
Il professor Phillips, a questa lettera ed alle successive, rispose di essere uno scienziato, di sapere quello che faceva e di non avere bisogno dei consigli di un ex-prestigiatore.
Dopo un po' i due ragazzi prodigio erano famosi e altri scienziati vennero a studiarli e scrissero seri articoli su di loro.
Ulteriori tentativi da parte di James Randi di convincere Phillips (tra cui una videocassetta in cui si dimostrava come fossero semplici certi trucchi, e che sembrava avere impressionato il professore), non andarono a buon fine, e anzi Randi fu accusato di attacchi ingiusti, indebiti e preconcetti.
Alla fine, il 28 gennaio 1983, James Randi convoco' una conferenza stampa, nella quale svelo' che i due ragazzi dalla prodigiose doti erano suoi allievi, ovvero due prestigiatori dilettanti ! L'intero progetto Alfa era una beffa ben congegnata per dimostrare quanto fosse facile imbrogliare un parapsicologo inesperto di trucchi.
Questa fu la fine del finanziamento al professor Phillips e del suo laboratorio. Resta da spiegare come fossero riusciti Steven e Michael a effettuare i loro trucchi. Bastera' qualche esempio a dimostrare l'ingenuita' delle "misure di sicurezza" adottate dal professor Phillips.
Erano state date ai due ragazzi delle scatolette di plastica sigillate, contenenti pezzi di metallo da piegare "con la forza del pensiero", ed essi avevavo potuto portarle a casa per... concentrarsi meglio. Era stato (letteralmente) un gioco da ragazzi aprire il sigillo di cera, piegare il metallo e rimettere il sigillo.
Un'altra volta Phillips aveva consegnato ai due ragazzi delle buste, di cui essi dovevano indovinare il contenuto. Le buste erano chiuse con graffette metalliche e Steven e Michael avevano avuto il permesso di portarle a casa. Era bastato togliere i punti, aprire le buste e poi rimettere i punti nei loro vecchi buchi...
In un'altra occasione il professor Phillips aveva preparato una scatola sigillata contenente oggetti che i due ragazzi dovevano spostare o piegare. Il laboratorio era chiuso a chiave, e la chiave era appesa sempre al collo del professore. Eppure una mattina gli oggetti risultarono mossi e piegati. Bene, ai due amici era bastato lasciare una finestra aperta per poter tornare in laboratorio di notte e aprire la scatola, anch'essa sigillata in modo poco sicuro. E gli esempi potrebbero continuare. Addirittura Randi aveva ordinato ai ragazzi, nel caso fosse stato chiesto loro in modo esplicito se stavano usando dei trucchi, di rispondere: "Si', e ci ha mandati James Randi!". Ma questo non avvenne mai.
Forse ora, dopo questa lezione, i parapsicologi che si autodefinoscono "seri" siano diventati piu' prudenti e diffidenti. Ma mi chiedo che cosa sarebbe successo se Steven e Michael non fossero stati due "imbroglioni onesti" svelando alla fine la verita'. Si sarebbero scritti su di loro libri ed articoli, ed in seguito tutti li avrebbero citati come la prova inconfutabile, ottenuta in laboratorio da espertissimi scienziati, che i fenomeni paranormali esistono.
Avete mai sentito dichiarazioni simili riferite ad altri casi? Io spessissimo. Meditate, gente, meditate!
(A proposito: Uri Geller era un ex-illusionista...)