Sindone: una nuova ricerca riconosce le "macchie di sangue" come interventi artistici

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È stata pubblicata sul Journal of Forensic Sciences una ricerca condotta da Matteo Borrini, antropologo forense dell'Università di Liverpool, e Luigi Garlaschelli, chimico e componente del gruppo sperimentazioni CICAP.

I risultati, basati su esperimento condotti con le tecniche di medicina forense, ha ricostruito la formazione delle macchie di sangue presenti sulla Sindone di Torino: solo alcune sarebbero compatibili con la posizione di un uomo crocifisso, ma altre non trovano giustificazione in nessuna posizione del corpo, né sulla croce né nel sepolcro, e sarebbero invece compatibili con un intervento di tipo artistico.

«Non abbiamo analizzato la sostanza che ha formato le macchie, ma abbiamo voluto verificare come potrebbero essersi formate sulla figura della sindone» ha detto Borrini, che insieme a Garlaschelli e allo psicologo Armando De Vincentiis presenterà al CICAP Fest 2018 (sabato 15 settembre, dalle 10.00 alle 12.00) un workshop dedicato proprio all'indagine dei fenomeni soprannaturali.

Per farlo è stata simulata la crocifissione su uno degli autori della ricerca, Garlaschelli, utilizzando sangue sia vero sia artificiale. «Abbiamo simulato la crocifissione con croci di forma diversa, di diversi tipi di legno e con posizioni differenti del corpo, per esempio con le braccia orizzontali e parallele al terreno, fino a verticali sulla testa», ha rilevato Borrini.

Grazie a tutte queste prove, proprio come si fa per ricostruire le macchie presenti sulla scena di un crimine, i ricercatori hanno ricostruito il modo in cui si sono formate le macchie di sangue su polsi, avambracci, quelle dovute alla ferita da lancia sul petto e le macchie di sangue intorno alla vita, presenti sulla figura della Sindone.

È emerso così che la macchia sul torace è compatibile con la posizione di un uomo crocifisso, così come anche "le macchie sugli avambracci, le quali indicano che le braccia erano molto estese verso l'alto, in una posizione superiore a 45 gradi".

Invece le macchie sui polsi e nella regione lombare "non trovano giustificazione con nessuna posizione del corpo, né sulla croce né nel sepolcro". In particolare gli esperimenti indicano che è totalmente irrealistica la macchia che forma una cintura nella regione lombare, dovuta all'eventuale sangue fuoriuscito dopo la morte dalla ferita al costato, quando il corpo era sdraiato nel sepolcro e avvolto nel telo.

«Le nostre prove su un manichino - ha spiegato il ricercatore - hanno mostrato che in questo caso il sangue non arriverebbe nella regione delle reni, ma si accumulerebbe nella regione della scapola». Per i ricercatori, questa macchia simile a una cintura «somiglia a un segno fatto in modo artificiale, con un pennello o con un dito».

Tutti questi risultati, presi insieme, fanno concludere che la sindone sia un prodotto artistico in linea con le analisi già esistenti, come la datazione al radiocarbonio, secondo cui la sindone è un prodotto artistico medievale.

A questo link l'abstract della pubblicazione

AGGIORNAMENTO 20.7.18: Matteo Borrini risponde alle critiche dei sindonologi
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