Parte oggi “Chiedi le prove” , un’iniziativa promossa dal CICAP per incoraggiare tra i cittadini la diffusione del dubbio e della verifica su affermazioni che “sembrano” scientifiche ma, forse, non lo sono.
Quante volte ogni giorno sentiamo uno spot o leggiamo un articolo che ci dicono che cosa sia buono o nocivo per la salute o per l’ambiente? Quante volte apprendiamo da un’intervista a un politico o un personaggio pubblico di nuove clamorose scoperte “scientifiche”? In tutti questi casi abbiamo la possibilità di analizzare le prove delle affermazioni che vengono fatte? La risposta è no.
Troppo spesso, infatti, chi afferma pubblicamente qualcosa evita di dimostrare ciò che dice, magari perché non è in buona fede, perché vuole evitare di appesantire un messaggio d’effetto, oppure perché egli stesso non è in grado di fornire valide referenze scientifiche, ma anche semplicemente per il diffuso malcostume di lasciare agli altri l’arduo compito della verifica e preferire una comunicazione più “emotiva” e diretta.
“Chiedi le Prove” è un’iniziativa nata nel Regno Unito con il nome di “Ask for Evidence” per opera dell’associazione Sense About Science e promossa in Italia dal CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze). Essa ha lo scopo di aiutare le persone a richiedere prove e fatti documentati a supporto di affermazioni pubbliche di natura scientifica.
Non sempre, infatti, chi è curioso e vorrebbe saperne di più riguardo un’affermazione appena letta sa a chi rivolgersi esattamente, con quali mezzi e in quale forma veicolare la sua richiesta. Può capitare poi di non avere gli strumenti per comprendere o approfondire una eventuale risposta.
Sul sito chiedileprove.it , gli utenti possono trovare un efficace “manuale del perfetto asker” nonché una raccolta delle storie, ovvero resoconti delle richieste portate avanti da altri utenti, con l’aiuto di Chiedi le Prove: storie andate a buon fine, ma anche racconti di piccoli insuccessi da cui trarre importanti lezioni (che cosa si può capire, ad esempio da una mancata risposta?).
Cuore pulsante dell’iniziativa sono i social network. Su Twitter si può usare l’hashtag #ChiediLeProve perché le segnalazioni e le richieste siano aggregate fra loro in modo che gli utenti possano seguirne l’evoluzione e sfruttare l’esperienza gli uni degli altri, mentre la pagina Facebook Chiedi Le Prove è l’estensione social del sito ed è quindi il luogo ideale per mantenersi aggiornati e poter esprimere la propria opinione.
Il progetto di “Chiedi le prove” sarà presentato nel corso del XIII Convegno Nazionale del CICAP (Cesena, 25-27 settembre 2015).
Quante volte ogni giorno sentiamo uno spot o leggiamo un articolo che ci dicono che cosa sia buono o nocivo per la salute o per l’ambiente? Quante volte apprendiamo da un’intervista a un politico o un personaggio pubblico di nuove clamorose scoperte “scientifiche”? In tutti questi casi abbiamo la possibilità di analizzare le prove delle affermazioni che vengono fatte? La risposta è no.
Troppo spesso, infatti, chi afferma pubblicamente qualcosa evita di dimostrare ciò che dice, magari perché non è in buona fede, perché vuole evitare di appesantire un messaggio d’effetto, oppure perché egli stesso non è in grado di fornire valide referenze scientifiche, ma anche semplicemente per il diffuso malcostume di lasciare agli altri l’arduo compito della verifica e preferire una comunicazione più “emotiva” e diretta.
“Chiedi le Prove” è un’iniziativa nata nel Regno Unito con il nome di “Ask for Evidence” per opera dell’associazione Sense About Science e promossa in Italia dal CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze). Essa ha lo scopo di aiutare le persone a richiedere prove e fatti documentati a supporto di affermazioni pubbliche di natura scientifica.
Non sempre, infatti, chi è curioso e vorrebbe saperne di più riguardo un’affermazione appena letta sa a chi rivolgersi esattamente, con quali mezzi e in quale forma veicolare la sua richiesta. Può capitare poi di non avere gli strumenti per comprendere o approfondire una eventuale risposta.
Sul sito chiedileprove.it , gli utenti possono trovare un efficace “manuale del perfetto asker” nonché una raccolta delle storie, ovvero resoconti delle richieste portate avanti da altri utenti, con l’aiuto di Chiedi le Prove: storie andate a buon fine, ma anche racconti di piccoli insuccessi da cui trarre importanti lezioni (che cosa si può capire, ad esempio da una mancata risposta?).
Cuore pulsante dell’iniziativa sono i social network. Su Twitter si può usare l’hashtag #ChiediLeProve perché le segnalazioni e le richieste siano aggregate fra loro in modo che gli utenti possano seguirne l’evoluzione e sfruttare l’esperienza gli uni degli altri, mentre la pagina Facebook Chiedi Le Prove è l’estensione social del sito ed è quindi il luogo ideale per mantenersi aggiornati e poter esprimere la propria opinione.
Il progetto di “Chiedi le prove” sarà presentato nel corso del XIII Convegno Nazionale del CICAP (Cesena, 25-27 settembre 2015).