Indagare misteri può essere una faccenda molto divertente, oltre che istruttiva. Certo, richiede pazienza, la voglia e il tempo di documentarsi, il desiderio di non fermarsi in superficie ma andare sempre a fondo nelle cose, la possibilità di consultare esperti e tante altre piccole e grandi strategie per giungere alla fine del percorso con una spiegazione risolutiva, o perlomeno un’ipotesi plausibile in mancanza di verifiche definitive.
Il CICAP, per esempio, organizza ogni anno un corso dedicato proprio all’indagine dei misteri, che prevede diversi incontri da seguire, tenuti da esperti competenti da cui apprendere, libri e documenti da studiare ed esperienze pratiche da realizzare (vedi pagg. 56 - 57).
Sia che intendiate partecipare, sia che non possiate, potete comunque familiarizzare da subito con gli “strumenti” del perfetto indagatore di misteri. Ho infatti realizzato una “Guida per l’indagine dell’insolito” che regalo a tutti coloro che si iscrivono alla mia newsletter, “L’esploratore dell’insolito” (vedi in terza di copertina). Per scaricarla vi basta andare sul mio sito www.massimopolidoro.com e seguire le istruzioni.
Nelle pagine di Indagare misteri scoprirete come affrontare affermazioni incredibili e fenomeni apparentemente inspiegabili. Imparerete come si definisce un fenomeno oggetto di indagine, come si esamina l’attendibilità delle prove a suo favore e come si valutano le ipotesi per spiegarne la reale consistenza. Troverete poi una serie di suggerimenti su come affrontare una discussione con chi crede ciecamente a qualcosa e le 10 regole base per chiunque voglia realizzare esperimenti o verifiche nel campo del mistero.
Vi anticipo qui le prime tre e ricordate che, per iniziare, basta solo un po’ di curiosità per l’argomento e la voglia di impegnarsi a fare chiarezza.
1) Accertarsi che il mistero esista veramente. È la prima regola. Più volte di quante si possa immaginare, vengono raccontate sui giornali o in TV notizie che non hanno il minimo fondamento. Sono in genere episodi curiosi trovati su Internet ma mai accaduti in realtà, fantasie di personaggi in cerca di pubblicità, pessime traduzioni di notizie uscite in una lingua straniera e fraintese dal cronista o, magari, leggende metropolitane che per l’ennesima volta vengono spacciate come fatti autentici. In tutti questi casi, chi ha la pazienza di fare qualche domanda scopre immancabilmente che non è possibile fornire una spiegazione del mistero perché, semplicemente, non c’è nessun mistero da spiegare. Quando lo si fa notare alla redazione del giornale, del sito o del programma che ha dato la notizia, tuttavia, la reazione non sempre esprime gratitudine: nel migliore dei casi viene pubblicata una smentita, anche se di solito in caratteri minuscoli; nel peggiore, la notizia viene fatta sparire dal web senza ulteriori spiegazioni. Contattando la redazione che ha preso l’abbaglio, dunque, meglio evitare commenti sarcastici o rimproveri: gli errori possono capitare a tutti, meglio offrire le proprie scoperte come ulteriore contributo all’approfondimento e augurarsi che, in futuro, le notizie siano verificate più a fondo prima di essere diffuse.
2) Verificare l’attendibilità della fonte. Se a dire che gli omini verdi sono sbarcati sulla Terra fosse il direttore in carica della Nasa, l’attendibilità della notizia sarebbe ben più alta di quando a fare certe affermazioni è un’ex attrice o uno scrittore di romanzi di fantascienza caduto in disgrazia. Questo non significa che l’autorità di una fonte sia sufficiente a rendere l’affermazione vera – l’elenco di cantonate prese da Premi Nobel o Capi di Stato è purtroppo lunghissimo – ma, almeno, può rappresentare un primo filtro di credibilità.
3) Condurre ricerche approfondite e risalire alle fonti originali. Non fidarsi mai dell’accuratezza di quanto viene riportato da fonti secondarie. Anche senza volerlo, una notizia può essere distorta perché capita male dal cronista, perché il testimone non si è saputo spiegare, perché le sue affermazioni sono state modificate per renderle più presentabili o per mille altre ragioni. Da un lato, quindi, è importante mettere a confronto più versioni dello stesso episodio e, dall’altro, ogni volta che si può, occorre risalire a chi per primo ha fatto l’affermazione in questione. Solo così si può sperare di ridurre il “rumore di fondo” aggiunto a una storia da tutti coloro che sono venuti dopo.
E ora andate sul mio sito e scaricate la vostra copia completa di Indagare misteri.
Troverete suggerimenti e idee che ho sviluppato in oltre 25 anni di indagini tra i misteri, il mio augurio è che possano tornare utili anche a voi nelle esplorazioni che vorrete dedicare al mondo dell’insolito.
Il CICAP, per esempio, organizza ogni anno un corso dedicato proprio all’indagine dei misteri, che prevede diversi incontri da seguire, tenuti da esperti competenti da cui apprendere, libri e documenti da studiare ed esperienze pratiche da realizzare (vedi pagg. 56 - 57).
Sia che intendiate partecipare, sia che non possiate, potete comunque familiarizzare da subito con gli “strumenti” del perfetto indagatore di misteri. Ho infatti realizzato una “Guida per l’indagine dell’insolito” che regalo a tutti coloro che si iscrivono alla mia newsletter, “L’esploratore dell’insolito” (vedi in terza di copertina). Per scaricarla vi basta andare sul mio sito www.massimopolidoro.com e seguire le istruzioni.
Nelle pagine di Indagare misteri scoprirete come affrontare affermazioni incredibili e fenomeni apparentemente inspiegabili. Imparerete come si definisce un fenomeno oggetto di indagine, come si esamina l’attendibilità delle prove a suo favore e come si valutano le ipotesi per spiegarne la reale consistenza. Troverete poi una serie di suggerimenti su come affrontare una discussione con chi crede ciecamente a qualcosa e le 10 regole base per chiunque voglia realizzare esperimenti o verifiche nel campo del mistero.
Vi anticipo qui le prime tre e ricordate che, per iniziare, basta solo un po’ di curiosità per l’argomento e la voglia di impegnarsi a fare chiarezza.
1) Accertarsi che il mistero esista veramente. È la prima regola. Più volte di quante si possa immaginare, vengono raccontate sui giornali o in TV notizie che non hanno il minimo fondamento. Sono in genere episodi curiosi trovati su Internet ma mai accaduti in realtà, fantasie di personaggi in cerca di pubblicità, pessime traduzioni di notizie uscite in una lingua straniera e fraintese dal cronista o, magari, leggende metropolitane che per l’ennesima volta vengono spacciate come fatti autentici. In tutti questi casi, chi ha la pazienza di fare qualche domanda scopre immancabilmente che non è possibile fornire una spiegazione del mistero perché, semplicemente, non c’è nessun mistero da spiegare. Quando lo si fa notare alla redazione del giornale, del sito o del programma che ha dato la notizia, tuttavia, la reazione non sempre esprime gratitudine: nel migliore dei casi viene pubblicata una smentita, anche se di solito in caratteri minuscoli; nel peggiore, la notizia viene fatta sparire dal web senza ulteriori spiegazioni. Contattando la redazione che ha preso l’abbaglio, dunque, meglio evitare commenti sarcastici o rimproveri: gli errori possono capitare a tutti, meglio offrire le proprie scoperte come ulteriore contributo all’approfondimento e augurarsi che, in futuro, le notizie siano verificate più a fondo prima di essere diffuse.
2) Verificare l’attendibilità della fonte. Se a dire che gli omini verdi sono sbarcati sulla Terra fosse il direttore in carica della Nasa, l’attendibilità della notizia sarebbe ben più alta di quando a fare certe affermazioni è un’ex attrice o uno scrittore di romanzi di fantascienza caduto in disgrazia. Questo non significa che l’autorità di una fonte sia sufficiente a rendere l’affermazione vera – l’elenco di cantonate prese da Premi Nobel o Capi di Stato è purtroppo lunghissimo – ma, almeno, può rappresentare un primo filtro di credibilità.
3) Condurre ricerche approfondite e risalire alle fonti originali. Non fidarsi mai dell’accuratezza di quanto viene riportato da fonti secondarie. Anche senza volerlo, una notizia può essere distorta perché capita male dal cronista, perché il testimone non si è saputo spiegare, perché le sue affermazioni sono state modificate per renderle più presentabili o per mille altre ragioni. Da un lato, quindi, è importante mettere a confronto più versioni dello stesso episodio e, dall’altro, ogni volta che si può, occorre risalire a chi per primo ha fatto l’affermazione in questione. Solo così si può sperare di ridurre il “rumore di fondo” aggiunto a una storia da tutti coloro che sono venuti dopo.
E ora andate sul mio sito e scaricate la vostra copia completa di Indagare misteri.
Troverete suggerimenti e idee che ho sviluppato in oltre 25 anni di indagini tra i misteri, il mio augurio è che possano tornare utili anche a voi nelle esplorazioni che vorrete dedicare al mondo dell’insolito.