Nessuna attrice di Hollywood ha mai goduto della celebrità di cui è stato circondato lo strano personaggio di Aimee Semple McPherson: se la sua morte, avvenuta nel settembre 1944, passò quasi inosservata, si deve al fatto che in quel momento l’interesse generale era concentrato sull’epica battaglia di Arnhem, in Olanda.
Aimee, il cui cognome da nubile era Kennedy, era una ragazza di campagna che un giorno si innamorò di un predicatore, il reverendo Semple. Appena sposati i due partirono per la Cina, dove poco dopo lui morì e Aimee, con un bimbo e senza un soldo, tornò a New York.
Dopo un secondo matrimonio andato male con Harold Stewart McPherson, la donna, con due figli, un’automobile sgangherata e pochi dollari in tasca, decise di attraversare gli Stati Uniti e puntare su Los Angeles.
Di tappa in tappa Aimee raccoglieva intorno a sé i peccatori del luogo e predicava il pentimento. Il credo che predicava era semplice: il Cielo non è irraggiungibile ma, anzi, è a portata di mano. Dai mali terreni si può guarire con la fede. Per credere basta solo vivere, desiderare la felicità e approfittare di tutte le buone occasioni per procurarsela.
Quando la giovane predicatrice arrivò finalmente in California, il suo successo fu straordinario. Un meeting religioso organizzato a San Diego vide partecipare una folla di 30.000 persone. In un anno e mezzo diventò una delle donne più famose della California, i suoi fedeli si moltiplicarono incredibilmente, furono organizzate collette e Sister Aimee riuscì a disporre di ingenti somme offertele da molti ricchi californiani.
Fu tale il suo seguito che a Los Angeles venne costruito per lei uno dei templi più sontuosi e stupefacenti mai esistiti, il “Tempio dell’Angelo”. Costò un milione e mezzo di dollari (del 1926!), conteneva un auditorium con 5.000 poltrone, una stazione radio, un organo degno di una cattedrale, un seminario teologico per chi voleva apprendere l’arte della predicazione, un asilo d’infanzia per i bimbi dei fedeli, e un “museo dei miracoli”, dove venivano raccolte grucce e carrozzine dei “miracolati”. Sul tetto un faro girevole lanciava i suoi raggi per chilometri attorno.
La predicatrice appariva in un immenso anfiteatro, circondata da belle ragazze, davanti a migliaia di persone: a centinaia venivano rimandati indietro quelli che non avevano fatto in tempo a prender posto.
Nel maggio del 1926 Sister Aimee sparì. L’allarme si diffuse nell’immensa legione dei fedeli: una folla si accampò a Ocean Park, la spiaggia dove Aimee avrebbe dovuto recarsi, pattuglie perlustrarono la spiaggia, palombari si calarono in mare. Un seguace si lanciò in acqua per raggiungerla e morì annegato: una donna si suicidò sulla spiaggia, altri dovettero essere trattenuti da atti disperati. A migliaia i fedeli piansero e pregarono. Per due mesi le ricerche non ebbero requie e Ocean Park risuonò di preghiere e di canti.
Questa mistica costernazione fu troncata di colpo dalla riapparizione di Sister Aimee. La papessa era stata ritrovata ad Agua Prieta, nell’Arizona, al confine messicano. Disse che tre banditi l’avevano rapita e chiese che la polizia la vendicasse, ma gli agenti non avevano il mistico fervore dei suoi fedeli e vollero vederci chiaro. C’era una strana coincidenza da approfondire: Kenneth G. Ormiston, il radio operatore del Tempio, era sparito anche lui, piantando in asso moglie e figli. Seguendone la pista la polizia riuscì a stabilire che Ormiston aveva soggiornato alcuni giorni nella città di Carmel, in compagnia di una certa signora McIntyre nella quale non fu difficile riconoscere Sister Aimee.
Lo scandalo fece vacillare le solide fondamenta del Tempio dell’Angelo e della fede che vi si professava. Aimee iniziò un “giro di riabilitazione” durante il quale sostò in 22 città, ma ormai l’incredulità serpeggiava tra i fedeli e gli occhi della polizia si erano puntati su di lei. Il Tempio vedeva paurosamente diminuire il numero degli spettatori e i fornitori cominciarono a far causa per essere pagati. Aimee McPherson comparve davanti ai giudici di Los Angeles per ben 55 volte e il più delle volte per sentirsi condannare.
La sera del 26 dicembre 1944 Sister Aimee fece il suo ultimo sermone a 10.000 dei suoi fedeli raccolti nell’auditorium municipale di Oakland. Il giorno dopo fu trovata esanime nella sua camera da letto all’Hotel Leamington: sul comodino accanto al letto c’era una fialetta vuota di sonnifero.
Aimee, il cui cognome da nubile era Kennedy, era una ragazza di campagna che un giorno si innamorò di un predicatore, il reverendo Semple. Appena sposati i due partirono per la Cina, dove poco dopo lui morì e Aimee, con un bimbo e senza un soldo, tornò a New York.
Dopo un secondo matrimonio andato male con Harold Stewart McPherson, la donna, con due figli, un’automobile sgangherata e pochi dollari in tasca, decise di attraversare gli Stati Uniti e puntare su Los Angeles.
Di tappa in tappa Aimee raccoglieva intorno a sé i peccatori del luogo e predicava il pentimento. Il credo che predicava era semplice: il Cielo non è irraggiungibile ma, anzi, è a portata di mano. Dai mali terreni si può guarire con la fede. Per credere basta solo vivere, desiderare la felicità e approfittare di tutte le buone occasioni per procurarsela.
Quando la giovane predicatrice arrivò finalmente in California, il suo successo fu straordinario. Un meeting religioso organizzato a San Diego vide partecipare una folla di 30.000 persone. In un anno e mezzo diventò una delle donne più famose della California, i suoi fedeli si moltiplicarono incredibilmente, furono organizzate collette e Sister Aimee riuscì a disporre di ingenti somme offertele da molti ricchi californiani.
Fu tale il suo seguito che a Los Angeles venne costruito per lei uno dei templi più sontuosi e stupefacenti mai esistiti, il “Tempio dell’Angelo”. Costò un milione e mezzo di dollari (del 1926!), conteneva un auditorium con 5.000 poltrone, una stazione radio, un organo degno di una cattedrale, un seminario teologico per chi voleva apprendere l’arte della predicazione, un asilo d’infanzia per i bimbi dei fedeli, e un “museo dei miracoli”, dove venivano raccolte grucce e carrozzine dei “miracolati”. Sul tetto un faro girevole lanciava i suoi raggi per chilometri attorno.
La predicatrice appariva in un immenso anfiteatro, circondata da belle ragazze, davanti a migliaia di persone: a centinaia venivano rimandati indietro quelli che non avevano fatto in tempo a prender posto.
Nel maggio del 1926 Sister Aimee sparì. L’allarme si diffuse nell’immensa legione dei fedeli: una folla si accampò a Ocean Park, la spiaggia dove Aimee avrebbe dovuto recarsi, pattuglie perlustrarono la spiaggia, palombari si calarono in mare. Un seguace si lanciò in acqua per raggiungerla e morì annegato: una donna si suicidò sulla spiaggia, altri dovettero essere trattenuti da atti disperati. A migliaia i fedeli piansero e pregarono. Per due mesi le ricerche non ebbero requie e Ocean Park risuonò di preghiere e di canti.
Questa mistica costernazione fu troncata di colpo dalla riapparizione di Sister Aimee. La papessa era stata ritrovata ad Agua Prieta, nell’Arizona, al confine messicano. Disse che tre banditi l’avevano rapita e chiese che la polizia la vendicasse, ma gli agenti non avevano il mistico fervore dei suoi fedeli e vollero vederci chiaro. C’era una strana coincidenza da approfondire: Kenneth G. Ormiston, il radio operatore del Tempio, era sparito anche lui, piantando in asso moglie e figli. Seguendone la pista la polizia riuscì a stabilire che Ormiston aveva soggiornato alcuni giorni nella città di Carmel, in compagnia di una certa signora McIntyre nella quale non fu difficile riconoscere Sister Aimee.
Lo scandalo fece vacillare le solide fondamenta del Tempio dell’Angelo e della fede che vi si professava. Aimee iniziò un “giro di riabilitazione” durante il quale sostò in 22 città, ma ormai l’incredulità serpeggiava tra i fedeli e gli occhi della polizia si erano puntati su di lei. Il Tempio vedeva paurosamente diminuire il numero degli spettatori e i fornitori cominciarono a far causa per essere pagati. Aimee McPherson comparve davanti ai giudici di Los Angeles per ben 55 volte e il più delle volte per sentirsi condannare.
La sera del 26 dicembre 1944 Sister Aimee fece il suo ultimo sermone a 10.000 dei suoi fedeli raccolti nell’auditorium municipale di Oakland. Il giorno dopo fu trovata esanime nella sua camera da letto all’Hotel Leamington: sul comodino accanto al letto c’era una fialetta vuota di sonnifero.