Thomas W. Passmore, l’uomo che si tagliò la mano destra credendo che fosse posseduta dal diavolo e che impedì ai chirurghi di riattaccargliela, ora cita in giudizio l’ospedale ed i medici per la perdita dell’arto. I suoi avvocati difensori affermano che i medici dell’ospedale generale Sentara di Norfolk avrebbero dovuto contattare i genitori oppure la sorella per far annullare la sua decisione.
Al processo si affermò che Passmore, esperto di computer di 32 anni, che temporanea mente lavorava nelle costruzioni, credette di aver visto il numero '666' impresso sulla sua mano e pensò si trattasse di un segno demoniaco: obbedendo alla legge biblica «se la tua mano destra ti ha offeso, tagliala e gettala via», Passmore si tagliò la mano all’altezza del polso con una sega circolare. Condotto immediatamente all’ospedale generale di Norfolk con la mano impacchettata nel ghiaccio, l’uomo avrebbe dovuto essere sottoposto ad un’operazione chirurgica di circa 12 ore per riavere la mano. Al pronto soccorso un chirurgo plastico esaminò Passmore e gli disse che l’operazione per riattaccare la sua mano aveva l’80-85 per cento di probabilità di successo. Il paziente raccontò al chirurgo di aver sofferto in passato di disordini psichiatrici e di aver usato bromuro di litio, un neurolettico sedativo contro le crisi maniaco-depressive. Fu quindi chiamato un consulente psichiatra. Passmore disse al dottore che proprio quella settimana avrebbe dovuto presentarsi ad un appuntamento presso il centro di igiene mentale, di aver avuto una storia di alcolismo, due precedenti periodi di ospedalizzazione psichiatrica e, nell’ultima settimana di aver dormito e mangiato molto poco e di essere stato in preda ad uno statio confusionale. Lo psichiatra allora gli prescrisse dei farmaci ansiolitici ed antipsicotici.
Secondo la difesa, i medici chiesero a Passmore il permesso per riattaccargli la mano, ed egli firmò un modulo per il consenso. Ma poco prima di entrare in sala operatoria egli cambiò idea, dicendo che temeva di andare all’inferno se la mano gli fosse stata riattaccata «perché era posseduta dal diavolo». Imbarazzato sul da farsi, il chirurgo chiamò il direttore sanitario dell’ospedale, che a sua volta chiese aiuto al giudice del circondano F. Rutherford. Secondo l’accusa, il chirurgo e l’ospedale non avvertirono il giudice che Passmore era «incapace di intendere e di volere», perciò Rutherford consigliò di agire secondo i desideri del paziente e quindi la mano non fu riattaccata.
Passmore chiese 3 milioni di dollari di risarcimento e 350.000 dollari per danni morali, ma il processo fu archiviato il 22 Aprile dal tribunale del circondano di Norfolk. Il giudice non ha ancora sentenziato la condanna per gli imputati e, se gli avvocati di Passmore non riusciranno ad ottenerla entro un anno, il processo decadrà in prescrizione.
Al processo si affermò che Passmore, esperto di computer di 32 anni, che temporanea mente lavorava nelle costruzioni, credette di aver visto il numero '666' impresso sulla sua mano e pensò si trattasse di un segno demoniaco: obbedendo alla legge biblica «se la tua mano destra ti ha offeso, tagliala e gettala via», Passmore si tagliò la mano all’altezza del polso con una sega circolare. Condotto immediatamente all’ospedale generale di Norfolk con la mano impacchettata nel ghiaccio, l’uomo avrebbe dovuto essere sottoposto ad un’operazione chirurgica di circa 12 ore per riavere la mano. Al pronto soccorso un chirurgo plastico esaminò Passmore e gli disse che l’operazione per riattaccare la sua mano aveva l’80-85 per cento di probabilità di successo. Il paziente raccontò al chirurgo di aver sofferto in passato di disordini psichiatrici e di aver usato bromuro di litio, un neurolettico sedativo contro le crisi maniaco-depressive. Fu quindi chiamato un consulente psichiatra. Passmore disse al dottore che proprio quella settimana avrebbe dovuto presentarsi ad un appuntamento presso il centro di igiene mentale, di aver avuto una storia di alcolismo, due precedenti periodi di ospedalizzazione psichiatrica e, nell’ultima settimana di aver dormito e mangiato molto poco e di essere stato in preda ad uno statio confusionale. Lo psichiatra allora gli prescrisse dei farmaci ansiolitici ed antipsicotici.
Secondo la difesa, i medici chiesero a Passmore il permesso per riattaccargli la mano, ed egli firmò un modulo per il consenso. Ma poco prima di entrare in sala operatoria egli cambiò idea, dicendo che temeva di andare all’inferno se la mano gli fosse stata riattaccata «perché era posseduta dal diavolo». Imbarazzato sul da farsi, il chirurgo chiamò il direttore sanitario dell’ospedale, che a sua volta chiese aiuto al giudice del circondano F. Rutherford. Secondo l’accusa, il chirurgo e l’ospedale non avvertirono il giudice che Passmore era «incapace di intendere e di volere», perciò Rutherford consigliò di agire secondo i desideri del paziente e quindi la mano non fu riattaccata.
Passmore chiese 3 milioni di dollari di risarcimento e 350.000 dollari per danni morali, ma il processo fu archiviato il 22 Aprile dal tribunale del circondano di Norfolk. Il giudice non ha ancora sentenziato la condanna per gli imputati e, se gli avvocati di Passmore non riusciranno ad ottenerla entro un anno, il processo decadrà in prescrizione.