C’è un vecchio detto che suona più o meno così: «Se sembra un pesce, nuota come un pesce, ha il sapore di un pesce e odora di pesce, molto probabilmente è un pesce». Naturalmente, se poi abbiamo la possibilità di esaminare l’oggetto in questione, possiamo sviluppare prove molto forti e indubitabili sul fatto che sia o meno un pesce. Più esaminiamo attentamente l’oggetto, più certi possiamo essere della sua identità. Per avere una risposta definitiva, comunque, dovremo consultare, inevitabilmente, un ittiologo. E’ quello che succede con Satya Sai Baba, il più celebre "santone" indiano. Migliaia di persone sono pronte a giurare di aver assistito ad autentici miracoli in sua presenza. Miracoli che egli sembra ripetere da quasi quarant’ anni per tutti i suoi fedeli. Miracoli che hanno tutta l’apparenza di trucchi da prestigiatore.
Cosa fa Sai Baba di tanto incredibile? Apparentemente produce vibhuti (cenere sacra), "materializza" anelli d’oro con la sua immagine, orologi, collane, statuine, e altri doni per i suoi fedeli. E tutto ciò lo fa in tutto e per tutto nello stesso modo in cui lo può fare un prestigiatore (vedi S&P n. 4, maggio 1994). Può essere interessante scoprire che gli anelli d’oro con la sua immagine non sono per niente d’oro ma di latta - è stata persino trovata la fabbrica che li produce per lui su commissione. I rari articoli autentici di gioielleria li "materializza" solo per quei pochi uomini e donne importanti sui quali vuole fare particolarmente colpo. Sfortunatamente per lui, dal numero di serie di uno di questi regali (un orologio Seiko) si è addirittura potuti risalire al produttore giapponese e al negoziante indiano che lo aveva venduto. Anche gli Dei si servono nei negozi? Inoltre, osservando alcune riprese televisive di Sai Baba in azione è possibile capire a quale trucco ricorre per materializzare oggetti (vedi per esempio S&P, n. 8, pag. 7). Si dice che scienziati ed altre persone "intelligenti e di tutto rispetto" hanno esaminato i miracoli di Sai Baba e sono rimaste pienamente convinte della loro genuinità. Uno di questi è il Dott. Erlendur Haraldsson di Reykjavik, in Islanda, che ha visitato il santone diverse volte in India e ha scritto un libro sulle sue esperienze (pubblicato in Italia con il titolo: I moderni miracoli di Sai Baba). Qui Haraldsson dichiara: «Ho studiato e filmato i miracoli di Sai Baba. Sono assolutamente genuini. La scienza non è in grado di spiegarli - ma ciò non li rende meno reali». E quali sono le prove straordinarie offerte per un’affermazione così straordinaria? «Lo ho osservato io stesso giorno dopo giorno», afferma Haraldsson! Qui c’è qualcosa che va subito chiarita: Haraldsson può benissimo essere un acuto e intelligente scienziato ma, come l’intera storia della parapsicologia insegna, ciò non lo mette affatto al riparo da eventuali trucchi. Haraldsson ha, pertanto, mai interpellato un prestigiatore? Pare di sì, ma solo dopo essere tornato dall’India. Ha raccontato degli episodi cui aveva assistito ad un celebre illusionista americano, Doug Henning, e gli ha chiesto se sarebbe stato in grado di ripetere i trucchi del santone.
Questa è esattamente la strategia da seguire se non si vuole risolvere il problema, equivalente a chiudere il cancello dopo che i cavalli sono scappati. Se si vuole utilizzare la consulenza di un prestigiatore è fondamentale che questi, come minimo, veda di persona il sedicente sensitivo in azione. Ciò che, però, è più importante sottolineare, è che Sai Baba non si è mai sottoposto ad alcun tipo di esperimento (tanto meno di fronte ad un prestigiatore competente); d’altra parte, affermano i suoi seguaci, «Dio non ha certo bisogno di dimostrare i suoi poteri alla scienza». Benissimo, ma allora per carità si rimanga all’interno della discussione religiosa; non si pretenda, corna fanno Haraldsson ed altri parapsicologi, di convincere il mondo che i presunti prodigi di Sai Baba sono autentici e non hanno spiegazioni scientifiche. Le spiegazioni ci sono, sta poi ai singoli scegliere se prenderle in considerazione o venerare un uomo che regala mucchietti di cenere.
Se Sai Baba fosse veramente la divinità che sostiene di essere, non crediamo che perderebbe il suo tempo a materializzare sabbia, orologi e catenine in un Paese in cui la gente ancora muore di fame e malattie.
Purtroppo la verità non interessa ai seguaci di Sai Baba che si aggrappano alle sue pretese doti soprannaturali con incredibile tenacia. L’unica cosa che si può fare è continuare a sfidare il santone anche se siamo sicuri che non risponderà mai alle nostre richieste, offrendo come scusa il fatto che lui è ben più in alto di questi problemi.
Cosa fa Sai Baba di tanto incredibile? Apparentemente produce vibhuti (cenere sacra), "materializza" anelli d’oro con la sua immagine, orologi, collane, statuine, e altri doni per i suoi fedeli. E tutto ciò lo fa in tutto e per tutto nello stesso modo in cui lo può fare un prestigiatore (vedi S&P n. 4, maggio 1994). Può essere interessante scoprire che gli anelli d’oro con la sua immagine non sono per niente d’oro ma di latta - è stata persino trovata la fabbrica che li produce per lui su commissione. I rari articoli autentici di gioielleria li "materializza" solo per quei pochi uomini e donne importanti sui quali vuole fare particolarmente colpo. Sfortunatamente per lui, dal numero di serie di uno di questi regali (un orologio Seiko) si è addirittura potuti risalire al produttore giapponese e al negoziante indiano che lo aveva venduto. Anche gli Dei si servono nei negozi? Inoltre, osservando alcune riprese televisive di Sai Baba in azione è possibile capire a quale trucco ricorre per materializzare oggetti (vedi per esempio S&P, n. 8, pag. 7). Si dice che scienziati ed altre persone "intelligenti e di tutto rispetto" hanno esaminato i miracoli di Sai Baba e sono rimaste pienamente convinte della loro genuinità. Uno di questi è il Dott. Erlendur Haraldsson di Reykjavik, in Islanda, che ha visitato il santone diverse volte in India e ha scritto un libro sulle sue esperienze (pubblicato in Italia con il titolo: I moderni miracoli di Sai Baba). Qui Haraldsson dichiara: «Ho studiato e filmato i miracoli di Sai Baba. Sono assolutamente genuini. La scienza non è in grado di spiegarli - ma ciò non li rende meno reali». E quali sono le prove straordinarie offerte per un’affermazione così straordinaria? «Lo ho osservato io stesso giorno dopo giorno», afferma Haraldsson! Qui c’è qualcosa che va subito chiarita: Haraldsson può benissimo essere un acuto e intelligente scienziato ma, come l’intera storia della parapsicologia insegna, ciò non lo mette affatto al riparo da eventuali trucchi. Haraldsson ha, pertanto, mai interpellato un prestigiatore? Pare di sì, ma solo dopo essere tornato dall’India. Ha raccontato degli episodi cui aveva assistito ad un celebre illusionista americano, Doug Henning, e gli ha chiesto se sarebbe stato in grado di ripetere i trucchi del santone.
Questa è esattamente la strategia da seguire se non si vuole risolvere il problema, equivalente a chiudere il cancello dopo che i cavalli sono scappati. Se si vuole utilizzare la consulenza di un prestigiatore è fondamentale che questi, come minimo, veda di persona il sedicente sensitivo in azione. Ciò che, però, è più importante sottolineare, è che Sai Baba non si è mai sottoposto ad alcun tipo di esperimento (tanto meno di fronte ad un prestigiatore competente); d’altra parte, affermano i suoi seguaci, «Dio non ha certo bisogno di dimostrare i suoi poteri alla scienza». Benissimo, ma allora per carità si rimanga all’interno della discussione religiosa; non si pretenda, corna fanno Haraldsson ed altri parapsicologi, di convincere il mondo che i presunti prodigi di Sai Baba sono autentici e non hanno spiegazioni scientifiche. Le spiegazioni ci sono, sta poi ai singoli scegliere se prenderle in considerazione o venerare un uomo che regala mucchietti di cenere.
Se Sai Baba fosse veramente la divinità che sostiene di essere, non crediamo che perderebbe il suo tempo a materializzare sabbia, orologi e catenine in un Paese in cui la gente ancora muore di fame e malattie.
Purtroppo la verità non interessa ai seguaci di Sai Baba che si aggrappano alle sue pretese doti soprannaturali con incredibile tenacia. L’unica cosa che si può fare è continuare a sfidare il santone anche se siamo sicuri che non risponderà mai alle nostre richieste, offrendo come scusa il fatto che lui è ben più in alto di questi problemi.