Il satanismo attuale, come tutte le manifestazioni estreme dell’irrazionale, inquieta e respinge. Per questo, non mi sento di condannare chi rifiuta, istintivamente, un approccio metodologico al problema. Ma negare il problema non è certo un modo di comprenderlo.
Gianluca Gatta, forse per la prima volta in Italia, affronta il problema satanismo nel modo più corretto e più efficace, attraverso l’approccio storiografico. Traccia infatti in un libro agevole e completo la storia culturale di un fenomeno che non è apparso tra noi vomitato dal ventre dell’inferno, ma è – come tutte le manifestazioni umane – il prodotto di individui e di società ben definibili nello spazio e nel tempo.
Chiaramente disposta in sezioni, la materia del libro di Gatta abbonda di citazioni e riferimenti, per dare un quadro esauriente del problema. Si parte delle radici più remote, giustamente individuate nel pensiero gnostico, per arrivare fino al rock satanico d’oggi. Passando per i più diversi movimenti spiritualisti e filosofici i quali, nel loro segno rovesciato, hanno suggerito materiale per la creazione di quella che l’autore chiama “biblioteca satanista”.
E, nello scorrere delle pagine, si legge anche di fenomeni e autori estranei (Campanella, Cagliostro, la massoneria…) al satanismo, ma che vi sono indirettamente confluiti per dare linfa a quel mare magnum sulfureo che rappresenta, per così dire, l’antisistema nella sua totalità.
Il pregio maggiore del volume sta nella sua chiarezza, nella sua sintesi che non è mai approssimazione, così che l’autore conduce chi legge per un viaggio nella storia del pensiero umano “incomprensibile”.
Gianluca Gatta, forse per la prima volta in Italia, affronta il problema satanismo nel modo più corretto e più efficace, attraverso l’approccio storiografico. Traccia infatti in un libro agevole e completo la storia culturale di un fenomeno che non è apparso tra noi vomitato dal ventre dell’inferno, ma è – come tutte le manifestazioni umane – il prodotto di individui e di società ben definibili nello spazio e nel tempo.
Chiaramente disposta in sezioni, la materia del libro di Gatta abbonda di citazioni e riferimenti, per dare un quadro esauriente del problema. Si parte delle radici più remote, giustamente individuate nel pensiero gnostico, per arrivare fino al rock satanico d’oggi. Passando per i più diversi movimenti spiritualisti e filosofici i quali, nel loro segno rovesciato, hanno suggerito materiale per la creazione di quella che l’autore chiama “biblioteca satanista”.
E, nello scorrere delle pagine, si legge anche di fenomeni e autori estranei (Campanella, Cagliostro, la massoneria…) al satanismo, ma che vi sono indirettamente confluiti per dare linfa a quel mare magnum sulfureo che rappresenta, per così dire, l’antisistema nella sua totalità.
Il pregio maggiore del volume sta nella sua chiarezza, nella sua sintesi che non è mai approssimazione, così che l’autore conduce chi legge per un viaggio nella storia del pensiero umano “incomprensibile”.