Di sicuro vi sarete già occupati del fenomeno della psicologia quantistica, che si propone come fusione impeccabile di quattro scienze: la fisica quantistica, le neuroscienze, la biologia e la psicologia.
Ho letto su www.psicologiaquantistica.it il loro statuto ideologico e mi sembra una insidiosa accozzaglia di scientismo in salsa di marketing, che si fregia di cambiare i destini dei suoi adepti attraverso una miscela di nozioni che vanno da una fisica quantistica spiegata al bar a imprecisate credenze di manipolabilità dell'inconscio, per ottenere successi personali nelle relazioni sociali.
Vi segnalo questa cosa perché credo che sia un filone di controinformazione scientifica ancor più insidioso delle madonne che piangono perché si pone in un ambito di preventiva autolegittimazione scientifica, che lo rende più difficilmente attaccabile, se non si è particolarmente attrezzati e/o volenterosi nel volerne spulciare le palesi incongruenze concettuali nonché le finalità meschinamente commerciali. Si fa credere ai futuri adepti di aderire ad un iniziativa democraticamente culturale e degnamente scientifica e invece si presenta una serie di vacue verità piovute dall'alto sottoforma di soluzioni di successo.
Marco Nicastro
Risponde Lorenzo Montali:
La ringrazio per la sua segnalazione, anche perché, pur avendo un dottorato in psicologia, confesso che non avevo mai sentito parlare della psicologia quantistica, per cui ho cercato qualche informazione che mi consentisse di colmare le lacune che la mia formazione universitaria mi aveva evidentemente lasciato. Dopo aver letto un po' di materiale non posso che concordare con le sue valutazioni: il motivo per cui in nessun testo di psicologia si parla di questa autoproclamatasi nuova scienza è... perché non c'è nulla (di serio) da dire. Si tratta infatti di un mix di arti marziali, filosofia indiana, fisica improbabile, psicologia raccattata qua e là mettendo insieme Freud e le neuroscienze come se fossero la stessa cosa. Insomma un minestrone che viene proposto a chi è alla ricerca di aiuto per un suo disagio, una persona cioè probabilmente poco portata a valutare criticamente le affermazioni di chi offre soluzioni ai propri problemi personali. E in effetti in cosa consiste questa presunta soluzione? Nell'idea che il successo o l'insuccesso dipendono solo da noi. Un'idea ben poco originale si potrebbe dire, trattandosi di una nuova scienza. Ma soprattutto un'idea falsa, che non tiene conto del fondamentale ruolo che il contesto gioca nella vita delle persone e che finisce col colpevolizzare chi non ce la fa: se solo volesse...
Quanto al fatto di presentarsi citando Heisenberg o la teoria della relatività, qui non è in gioco, secondo me, l'essere più o meno attaccabili, ma il fatto di usare una retorica scientifica per vendere un prodotto. Il fatto è che il solo misticismo spiritualista non attira più, per cui anche queste teorie new age si sono dovute reinventare, cercando di appropriarsi della credibilità della scienza attraverso l'uso di un linguaggio che ha un vago sapore scientifico. L'unica consolazione, se così si può dire, è il fatto che mi pare si tratti di un fenomeno molto limitato e dobbiamo solo augurarci che rimanga tale.
Ho letto su www.psicologiaquantistica.it il loro statuto ideologico e mi sembra una insidiosa accozzaglia di scientismo in salsa di marketing, che si fregia di cambiare i destini dei suoi adepti attraverso una miscela di nozioni che vanno da una fisica quantistica spiegata al bar a imprecisate credenze di manipolabilità dell'inconscio, per ottenere successi personali nelle relazioni sociali.
Vi segnalo questa cosa perché credo che sia un filone di controinformazione scientifica ancor più insidioso delle madonne che piangono perché si pone in un ambito di preventiva autolegittimazione scientifica, che lo rende più difficilmente attaccabile, se non si è particolarmente attrezzati e/o volenterosi nel volerne spulciare le palesi incongruenze concettuali nonché le finalità meschinamente commerciali. Si fa credere ai futuri adepti di aderire ad un iniziativa democraticamente culturale e degnamente scientifica e invece si presenta una serie di vacue verità piovute dall'alto sottoforma di soluzioni di successo.
Marco Nicastro
Risponde Lorenzo Montali:
La ringrazio per la sua segnalazione, anche perché, pur avendo un dottorato in psicologia, confesso che non avevo mai sentito parlare della psicologia quantistica, per cui ho cercato qualche informazione che mi consentisse di colmare le lacune che la mia formazione universitaria mi aveva evidentemente lasciato. Dopo aver letto un po' di materiale non posso che concordare con le sue valutazioni: il motivo per cui in nessun testo di psicologia si parla di questa autoproclamatasi nuova scienza è... perché non c'è nulla (di serio) da dire. Si tratta infatti di un mix di arti marziali, filosofia indiana, fisica improbabile, psicologia raccattata qua e là mettendo insieme Freud e le neuroscienze come se fossero la stessa cosa. Insomma un minestrone che viene proposto a chi è alla ricerca di aiuto per un suo disagio, una persona cioè probabilmente poco portata a valutare criticamente le affermazioni di chi offre soluzioni ai propri problemi personali. E in effetti in cosa consiste questa presunta soluzione? Nell'idea che il successo o l'insuccesso dipendono solo da noi. Un'idea ben poco originale si potrebbe dire, trattandosi di una nuova scienza. Ma soprattutto un'idea falsa, che non tiene conto del fondamentale ruolo che il contesto gioca nella vita delle persone e che finisce col colpevolizzare chi non ce la fa: se solo volesse...
Quanto al fatto di presentarsi citando Heisenberg o la teoria della relatività, qui non è in gioco, secondo me, l'essere più o meno attaccabili, ma il fatto di usare una retorica scientifica per vendere un prodotto. Il fatto è che il solo misticismo spiritualista non attira più, per cui anche queste teorie new age si sono dovute reinventare, cercando di appropriarsi della credibilità della scienza attraverso l'uso di un linguaggio che ha un vago sapore scientifico. L'unica consolazione, se così si può dire, è il fatto che mi pare si tratti di un fenomeno molto limitato e dobbiamo solo augurarci che rimanga tale.