- COMUNICATO STAMPA -
Uomini lupo e donne vampiro al convegno del CICAP
Prosegue ad Abano l’XI Convegno Nazionale del Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale.
Nella sessione “In cerca di misteri tra fantasia e realtà” Armando de Vincentis, psicologo clinico, ha presentato la storia del Signor M, un giovane di 38 anni convinto di essere un licantropo.*** Di notte, Mario sente che il suo corpo si trasforma e deve sforzarsi per resistere alla tentazione di ululare. I genitori con cui l’uomo vive supportano questa sua convinzione: per il padre si tratta di una malattia da sopportare con pazienza, per la madre quello del figlio è un vero e proprio dono. Più in generale, la convinzione che i lupi mannari esistano è parte del micro-contesto culturale in cui Mario vive. Peraltro la vita di Mario è assolutamente normale: ha un lavoro, relazioni sentimentali e amicali. “Questo esempio è particolarmente interessante - ha spiegato De Vincentis al Convegno - perché aiuta a capire che le credenze delle persone, per quanto possano apparirci strane, devono essere collocate e lette nel quadro del contesto culturale in cui si formano e che le sostien! e. Bisogna evitare posizioni di rifiuto o di allontanamento, ma invece prestare ascolto alle storie che le persone raccontano e ai significati che esse rivestono per loro”.
Nella stessa sessione, Matteo Borrini, che si occupa di archeologia forense ed è docente presso l’università di Firenze, ha presentato una relazione intitolata “Da Dracula alla donna vampiro: autopsia di un non morto e nascita di una leggenda”. Borrini ha presentato diverse testimonianze storiche degne di fede da parte di medici che sin dall’anno 1000 descrivono il ritrovamento di corpi con caratteristiche a loro dire del tutto anomale, che facevano pensare si trattasse di vampiri. In realtà, come Borrini ha evidenziato, “tutte le caratteristiche dei presunti vampiri che si ritrovano nella letteratura e nelle testimonianze storiche sono quelle di qualsiasi cadavere la cui tomba venga aperta a una certa distanza di tempo dalla morte, ma prima della scheletrizzazione”. Anche in Italia ha raccontato Borrini “ ho scoperto in scavi archeologici effettuati a Venezia, il cadavere di una donna che era stata ritenuta un vampiro. Per questo era stato sottoposto a un classico ritual! e di devampirizzazione: un mattone nella mandibola che avrebbe dovuto renderla innocua quando si fosse risvegliata per aggredire gli umani. Su questo caso sono in corso molte indagini” ha concluso Borrini “per cercare di ricostruire l’ambiente sociale della donna e capire come si è formata la leggenda su di lei”.
Uomini lupo e donne vampiro al convegno del CICAP
Prosegue ad Abano l’XI Convegno Nazionale del Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale.
Nella sessione “In cerca di misteri tra fantasia e realtà” Armando de Vincentis, psicologo clinico, ha presentato la storia del Signor M, un giovane di 38 anni convinto di essere un licantropo.*** Di notte, Mario sente che il suo corpo si trasforma e deve sforzarsi per resistere alla tentazione di ululare. I genitori con cui l’uomo vive supportano questa sua convinzione: per il padre si tratta di una malattia da sopportare con pazienza, per la madre quello del figlio è un vero e proprio dono. Più in generale, la convinzione che i lupi mannari esistano è parte del micro-contesto culturale in cui Mario vive. Peraltro la vita di Mario è assolutamente normale: ha un lavoro, relazioni sentimentali e amicali. “Questo esempio è particolarmente interessante - ha spiegato De Vincentis al Convegno - perché aiuta a capire che le credenze delle persone, per quanto possano apparirci strane, devono essere collocate e lette nel quadro del contesto culturale in cui si formano e che le sostien! e. Bisogna evitare posizioni di rifiuto o di allontanamento, ma invece prestare ascolto alle storie che le persone raccontano e ai significati che esse rivestono per loro”.
Nella stessa sessione, Matteo Borrini, che si occupa di archeologia forense ed è docente presso l’università di Firenze, ha presentato una relazione intitolata “Da Dracula alla donna vampiro: autopsia di un non morto e nascita di una leggenda”. Borrini ha presentato diverse testimonianze storiche degne di fede da parte di medici che sin dall’anno 1000 descrivono il ritrovamento di corpi con caratteristiche a loro dire del tutto anomale, che facevano pensare si trattasse di vampiri. In realtà, come Borrini ha evidenziato, “tutte le caratteristiche dei presunti vampiri che si ritrovano nella letteratura e nelle testimonianze storiche sono quelle di qualsiasi cadavere la cui tomba venga aperta a una certa distanza di tempo dalla morte, ma prima della scheletrizzazione”. Anche in Italia ha raccontato Borrini “ ho scoperto in scavi archeologici effettuati a Venezia, il cadavere di una donna che era stata ritenuta un vampiro. Per questo era stato sottoposto a un classico ritual! e di devampirizzazione: un mattone nella mandibola che avrebbe dovuto renderla innocua quando si fosse risvegliata per aggredire gli umani. Su questo caso sono in corso molte indagini” ha concluso Borrini “per cercare di ricostruire l’ambiente sociale della donna e capire come si è formata la leggenda su di lei”.