Il complotto delle scie chimiche

L’incredibile storia di una bufala che in pochi anni ha fatto il giro del mondo (e delle televisioni) e che continua a prosperare grazie a un sapiente mix di paure, paranoia e clamorosi abbagli scientifici

  • In Articoli
  • 20-10-2008
  • di Simone Angioni
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Contrails curva curva dovuta alla virata dell'aereo che la produce. My Travel Airways Airbus A320 Barcelona (El Prat) (BCN/LEBL) Spain, 28 Maggio 2006. Autore Guy Daems - Brussels Aviation Photography, Fonte Airlainer.net
Dalla nascita del World Wide Web 15 anni fa, la rete è cresciuta in modo esponenziale fino a raggiungere milioni di persone in tutto il mondo. Le informazioni circolano oggi a velocità impressionante, offrendo un terreno fertile per la nascita di storie, leggende e favole moderne. La difficoltà di verificare nel Web le fonti delle notizie e il proliferare di forum e blog che riportano le affermazioni più strane e curiose, ha portato in pochi anni alla diffusione di centinaia di storie assurde o improbabili riguardanti la quotidianità. Alcune di queste sono come luminose stelle cadenti che compaiono nel firmamento della rete, raggiungono in breve un’enorme popolarità per poi sparire improvvisamente, sommerse dalla massa di nuove notizie e informazioni. Altre invece rimangono sottotraccia per anni, diffuse solo presso piccoli gruppi di persone, per poi esplodere, portate alla ribalta dai mass-media che troppo spesso citano notizie trovate qua e là senza verificarne la veridicità.
Tra queste storie, le più insidiose sono quelle che parlano di grandi e misteriosi complotti messi in atto da lobby più o meno estese (talvolta anche con il contributo di esseri alieni); lobby in grado di controllare qualunque cosa, dalle comunicazioni quotidiane di ogni singolo essere umano al clima globale.
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Contrails sopra le Alpi, fotografia ripresa dal posto 37A a bordo di un B777 dell'Air France volo 503, da Il Cairo a Stoccolma via Parigi. Scandinavian Airlines - SAS Boeing 737 In Flight International Airspace, 14 Ottobre 2007. Autore Serdar Yorulmaz, Fonte: Airliners.net
Le scie chimiche di cui questo articolo si occupa costituiscono un ottimo esempio di questo genere di storie, in cui fantasia, pseudoscienza e pseudotecnologia si fondono con la denuncia di un complotto che sta lentamente ma inesorabilmente mettendo in pericolo le nostre vite.

Le origini


La teoria delle scie chimiche nasce nel 1997 per opera di Richard Finke, un comune cittadino americano appassionato di bioterrorismo. Egli avanzò la tesi che le comuni tracce bianche rilasciate dagli aerei in volo fossero dovute a un particolare pesticida (dibromo etilene) rilasciato allo scopo di commettere un genocidio.[1][2][3][4]
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Due aerei rilascianti contrails. L'aereo più in alto è un B747-400. Quello in basso è un B777 della Singapore Airlines. Northwest Airlines Boeingf 747 - 451 In Flight USA - Alaska Ottobre 2002. Autore: Bailey - AirTeamImage. Fonte Airliners.net
Tale ipotesi fu fatta circolare tramite una e-mail su una lista dedicata al bioterrorismo. Nel testo non veniva citata alcuna analisi chimica condotta sulle scie o sul carburante, considerato il “portatore” della contaminazione, che avvalorasse l’idea di Finke. Tuttavia, come spesso accade, furono proprio alcuni giornalisti a diffondere queste notizie false presso l’opinione pubblica più generale. Nel caso delle scie chimiche, in particolare, la responsabilità può essere attribuita al giornalista americano William Thomas, che fu il primo a riprendere quanto raccontato da Finke. Il 7 marzo 1999, infatti, William Thomas venne intervistato, per la prima di otto puntate dedicate alle “scie chimiche”, nel corso del programma radiofonico Cost to Cost AM condotto da Art Bell (giornalista appassionato di ufologia e complotti), già famoso per aver pubblicizzato la vicenda di John Titor, il “viaggiatore nel tempo”.[5][6] La buona copertura mediatica data a questo tema ha fatto sì che già alla fine degli anni Novanta la teoria godesse di una certa popolarità. Nel frattempo Finke insieme al collega Larry Waine Harrys (sostenitore dell’esistenza della razza ariana e già arrestato per possesso illegale di tre fiale contenenti il battere della peste bubbonica) si era organizzato per offrire servizi di “consulenza per la bioguerra difensiva e la sopravvivenza ai disastri” attraverso una società chiamata LWH Consulting.
Negli ultimi anni la popolarità delle scie chimiche ha assunto proporzioni molto ampie, tanto che su questo tema si è discusso anche nel corso di dibattiti parlamentari condotti in diversi Paesi (tra cui l’Italia, che vanta numerose interrogazioni parlamentari sull’argomento).[7][8][9][10] Restando nel nostro Paese, merita ricordare che diverse emittenti televisive hanno trattato l’argomento nel corso dell’ultimo anno. Tra queste la trasmissione Voyager condotta da Roberto Giacobbo su RaiDue e Rebus (che ha dedicato due intere puntate all’argomento) condotta da Maurizio Decollanz in onda su Odeon; anche una radio famosa come Radio Deejay, durante il programma mattutino di Fabio Volo ha dedicato ampio spazio alla teoria cospirazionista delle scie chimiche, ovviamente senza prevedere una controparte scettica.[11][12][13]
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Art Bell, noto conduttore radiofonico americano. Tra le sue trasmissioni di maggior successo, Cost to Cost AM, programma che si occupava di fenomenti strani e paranormali.
Sull’onda della diffusione delle teorie di Finke e di altri che nel tempo si sono aggiunti, proponendo nuove e sempre più incredibili ipotesi, sono anche sorti diversi comitati di volontari in tutto il mondo, che hanno la missione di smascherare la gigantesca cospirazione messa in atto da una misteriosa lobby; a loro volta questi volontari, attraverso centinaia di blog personali, hanno aumentato esponenzialmente la confusione, facendo sì che la spiegazione circa l’origine delle scie chimiche si sia evoluta attraverso affermazioni e ipotesi sempre nuove, anche lontane dalla teoria originaria. In Italia uno dei gruppi più attivi è il Comitato Nazionale Tanker Enemy che fa capo a due fratelli: Rosario e Antonio Marcianò. Sul loro blog (www.tankerenemy.com ) vengono quotidianamente pubblicate presunte prove che dimostrerebbero l’esistenza delle scie chimiche e, grazie alla visibilità ottenuta, Rosario Marcianò è stato intervistato in qualità di esperto durante le trasmissioni televisive che hanno contribuito a diffondere la notizia del fenomeno delle scie chimiche nel nostro Paese.
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Uno stormo di bombardieri B-17 durante la Seconda Guerra Mondiale. La condensazione dell'acqua proveniente dai loro scarichi porta alla formazione di un vistoso fascio di scie di condensazione.

Le Chemtrails


Una scia chimica (Chemical Trail = Chemtrail) è definita come una scia di colore variabile (tendenzialmente bianco), rilasciata da un velivolo viaggiante a bassa quota e composta da sostanze chimiche dannose per la salute umana. Le chemtrails sarebbero dotate di caratteristiche che consentono di distinguerle inequivocabilmente dalle scie di condensa (Condensation Trails =Contrails). Tali caratteristiche e le funzioni di queste scie non sono mai state chiarite completamente dai sostenitori del complotto, che hanno avanzato diverse ipotesi spesso in contraddizione tra loro che verranno analizzate più avanti.
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Un cargo dell'Air France Boeing 747 seguito da una vistosa scia di condesazione. Foto scattata in Cina il 27 Aprile 2005. Fonte Airliners.net

Contrails vs. Chemtrails


Un primo problema di fronte a cui ci si trova è che, nella letteratura complottista, sembra mancare una chiara definizione delle caratteristiche di una chemtrail che consenta di distinguerla da una semplice scia di condensa. Si parla, infatti, di altitudini “troppo” basse, di persistenza “troppo” lunga, di colore “troppo” strano, di forma “troppo” insolita. Le informazioni date sono evidentemente “troppo” superficiali per poter essere prese seriamente in considerazione: per fare un esempio a che altitudine corrisponde la definizione “troppo bassa”? Persino per il grafico di Appleman, la cui affidabilità viene discussa nel box qui sotto, è possibile avere scie di condensazione anche ad altitudini molto basse, addirittura anche a livello del mare. La ricerca di “anomalie” a tutti i costi spesso porta i sostenitori delle scie chimiche a proporre teorie insensate, basti pensare che nel blog del Comitato Nazionale Tanker Enemy alcuni utenti si sono espressi a favore dell’esistenza di aerei invisibili in grado di lasciare scie visibili o di aerei visibili che rilasciano scie invisibili; risulta curioso che ancora non abbiamo parlato di aerei invisibili rilascianti scie invisibili.[14][15]

I radiosondaggi


Osservando il grafico di Appleman si può notare come siano necessarie temperature molto basse per avere la formazione delle scie, quindi più si scende di altitudine più diventa difficile trovare tali condizioni.
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Grafico pubblicato da Appleman nel 1953. Tale grafico tende a sovrastimare le condizioni di formazione delle scie. Per questi motivi non può essere assunto come metodo per determinare la formazione delle scie di condesnazione.
Grazie ai dati forniti dalle sonde meteorologiche (radiosondaggi) è possibile determinare le condizioni di temperatura, umidità e pressione in alta quota.[16] Sulla base di questi dati (che si possono reperire facilmente su Internet) i sostenitori del complotto ritengono di poter determinare quando è possibile la formazione di contrails. Il ragionamento è il seguente: se i dati dei radiosondaggi, confrontati con le condizioni imposte dal grafico di Appleman, non prevedono la formazione di scie di condensa, allora le scie che si vedono in cielo quel giorno sono sicuramente chimiche. Questo ragionamento si basa su almeno tre presupposti dati per veri e che sono:
  1. la misurazione delle sonde meteorologiche è esente da qualunque tipo di errore;
  2. i valori di temperatura e umidità rimangono invariati per lunghi periodi di tempo e per ampie distanze dal punto di misurazione;
  3. il grafico di Appleman permette con certezza assoluta la previsione del fenomeno.
In realtà nessuno di questi tre assunti è vero. Le sonde, come ogni strumento, commettono degli errori, i quali sono piuttosto complessi da misurare in quanto le misurazioni vengono eseguite circa due volte al giorno, il che impedisce un trattamento statistico dei dati per evidenziare gli errori.
Inoltre, l’atmosfera è un fluido non omogeneo: la pressione, la temperatura e l’umidità sono estremamente variabili anche a distanza di poche decine di metri. Come esistono le correnti marine con varie temperature, esistono anche le correnti atmosferiche. Invece nei forum pro-chemtrails si possono trovare decine e decine di interventi nei quali, riferendosi a un radiosondaggio registrato a numerosi km di distanza dal punto di osservazione di una scia, si sostiene che quel giorno non vi erano le condizioni per la formazione di contrails e che quindi ciò che si è osservato è necessariamente una scia chimica.[17] In ultimo i criteri usati da Appleman per creare il suo grafico, come già detto, non permettono di eseguire previsioni certe al 100 per cento, quindi confrontare dei dati non precisi con un grafico che non è affidabile non permette di prevedere assolutamente nulla, tanto meno la formazione di una singola nuvola.

Questione di altitudine


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Per determinare l'altezza della torre è necessario costruire un triangolo rettangolo tra l'osservatore e la torre. L'altezza corrisponde al cateto H ed è ricavabile tramite H=Lx(alpha)xtg(alpha) dove L è la distanza tra l'osservatore e la base della torre e alpha è l'angolo formato dal lato L e dall'ipotenusa del triangolo.
Un’argomentazione spesso usata dai complottisti, in quanto aggira i problemi nella determinazione delle condizioni atmosferiche discussi nel precedente paragrafo, poggia sulla misurazione dell’altezza dei velivoli. Se l’aereo vola sotto i 3000 metri non può lasciare scie di condensa formate da aghi di ghiaccio, questo perché alle nostre latitudini è estremamente raro, se non impossibile, che ci siano le condizioni necessarie alla loro formazione (le temperature sono troppo alte anche in inverno); perciò se si riuscisse a dimostrare che i velivoli che rilasciano le scie volano a quote molto basse allora si potrebbe dedurre che si tratta di un aereo che rilascia scie chimiche. Ovviamente già in linea di principio sarebbe possibile obiettare che la scia osservata potrebbe essere dovuta alla condensazione di piccole gocce d’acqua, cosa che può avvenire in varie condizioni e a varie altitudini.[18]
Ma se si prova ad approfondire l’argomento dell’altezza dei velivoli ci si accorge che i sostenitori del complotto hanno elaborato metodi a dir poco astrusi per determinare tale altezza. Nel luglio del 2007 uno dei più importanti sostenitori delle scie chimiche in Italia, Rosario Marcianò, usò un laser di colore verde con una portata massima di 4 km per illuminare un aereo rilasciante una scia e dimostrare che volava molto basso.[19] Per spiegare questo risultato è necessario fare una piccola premessa. Molti lettori avranno già avuto occasione di osservare un puntatore laser, di quelli usati dai relatori durante le conferenze per evidenziare un punto sullo schermo. Tale strumento permette di indicare con estrema precisione gli oggetti, in quanto la luce, colpendo un ostacolo, forma il tipico punto che solitamente è di colore rosso. Oltre al comune laser rosso esistono anche altri tipi di laser, che emettono la luce a frequenze diverse, ovvero con diversi colori. Tornando alla dimostrazione di Marcianò, è fondamentale sottolineare che il laser verde ha caratteristiche particolari rispetto al più comune laser rosso. Il verde è, infatti, il colore meglio percepito dal nostro occhio e questo fa sì che in un laser di questo colore sia possibile vedere l’intero fascio luminoso. Tale proprietà viene sfruttata dagli astrofili i quali usano questo particolare laser come “puntatore” di stelle.
Nell’uso comune quindi il fascio luminoso si sovrappone alla stella, ma non arriva certo a illuminarla. Lo stesso vale per l’esperimento condotto da Marcianò, nel quale il laser non illumina l’aereo, ma semplicemente lo indica come se fosse una lunga bacchetta. Trarre la conclusione che un aereo puntato con quel tipo di laser sta volando sotto i 4 km equivale a sostenere che tutte le stelle si trovano a 4 km di altezza dalla superficie terrestre.
Un’altra tecnica usata per valutare l’altezza si basa sul filmare un aereo e calcolarne la distanza dal punto di osservazione in base alle nuvole sotto le quali passa o a particolari metodi trigonometrici. Anche in questo caso si tratta di metodi superficiali e inconcludenti. Quando le foto vengono sottoposte ad un meteorologo, quelle che gli sciachimisti indicano come nuvole molto basse (i cosiddetti stratocumuli) si scoprono essere cirri o altre nubi molto alte (come dimostra una verifica eseguita dal mensile Focus che verrà trattata nel dettaglio più avanti).
La mancanza di competenze meteorologiche è solo una delle caratteristiche dello “sciachimista standard”; un’altra è sicuramente la superficialità: le foto riportate sui loro blog, che dovrebbero mostrare inconfutabilmente aerei che passano sotto le nuvole, riproducono, in realtà, aerei che passano sopra le nuvole, come prova il fatto che molto spesso è ben visibile anche l’ombra che l’aereo proietta sulla formazione nuvolosa sottostante. Un esempio molto chiaro da questo punto di vista è la foto inserita dall’utente Straker sul sito iFocus.[20]
I complottisti si sono sbizzarriti nelle affermazioni più assurde anche usando metodi trigonometrici. Consideriamo uno di questi metodi. Per determinare l’altezza di un velivolo dal suolo viene costruito un triangolo immaginario tra l’osservatore e l’aereo. Tale procedimento è noto come triangolazione. Un semplice esempio di triangolazione è riportato nella figura sottostante. Per mezzo della formula H= L*tga (dove H è l’altitudine dell’aereo, L è la lunghezza del cateto che fa da base al triangolo e a è l’angolo opposto ad H) è possibile determinare l’altezza di un oggetto, nel nostro caso di un aereo.
Nonostante il metodo sia matematicamente corretto, se usato da persone non competenti può portare a risultati senza senso. Nel caso specifico, per determinare l’altitudine di un aereo con il metodo esposto sarebbe necessario determinare con precisione la verticale che dal velivolo cade al suolo con un angolo di 90°. L’operazione è tutt’altro che banale, infatti, anche quando si tratta di pochi metri è d’obbligo l’utilizzo di un filo a piombo. Oltre a questo l’aereo è un oggetto in movimento che si sposta di oltre 250 m ogni secondo. Risulta quindi evidente l’impossibilità di determinare il cateto L e di conseguenza il cateto H.
I sostenitori della teoria delle scie chimiche, nel supportare le loro affermazioni sulla quota degli aerei con questo metodo, non si preoccupano di queste oggettive difficoltà e si basano semplicemente su stime “a occhio” chiaramente poco affidabili.

La composizione delle Chemtrails


Nonostante l’esistenza delle scie chimiche debba ancora essere dimostrata, molti complottisti hanno già provato a indicarne la composizione chimica. Le sostanze irrorate sulle nostre teste sarebbero: bario, alluminio, quarzo, virus, batteri, globuli rossi essiccati, nanomacchine, vaccini, fibre di vetro, poliestere, protozoi, sodio, calcio, cloro, fosforo, rame, zinco, oro, argento… e l’elenco potrebbe continuare citando ancora quasi 50 sostanze.[21] [22] [23] [24] [25] [26] Ogni giorno migliaia di aerei rilascerebbero sulla nostra testa migliaia di tonnellate di materiali diversi senza che nessuno (a parte gli stessi complottisti) se ne accorga.
Per i sostenitori del complotto la composizione delle scie è stata determinata sulla base di ricerche condotte su campioni ambientali, come dimostrano le varie analisi pubblicare sul sito sciechimiche.org (uno dei principali siti sulle scie chimiche in Italia) o sul sito di Clifford Carnicom (sostenitore delle scie chimiche americano). Secondo la teoria delle chemtrails, infatti, le sostanze irrorate ricadono a terra esattamente sulla verticale rispetto al punto dove sono state rilasciate e quindi, analizzando il terreno, è possibile capire quali sostanze sono state usate. In realtà un materiale rilasciato a qualche km di altezza non può ricadere sotto la traiettoria dell’aereo, a meno di pesare quanto un blocco di granito. Tutte le polveri presenti nell’atmosfera vengono, infatti, trasportate dal vento anche a diversi km di distanza rendendo quindi l’analisi del terreno sottostante alla scia totalmente inutile.
Chiarito questo, è importante aggiungere che qualunque esperto di analisi ambientale sa che, per evitare errori, è indispensabile utilizzare una corretta procedura di raccolta dei materiali; ad esempio è necessario usare contenitori sterili, guanti e maschere protettive per evitare di contaminare il campione raccolto. Il campionamento deve essere fatto in più punti e deve essere accuratamente determinato il metodo di analisi più adatto allo scopo che ci si prefigge. Nel caso dei sostenitori del complotto nessuna di queste regole basilari è rispettata: tutto viene campionato, dall’acqua piovana alle foglie di piante, dall’acqua di fiume alla neve, senza un minimo criterio logico o metodologico. Pare proprio che non ci si renda conto che, anche senza considerare il trasporto delle presunte polveri incriminate per opera del vento, nel terreno sono presenti decine e decine di metalli pesanti, provenienti (tra l’altro) dall’inquinamento che ormai si trova ovunque.
Le analisi riportate sui siti dei sostenitori delle scie chimiche indicano correttamente una certa concentrazione di bario o alluminio nel terreno, ma questo è tutt’altro che stupefacente: la crosta terrestre è composta da decine di elementi diversi, tra cui bario e alluminio. Infatti tutte le analisi condotte fino ad oggi riportano una concentrazione di bario e alluminio in linea con la distribuzione naturale di questi metalli nella crosta terrestre.[27][28]
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Immagine che ritrae un presunto aereo intento a disperdere sostanze chimiche. In realtà si tratta di un Boeing 747-206B in volo da Amsterdam a Dubai e fotografato il 22 Maggio 2002. Fonte Airliners.net
Stupisce invece la sorpresa dei sostenitori delle scie nel ritrovare alte concentrazioni di silicio nei campioni ambientali. La presenza di silicio nel terreno anche in grandi quantità è normalissima; del resto il silicio è il secondo elemento più diffuso nella crosta terrestre dopo l’ossigeno (il 25,7 per cento della crosta terrestre è composta da silicio). Sarebbe quasi come analizzare un campione di terreno e stupirsi di trovarvi grandi quantitativi di acqua. Lo stesso discorso si può fare per l’alluminio e per il bario, che si trovano rispettivamente al terzo e al quattordicesimo posto per presenza nella crosta terrestre. Vale peraltro la pena di rilevare che tutti questi elementi sono largamente diffusi anche nella vita quotidiana. Il silicio è il componente principale del vetro, il bario è usato nelle vernici, l’alluminio è usato per le lattine. Non può essere quindi considerato sorprendente il fatto che vengano trovati terreni inquinati da alluminio o bario.[29][30][31][32][33]

A cosa servono le scie chimiche


Se 10 anni fa si sosteneva che le scie servivano per avvelenare la popolazione mondiale con un pesticida, oggi gli scopi si sono moltiplicati parallelamente al numero delle presunte sostanze irrorate. Uno degli scopi che viene maggiormente denunciato nei vari siti pro chemtrails è la modifica del clima: le scie chimiche verrebbero utilizzate come arma per provocare terribili catastrofi ambientali o prolungati periodi di pioggia (o siccità); parallelamente a questo le scie verrebbero usate sia per far ammalare la popolazione mondiale a vantaggio delle ditte farmaceutiche (diffondendo nei cieli “sangue essiccato”), sia per diffondere vaccini; c’è chi sostiene che siano la causa della morte delle api, ma anche la causa della morte delle semenze naturali per favorire la diffusione di o.g.m. alieni.[34][35][36][37][38][39][40][41]
Un’analisi di queste ipotesi porta però a concludere che si tratta di congetture alquanto fantasiose. Ad esempio si sostiene che il bario venga usato per provocare enormi siccità grazie alle sue proprietà igroscopiche.[42] Effettivamente il bario metallico assorbe davvero l’acqua per trasformarsi in idrossido di bario. Tuttavia l’idrossido di bario è una sostanza corrosiva perché basica, si dovrebbe quindi osservare la trasformazione improvvisa delle piogge acide in piogge basiche. Il fatto che questo non avvenga dovrebbe già escludere questa assurda teoria, ma c’è di più. L’idrossido di bario reagisce con l’anidride carbonica dell’aria per liberare l’acqua assorbita e trasformarsi in carbonato di bario, perciò ogni tentativo di “asciugare” una nube è vano. Detto questo, anche trascurando quest’ultima reazione, la quantità di materiale necessaria a impedire le precipitazioni sulla Pianura Padana è stimabile in diversi milioni di tonnellate di bario rilasciate nell’atmosfera quotidianamente da migliaia di aerei.[43][44] Davvero troppo anche per chi voglia mantenersi aperto ad ogni possibile teoria complottista. Per aiutare a comprendere il metodo usato dai sostenitori del complotto nell’elaborare una teoria, consideriamo l’esempio della moria delle api, spesso citato su forum e interviste come una prova decisiva.[45][46]
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Tipico esempio di nube lenticolare formatasi a causa di particolari condizioni atmosferiche in quota.
Chi avanza questo esempio sostiene che le api starebbero morendo a un ritmo impressionante a causa delle irrorazioni occulte di sostanze tossiche. Effettivamente questa strana moria è un reale problema che da qualche anno colpisce le api in tutto il mondo.
Analizzando la questione senza preconcetti è evidente che le api potrebbero morire per vari motivi, primo tra tutti il normale inquinamento. Il ragionamento «le api muoiono avvelenate dalle scie chimiche, questa è la prova che le scie chimiche esistono» è completamente illogico. Sarebbe ugualmente valida l’affermazione «le api muoiono avvelenate dallo gnomo avvelenatore, questa è la prova che lo gnomo avvelenatore esiste». Tuttavia per risolvere il mistero è sufficiente andare su qualche sito di apicoltura per capire che tale moria di api è imputabile a un parassita, il Varroa destructor, che negli ultimi anni si sta diffondendo in tutto il mondo e che attacca le api mellifere. L’invasione dell’alveare porta alla veloce estinzione della famiglia che lo abita provocando gravissimi danni al mercato del miele.[47][48]
La diffusione del parassita è difficile da combattere in quanto l’uso di antiparassitari provoca l’inquinamento di cera e miele; inoltre, anche se si sacrifica la produzione, il rischio di una nuova infestazione rimane alto.
Quindi dietro una delle più forti prove presentate a sostegno delle scie non c’è altro che la fantasia di qualcuno, che, davanti a un evento naturale, invece di documentarsi, preferisce elaborare una spiegazione che gli sembra credibile.

La forma delle scie chimiche


La teoria delle scie chimiche si basa sulla semplice osservazione del cielo. Sul blog dei fratelli Marcianò compare un paragrafo che credo chiarisca bene quanto ho appena detto: «Per dimostrare che le scie chimiche sono una realtà, un’atroce realtà e non una leggenda metropolitana, è sufficiente riandare con la memoria a quando, non molti lustri or sono, si poteva ammirare il cielo istoriato da cirri e cosparso da cumuli simili a batuffoli di ovatta o a panna montata. Erano formazioni di un bianco scintillante, corpose, così diverse dalle nubi sfibrate e terree che oggi si vedono dappertutto mischiate alle ragnatele velenose».[49]
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Nell'immagine è mostrato un aereo equipaggiato con cartucce pirotecniche per la modifica del tempo meteorologico.
La frase ricorda il luogo comune «non ci sono più le mezze stagioni» e assomiglia più a un detto popolare che a una teoria scientifica; tuttavia l’osservazione prolungata delle nuvole e delle scie di condensa può portare anche a notare dei fenomeni rari o curiosi. In particolare gli sciachimisti affermano che le normali scie di condensa non possono assumere forme diverse dalla linea retta. Se assumiamo che tutte le scie che vediamo in cielo siano prodotte da aerei di linea, dobbiamo per forza ammettere che tali voli non fanno certo brusche virate o complicate manovre. Perciò se una scia ha una forma curiosa (circolare, ondulata, interrotta, eccetera) allora deve essere per forza chimica.[50] Il passaggio logico non è chiaro nemmeno in questo caso: sia una scia di condensa che un’ipotetica scia chimica dovrebbero comunque seguire la rotta dell’aereo che le emette; non si capisce perché se la scia di condensa deve essere rettilinea quella chimica dovrebbe comportarsi diversamente.
Detto questo, è vero che alcune scie rilasciate dagli aerei possono assumere forme curiose, ma questo non significa che siano artificiali. In alta quota esistono venti molto forti, i quali possono modificare la forma della scia se questa è abbastanza persistente. Esistono anche esempi di nubi dalle forme molto curiose, ad esempio le nubi lenticolari, le quali sono molto affascinati, ma non per questo sono da considerare artificiali.
La rivista Focus, dopo aver pubblicato nel dicembre 2007 un articolo sulle scie chimiche, ha invitato i sostenitori di questo fenomeno a inviare foto di scie che sarebbero state pubblicate sul sito del mensile. All’inizio del 2008 sono state scelte dalla redazione le foto ritenute più idonee a dimostrare l’esistenza delle chemtrails e successivamente tali foto sono state sottoposte al vaglio di un meteorologo: Giulio Betti. Il risultato è stato che tutte le foto sono state ricondotte a fenomeni nuvolosi naturali o a semplici scie di condensazione (ovviamente il meteorologo fu accusato di essere colluso con i servizi segreti!).[51][52]
Grazie a questa iniziativa pubblica, persino i complottisti hanno dovuto ammettere che non c’è alcuna differenza visibile tra contrails e chemtrails; invece che ricredersi circa l’esistenza delle scie chimiche hanno però concluso che ogni tipo di scia è chimica e che la formazione di contrails avviene solo in rarissime occasioni.[53][54] Esistono però ricerche che indicano che un aereo viaggia in condizioni atmosferiche favorevoli alla formazione di contrails per il 15-30 per cento del suo tempo di volo; inoltre l’aumento enorme del traffico aereo degli ultimi anni ha aumentato il numero di contrails visibili rispetto a qualche decennio fa e questo spiegherebbe perché in passato era più raro osservare una scia di condensa.[55][56][57]

La verità oltre la leggenda


«Dietro ogni leggenda vi è un fondo di verità». Questa affermazione vale anche quando si parla di chemtrails. Esistono, infatti, delle fondamenta sulle quali è stato costruito un castello di affermazioni fantastiche e fantascientifiche: sono le azioni messe in atto da alcune nazioni per controllare il tempo meteorologico. Per trattare la questione correttamente, è necessario distinguere il controllo climatico da quello dei fenomeni atmosferici. Il clima è l’insieme delle condizioni atmosferiche (temperatura, umidità, pressione, venti, eccetera) medie che caratterizzano una determinata regione geografica, misurate attraverso rilevazioni omogenee per lunghi periodi di tempo; tali condizioni determinano la flora e la fauna e influenzano le attività economiche, le abitudini e la cultura delle popolazioni che vi abitano.[58][59] I fenomeni atmosferici sono invece la pioggia, il vento e le nubi, i quali, modificati a livello locale per tempi molto limitati, non possono provocare un più generale cambiamento climatico.[60]
Le tecnologie attuali permettono di modificare alcuni fenomeni atmosferici su piccola scala: un metodo classico è rappresentato dall’uso di razzi antigrandine per proteggere le coltivazioni. L’uso di questi metodi è costoso e spesso poco efficace, ma in occasioni particolari può rivelarsi utile.[61][62] Il controllo di questi fenomeni atmosferici è possibile grazie all’uso di sostanze criogeniche come azoto liquido e ghiaccio secco in presenza di nuclei di condensazione di ioduro d’argento.[63] L’AgI (argento ioduro) serve per facilitare la condensazione e il congelamento delle gocce d’acqua che compongono la nube temporalesca in aggregati sempre più grandi; tali gocce precipitano quindi verso il suolo dissipando, di fatto, la nube. Tecniche di questo tipo sono in grado di dissipare una copertura nuvolosa su piccola scala in pochi minuti, ma l’effetto è temporaneo e presto è necessario ripetere la procedura. Queste operazioni si svolgono tramite l’uso di razzi o con aerei militari.
Per esempio, l’ex presidente russo Putin ha utilizzato questi metodi per evitare che piovesse durante le celebrazioni del Giorno della Vittoria il 9 maggio 2007; la Cina per evitare condizioni meteorologiche avverse durante le prossime Olimpiadi si sta preparando a modificare il tempo atmosferico con migliaia di razzi. Questi tentativi sono pubblici: anche i telegiornali italiani ne hanno parlato; quindi essi non sono coperti da segreto militare né costituiscono un mistero.[64]
I metodi messi in atto per il controllo del tempo locale sono noti da anni e possono essere condotti con razzi (esempio: i razzi antigrandine) o con piccoli aerei. Questa pratica non è in alcun modo simile alle scie bianche che vengono definite chimiche dai sostenitori del complotto: la distribuzione delle sostanze avviene attraverso l’esplosione di cariche pirotecniche. Sia che si usino i razzi, sia che si usino gli aerei il metodo è uguale: esplosione del contenitore e liberazione delle sostanze. Nulla di ciò è vagamente somigliante a quelle che normalmente vengono chiamate scie chimiche; eppure i sostenitori del complotto continuano a confondere i fenomeni utilizzando le notizie di modificazione del tempo locale come prova dell’esistenza delle scie chimiche, nonostante le loro foto di “scie chimiche” non mostrino nessun fenomeno pirotecnico. Nel giugno del 2008 il sito Scie Chimiche Italia ha palesemente confuso i due fenomeni scrivendo un articolo sul controllo del tempo locale e sostenendo che sarebbe stato «il tipico sassolino nella scarpa di coloro che ancora negano l’esistenza di sperimentazioni climatiche».[65]
Sempre a proposito di episodi reali che vengono scambiati per prove dell’esistenza delle scie chimiche, si può citare il caso del documento USAF (United States Air Force) Owning the Weather in 2025.[66] Secondo i complottisti, il documento dimostra che i militari usano il clima come arma per mettere in ginocchio interi paesi. Tale documento è stato addirittura citato dal generale Fabio Mini (ex comandante missione delle operazioni NATO di peacekeeping in Kosovo) durante un’intervista radiofonica rilasciata a Radio Base (marzo 2008) come prova dei tentativi del governo americano di controllare il clima.[67] Il documento originale è reperibile su Internet: basta leggerlo interamente per trovare informazioni interessanti.
Nell’introduzione del documento (pag. 2) si legge: «This report contains fictional representations of future situations/scenarios. Any similarities to real people or events, other than those specifically cited, are unintentional and are for purposes of illustration only. This publication has been reviewed by security and policy review authorities, is unclassified, and is cleared for public release» (Questo report contiene rappresentazioni fantasiose di situazioni/scenari future. Ogni somiglianza con persone reali o eventi, dove non specificatamente detto, non è intenzionale e solo per scopi illustrativi. Questa pubblicazione è stata esaminata dalle autorità di revisione sulla sicurezza e sulla politica, non è riservato, ed è pubblicamente disponibile). Quindi il contenuto del report è pura finzione e oltre tutto il documento non è nemmeno segreto (alla faccia della cospirazione oscura). Ma analizziamo più in dettaglio la frase fraintesa dai cospirazionisti: «Our vision is that by 2025 the military could influence the weather on a mesoscale (<200 km2) or microscale (immediate local area)» (La nostra idea è che entro il 2025 l’esercito potrà influenzare il tempo su mesoscala (<200 Km2) o microscala (area locale).
Non solo quindi questa capacità di modificazione del tempo è ben lontana dall’essere disponibile oggi, ma soprattutto il documento chiarisce bene che tale modificazione potrà prodursi solo su scala molto ridotta. Questo chiarisce quanto le tesi complottiste sulle scie chimiche siano distanti non solo dalla realtà, ma anche da una visione fantascientifica del prossimo futuro. Ciò rende ancora una volta evidente la mancanza di verifiche accurate e la mancata comprensione di documenti che pure vengono citati come prova dell’esistenza di un complotto.

Conclusioni


Come abbiamo visto non esiste alcuna prova oggettiva che permetta di distinguere una scia di condensa da una scia chimica, ma nonostante ciò i sostenitori del complotto continuano a godere di un’ottima visibilità mediatica.
Proprio la diffusione di queste teorie attraverso i media ha spinto diversi sindaci a procedere con denunce nei confronti dell’ENAV (Ente Nazionale Assistenza al Volo) e a presentare esposti all’ARPA (Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale) con conseguente sperpero di denaro pubblico. Si potrebbe ipotizzare che dopo che l’ARPA e la magistratura avranno accertato l’inconsistenza del fenomeno finalmente si smetterà di parlarne, ma è facile prevedere che le cose non andranno in questo modo. Nonostante l’ARPA abbia già in alcuni casi provato a rassicurare i cittadini preoccupati, ciò non è stato sufficiente per arginare il fenomeno.
In compenso, ed è questo forse il dato più preoccupante, queste teorie infondate finiscono col distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica da problemi sociali reali e importanti, primo tra tutti il reale inquinamento ambientale.

Simone Angioni
Ph.D. Student
Università di Pavia
Si ringrazia l’intero team di studio sulle scie chimiche per aver reso possibile la raccolta e l’analisi dettagliata delle centinaia di affermazioni riguardanti la teoria delle chemtrails.
1) 1) Focus, dicembre 2007.
2) Richard Finke Web Site (www.greenapple.com/%7Ericfinke/ )
3) Evolution Of The Controversy (stead.com/files/evolution.html )
7) Parlamento europeo: risoluzione A4-0005/99 (14 gennaio 1999).
8) Parlamento europeo: interrogazione scritta E-2455/07 di Erik Meijer.
9) Senato della Repubblica Italiana: interrogazione parlamentare del senatore UDC Amedeo Ciccanti: 7 agosto 2007.
10) Parlamento italiano: interrogazione parlamentare del senatore DS Gianni Nieddu, 13 giugno 2006.
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