Un po’ di tempo fa ero ospite di conoscenti in una casa sulle alture da cui si gode una splendida vista sul mar Tirreno. Mi stavo godendo il tramonto quando in cielo, appena sopra l’orizzonte, ho osservato uno strano bagliore verdastro. Purtroppo nessuno dei presenti ha notato la strana luce. È stata una mia allucinazione, un fenomeno ottico, un UFO o cos’altro?
Giuseppa Bollo
Giuseppa Bollo
L’insolito fenomeno osservato in cielo dalla lettrice è, con ogni probabilità, il cosiddetto "raggio o lampo verde". Esso consiste in un bagliore di colore verde che talvolta si osserva nel momento in cui il Sole scompare sotto l’orizzonte. Esistono numerose testimonianze, anche fotografiche, di tale fenomeno, noto da tempo, che può avere durate variabili fino a qualche decina di secondi e che si manifesta quando il cielo è particolarmente sereno e l’orizzonte piatto. Il fenomeno fisico coinvolto è la dispersione della luce. I raggi luminosi provenienti dal Sole, incontrando l’atmosfera, vengono rifratti in maniera diversa a seconda della loro lunghezza d’onda (colore). Il fenomeno è analogo a quello sfruttato da Newton nel suo celebre esperimento in cui un fascio di luce bianca veniva decomposto nei colori dell’arcobaleno da un prisma di vetro. Nel caso del fenomeno del raggio verde la funzione del prisma viene svolta dall’atmosfera terrestre (il fenomeno si verifica al tramonto perché lo strato di atmosfera attraversato dai raggi del Sole radenti è di maggiore spessore). In teoria si dovrebbero quindi formare tante immagini del Sole di colore diverso. Rispetto all’orizzonte, la più alta di queste immagini dovrebbe essere azzurra. Tuttavia questa non si vede perché si confonde con la colorazione del cielo. Quella che viene invece talvolta percepita da qualche fortunato osservatore è l’immagine verde, immediatamente sotto a quella azzurra. L’insolito fenomeno ottico attirò l’attenzione dello scrittore Jules Verne che nel 1882 pubblicò un romanzo intitolato proprio Il raggio verde. Nel 1986, il regista francese Eric Rohmer, ispirandosi a Verne, realizzò un omonimo film.
L’ombra misteriosa in cielo
Mi trovavo in montagna, il Sole era ormai prossimo al tramonto. Dalla parte opposta, il cielo era coperto da nubi basse, quasi una nebbia. Dando le spalle al Sole, con mia sorpresa, ho notato che la mia ombra veniva proiettata sulla coltre nebbiosa. La cosa non mi avrebbe meravigliato più di tanto se l’ombra non fosse stata circondata da insolite luminescenze. Ma la cosa ancora più strana è che un masso che si trovava a qualche metro di distanza da me non produceva alcuna ombra. Purtroppo non avevo vicino nessuno per poter condividere la mia insolita esperienza. È stata una mia suggestione? Sono io che emetto un’aura vitale? Si tratta di un fenomeno fisico? Aiutatemi a trovare una soluzione.
Danilo Lavarelli
Danilo Lavarelli
L’aura vitale non c’entra: anche quest’altra curiosa visione è originata da un fenomeno ottico che viene solitamente chiamato "spettro di Brocken". Esso si verifica quando un soggetto ha il Sole alle spalle e una spessa coltre nebbiosa di fronte. In queste condizioni il soggetto può osservare la propria ombra proiettata in cielo sulla nebbia. La cosa curiosa è che l’ombra appare circondata da una specie di aureola. Essa è costituita da tanti anelli (chiamati tecnicamente "glorie") che riproducono i colori dell’arcobaleno. Un altro aspetto curioso consiste nel fatto che l’osservatore veda solamente il proprio "spettro" e non riesca a vedere quello di altre persone o oggetti, a meno che queste non gli siano strettamente vicine. Questo spiega perché il lettore non vedesse l’ombra del masso. Le "glorie" possono essere di forma circolare ma anche ellittica o assumere anche forme più complesse. Spesso possono essere osservati anche delle fasce scure radiali proiettate da alcune zone dell’ombra. Il fenomeno può essere interpretato in termini di diffusione della luce all’indietro da parte delle piccole goccioline d’acqua il cui raggio è prossimo alla lunghezza d’onda della luce. Le diverse componenti colorate della luce bianca si separano a causa del diverso angolo con cui vengono riflesse e risultano quindi singolarmente visibili, originando le glorie. Per poter osservare le glorie è necessaria una precisa angolazione e questo consente di spiegare perché lo spettro di Brocken sia spesso visibile solamente dal soggetto che lo produce. In alcuni casi lo spettro può essere osservato anche attorno alle vette delle montagne, quando il Sole si trova dietro di esse. Un fenomeno analogo può essere visto anche viaggiando in aereo e osservando l’ombra proiettata da quest’ultimo sulle nubi sottostanti. Il nome "spettro di Brocken" deriva da quello della vetta più alta (1.142 metri) delle montagne dell’Harz, in Germania, comprese tra i fiumi Weser ed Elba. La vetta è quasi costantemente avvolta da foschia e nebbia e ciò crea condizioni favorevoli al verificarsi del curioso fenomeno ottico. Questo fatto sembra aver originato numerose leggende che associano la vetta a storie di streghe e diavoli. Lo stesso Wolfgang Goethe cita il monte Brocken (Blocksberg) nel suo celebre Faust e lo identifica come luogo del sabba delle streghe nella notte di Walpurga.