Che cosa c'è sui fili?

  • In Articoli
  • 17-10-2007
  • di Giulio Fanti
In questi anni sono circolate le più diverse affermazioni sulla presenza o meno di materiale d’apporto sul Velo di Manoppello. Per esempio si è letto che sui fili non c’è materiale colorante e quindi l’immagine non può essere un dipinto. Oppure che, al contrario, i pigmenti pittorici sono presenti e diffusi su tutta la superficie dell’immagine. O anche che c’è qualche limitata traccia di pigmento ma solo su zone circoscritte. Il professor Giulio Fanti ha avuto la possibilità di condurre ispezioni dirette sul Velo (attraverso i vetri della cornice) e di osservarne o fotografarne i dettagli con idonea strumentazione. Gli abbiamo chiesto una sintetica risposta alla domanda se ci sia qualcosa sui fili e se si possano fare ipotesi sulla natura e l’origine dell’eventuale materiale presente.

«Le analisi scientifiche sul Velo di Manoppello sono solo all’inizio, ma al microscopio ottico appaiono sostanze di apporto colorate in vari particolari anatomici. L’immagine del Velo è quindi diversa da quella sindonica che non presenta pigmenti (il suo colore è dovuto ad una disidratazione di una pellicola di circa 0,2 micrometri che riveste le fibrille di immagine, www.shroud.com/pdfs/doclist.pdf) e che per il momento non è scientificamente spiegabile né riproducibile; a chi affermasse il contrario chiedo campioni da analizzare.

Non posso però dedurre che l’immagine di Manoppello sia un’opera pittorica perché ci sono ancora diversi punti da chiarire. Per esempio:

- l’esperta tessile Chiara Vigo ha osservato che il Velo presenta più nodi ed esso sarebbe quindi scartato da un pittore;

- essa afferma anche che non si può dipingere una tela di bisso marino quale è il Velo senza produrre sbavature che sono assenti sul Velo;

- il Velo mostra molti dettagli che corrispondono in posizione a quelli del Volto sindonico, ma dettagli più evidenti come il rivolo di sangue a forma di "e" sulla fronte dell’Uomo della Sindone non appaiono sul Velo: un ipotetico pittore avrebbe copiato innanzitutto questo particolare.

È noto che esistono immagini achiropite composte di pigmenti; un esempio è l’immagine della Madonna di Guadalupe la cui origine soprannaturale è fuori discussione. Un altro esempio di immagine achiropita è il "Fazzoletto di Padre Pio" che presenta due volti diversi sulle facce del sottile tessuto e mostra pigmenti rosati in corrispondenza delle labbra.

Per quanto riguarda la natura e l’origine del materiale presente sul Velo di Manoppello, non posso fornire per il momento indicazioni sicure: mentre posso affermare con certezza, fino a prova contraria, che l’immagine sindonica è di origine soprannaturale, per il Velo non è facile sostenere che esso sia semplicemente l’opera di un pittore». n

Prof. Giulio Fanti

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