"Magnetoterapia": lancio una ricerca in Google escludendo le parole "risonanza magnetica" e appaiono ben 102.000 pagine solo in italiano. Basta una veloce occhiata per capire che si somigliano un po' tutte per le loro strabilianti promesse, che sono pari solo alla mancanza di prove che sarebbero in grado di supportarle.
Per attirare i navigatori si cerca innanzitutto di convincerli della credibilità della magnetoterapia. E così si spazia nella storia, dagli antichi Egizi passando per Paracelso fino ad Anton Mesmer, e nella geografia, come sul sito www.buonpernoi.it , che spiega che la magnetoterapia «affonda le sue radici nella tradizione orientale, ma è supportata anche dalla medicina quantistica». Di tutto un po', insomma, qualsiasi cosa sia la medicina quantistica.
In altri siti la retorica adottata è di tipo legale e così troviamo scritto che «la moderna magnetoterapia è stata riconosciuta a livello nazionale come terapia nel campo dell'omeopatia e naturopatia». Viene da chiedersi cosa sia questo riconoscimento nazionale, chi lo abbia decretato, con quale autorità e a fronte di quali prove di efficacia. Ma tant'è, è probabile che il lettore frettoloso non abbia tempo per farsi domande di questo genere. Sennò potrebbe chiedersi, per esempio, che senso ha un riconoscimento nazionale dal momento che le malattie tendono a essere poco rispettose dei confini, al punto che, ma potremmo sbagliarci, l'aspirina cura l'influenza in Svizzera come in Italia e, pare, addirittura in Russia.
Ma sarebbero soprattutto gli "studi recenti" ad aver rilanciato il potere curativo dei magneti. Questi studi, che nella gran parte dei casi i siti in questione si guardano bene dal citare o che sono stati pubblicati su riviste del tutto improbabili, avrebbero ampliato lo spettro terapeutico della magnetoterapia che risulterebbe utile, oltre che per la sua azione analgesica e antinfiammatoria, anche nella cura delle malattie cardiovascolari, in dermatologia, ginecologia, neurologia e oncologia. Così, per esempio, viene citato (dal portale www.terzaeta.com) uno studio condotto nel 1976 in Giappone che avrebbe individuato una «sindrome da carenza di campo magnetico biologico» caratterizzata dai sintomi più disparati: dai più banali crampi notturni all'insufficienza epatica, dai dolori mestruali all'impotenza, passando per emorroidi, ipotensione (ma anche ipertensione!), vene varicose, stitichezza e ancora «nevralgie, esaurimenti nervosi e vari disturbi circolatori». La cura? Materassini magnetici, agnelli magnetici, ma anche collari magnetici. Aspettate però prima di correre dal medico per dirgli che avete trovato finalmente la ragione dei vostri problemi di salute. Questa sindrome deve essere molto specifica del Giappone perché al di fuori di quel Paese nessun medico la conosce e nessuna rivista seria ha mai pubblicato un articolo sul tema.
Dal sito dell'associazione culturale Cosmic Egg (www.cosmicegg.org ) apprendiamo, invece, che «dall'inizio degli anni Sessanta ci sono indizi convincenti che i campi magnetici esterni di debole intensità riescono a favorire il sonno, aggirando gli svantaggi legati all'uso indiscriminato di pillole per dormire». Altrove la lista dei possibili disturbi che la magnetoterapia sarebbe in grado di curare si allunga per includere addirittura il diabete. E che dire delle presunte proprietà curative dell'acqua magnetizzata? Secondo l'Associazione Medicina Ecologica Italiana (www.medicinaecologica.it), assumendo «acqua magnetizzata con campo negativo» si può alleviare il dolore, favorire il sonno ma anche migliorare le prestazioni sportive e combattere le infezioni. Non solo. «L'assunzione quotidiana di almeno un litro di acqua magnetizzata è indicata per sciogliere i calcoli renali e biliari», si legge.
In questo mare di promesse terapeutiche poteva mancare la prevenzione delle malattie? Ovviamente no e così scopriamo, ancora sul portale della terza età, che la magnetoterapia favorisce «la ripolarizzazione delle cellule», «potenzia le difese dell'organismo» e «produce un'azione antistress».
Collegandosi a www.adieta.it si scopre poi che con la magnetoterapia, oltre ad accelerare o favorire il decorso di disturbi di tipo infiammatorio (artrosi, neuriti, flebiti, tendiniti, stiramenti muscolari), disturbi articolari e traumi recenti, si possono "riparare" ulcere di ogni tipo: «traumatiche, da decubito, da ustioni, refrattarie ad altre terapie, venose (specialmente di tipo cronico)». I magneti possono servire «in tutte quelle patologie in cui è richiesto una maggiore micro-vascolarizzazione e/o rigenerazione tessutale quali l'attecchimento di autotrapianti, il consolidamento di calli ossei eccetera», si spiega.
Non è tutto. Il sito "sceglie per noi" un apparecchio che, a soli 549 euro, promette di renderci più giovani e belli grazie alla sua azione «anti-invecchiamento tissutale». Ma anche di farci passare emicrania, mal di denti e sinusite, acne e infiammazioni genitali! Ovviamente di studi clinici non vi è traccia.
In tema di prodotti "magnetizzati" vale la pena farsi un giro sul sito www.fimastars.com . Qui troverete in vendita tutte le possibili applicazioni della magnetoterapia: dai "dissipatori naturali" da applicare al letto per neutralizzare "ristagni e flussi disordinati di energia" causati nell'ambiente dai campi elettromagnetici e dalle antenne, a un "energizzante antietà magnetizzato", prodotto cosmetico della linea "bellezza". Ma c'è anche una sezione "cottura" dedicata al "Magnetic cooking", ovvero pentolame «in grado di ridare alle sostanze nutritive contenute negli alimenti la loro naturale vitalità». Imperdibile, infine, "Kydos", «uno speciale magnete naturale. che consente all'acqua, fatta scorrere su di esso, di riprendere la sua massima vitalità». E poi cosa dovremmo farcene di quest'acqua così vitale? Ci si possono lavare cibi, stoviglie, biancheria e tutte le superfici della casa «con la riduzione del 50 percento, e a volte anche totale, dell'utilizzo di detersivi chimici e prolungando la durata dei tessuti, della lavatrice e della lavastoviglie». Perché «l'acqua magnetizzata con Kydos acquisisce una carica magnetica naturale che consente di renderla una dei più efficaci detergenti naturali, permettendole così di rimuovere particelle chimiche, germi e batteri con efficacia sorprendente». Da un punto di vista fisico, si tratta di un concentrato di bestialità difficile da ottenere senza un'eccellente capacità di sintesi.
Se è vero che i campi magnetici variabili a impulsi sono stati usati con successo per accelerare la guarigione di alcuni tipi di fratture (vedi i due articoli precedenti in questo numero di S&P), gli apparecchi in vendita online promettono quindi ben altro.
Nel pubblicizzare questi apparecchi spesso si gioca sull'affermazione, tanto intuitiva quanto falsa, che i magneti aumentano l'ossigenazione del sangue e dei tessuti: le calamite attirerebbero il ferro contenuto nell'emoglobina, la proteina dei globuli rossi che serve a trasportare l'ossigeno. Come spiega Bagnasco nel suo articolo, questo ragionamento non funziona sia perché il ferro contenuto nell'emoglobina non è molto in senso assoluto, sia perché non tutti i composti contenenti ferro sono ferromagnetici.
A rendere tutto il gioco più convincente c'è anche la confusione con la risonanza magnetica, questa sì usata in ambito medico, ma con un campo magnetico di 20.000 Gauss, ovvero migliaia di volte più intenso di quelli generati dai magneti per magnetoterapia.
Mancava ancora la ciliegina su questa torta così ricca, ma ci pensa il sito www.ambientemedicina.it, che si definisce una "guida a carattere medico-sanitario", a colmare il vuoto. Qui leggiamo che «l'esperienza ormai consolidata in tale settore consente di affermare che non esistono controindicazioni assolute per l'impiego della magnetoterapia pulsante a bassa frequenza e bassa intensità». Ecco quindi la medicina perfetta, l'unica che abbina potenti effetti terapeutici e assenza di effetti collaterali. Peccato che, come ricorda Bagnasco nel suo articolo, i campi magnetici generati dai piccoli magneti che vengono applicati al corpo risultano di intensità troppo bassa per produrre un effetto terapeutico. La mancanza di effetti collaterali è, quindi, ancora una volta, solo un'ulteriore dimostrazione del fatto che non ci possiamo attendere neppure benefici sul piano della cura della malattia.
La magnetoterapia viene in soccorso anche di chi vuole affidarsi all'agopuntura ma ha paura degli aghi. All'indirizzo www.beltade.it , portale dedicato alla bellezza e al benessere, il dottor Carlo Di Stanislao, tra i fondatori dell'Associazione Medica per lo studio dell'Agopuntura, spiega come curare con i magneti disturbi come «l'astenia psichica con deficit immunitario», «l'astenia fisica» associata a «disturbi digestivi» e «la nevrosi ansiosa». Basta stimolare i punti di agopuntura e «le zone riflesse dei microsistemi con piccole sfere magnetiche di potenza diversa, tutte di polarità Sud (polo negativo) verso il corpo, che possono essere fissate e tenute per lunghi periodi di tempo (5-10 giorni)». Con la stessa tecnica, secondo Di Stanislao, si può ovviare all'artrosi scapolo-omerale e alla «spalla congelata», oltre che usare i magneti, «da 4.000 Gauss», si precisa, «sui cosiddetti "punti motori" nei blocchi articolari con rigidità articolare da Stasi (zhi) di Energia e Sangue».
L'industria dei prodotti dimagranti poteva poi lasciarsi sfuggire l'occasione di sfruttare i magneti per vendere l'illusione che è possibile perdere peso senza sforzi? Certamente no. Con i suoi "biomagneti auricolari", il sistema Zerodiet (www.zerodiet.org), si definisce come «l'evoluzione dell'agopuntura auricolare senza puntura da ago»: bastano due piccoli magneti da applicare «in qualsiasi momento della giornata» per perdere tra i 3,6 e i 9,8 chili al mese. Posizionando i due magneti nell'orecchio sinistro 3/4 volte al giorno per circa mezz'ora, come spiegato nell'allegato libretto di istruzioni, si proverà «un senso di sazietà, già nei momenti di digiuno, che aumenterà a tavola o davanti al frigorifero inducendoti a mangiare meno». Il costo è di 49 euro più 6 euro di spese di spedizione.
Il sito cerca anche di dare un fondamento scientifico al sistema nella sezione "cenni tecnico-scientifici", salvo poi non citare nessuno dei presunti numerosi studi clinici a sostegno della cosiddetta "magnetopressione auricolare". Ma per essere ancora più credibili e autorevoli, in calce ad una delle pagine del sito si scrive che Zerodiet è «consigliato dall'istituto superiore dell'igiene alimentare». Un ente di cui in rete non c'è traccia. E che dire della affermazione «segnalato su Salus», che compare anch'essa in fondo alla pagina? Facendo una ricerca su quel sito di informazioni mediche risulta che Zerodiet è sì presente, ma in veste di investitore pubblicitario.
Zerodiet peraltro esiste anche nella versione Zerosmoke, ovvero come smettere di fumare con i magneti.
In questo caso le calamite sono ricoperte addirittura in oro, un materiale, si spiega sul sito www.smettere.com , scelto «per le sue capacità conduttive», che sia detto per inciso c'entrano ben poco col magnetismo, «e perché, essendo un metallo nobile e prezioso, non provoca nessun tipo di allergia». Ci si aspetta che i costi lievitino e invece no, anche in questo caso si paga in tutto 55 euro. E, in più, «il metodo è completato da un manuale contenente le istruzioni per l'uso e una guida per il primo mese da non fumatore sviluppata con il "centro antifumo europeo"» che avrebbe anche realizzato uno studio sul tema. Ma il copione è sempre lo stesso: come per "l'istituto superiore dell'igiene alimentare", in rete non si trova nessun "centro antifumo europeo".
Vi meraviglia?
Per attirare i navigatori si cerca innanzitutto di convincerli della credibilità della magnetoterapia. E così si spazia nella storia, dagli antichi Egizi passando per Paracelso fino ad Anton Mesmer, e nella geografia, come sul sito www.buonpernoi.it , che spiega che la magnetoterapia «affonda le sue radici nella tradizione orientale, ma è supportata anche dalla medicina quantistica». Di tutto un po', insomma, qualsiasi cosa sia la medicina quantistica.
In altri siti la retorica adottata è di tipo legale e così troviamo scritto che «la moderna magnetoterapia è stata riconosciuta a livello nazionale come terapia nel campo dell'omeopatia e naturopatia». Viene da chiedersi cosa sia questo riconoscimento nazionale, chi lo abbia decretato, con quale autorità e a fronte di quali prove di efficacia. Ma tant'è, è probabile che il lettore frettoloso non abbia tempo per farsi domande di questo genere. Sennò potrebbe chiedersi, per esempio, che senso ha un riconoscimento nazionale dal momento che le malattie tendono a essere poco rispettose dei confini, al punto che, ma potremmo sbagliarci, l'aspirina cura l'influenza in Svizzera come in Italia e, pare, addirittura in Russia.
Ma sarebbero soprattutto gli "studi recenti" ad aver rilanciato il potere curativo dei magneti. Questi studi, che nella gran parte dei casi i siti in questione si guardano bene dal citare o che sono stati pubblicati su riviste del tutto improbabili, avrebbero ampliato lo spettro terapeutico della magnetoterapia che risulterebbe utile, oltre che per la sua azione analgesica e antinfiammatoria, anche nella cura delle malattie cardiovascolari, in dermatologia, ginecologia, neurologia e oncologia. Così, per esempio, viene citato (dal portale www.terzaeta.com) uno studio condotto nel 1976 in Giappone che avrebbe individuato una «sindrome da carenza di campo magnetico biologico» caratterizzata dai sintomi più disparati: dai più banali crampi notturni all'insufficienza epatica, dai dolori mestruali all'impotenza, passando per emorroidi, ipotensione (ma anche ipertensione!), vene varicose, stitichezza e ancora «nevralgie, esaurimenti nervosi e vari disturbi circolatori». La cura? Materassini magnetici, agnelli magnetici, ma anche collari magnetici. Aspettate però prima di correre dal medico per dirgli che avete trovato finalmente la ragione dei vostri problemi di salute. Questa sindrome deve essere molto specifica del Giappone perché al di fuori di quel Paese nessun medico la conosce e nessuna rivista seria ha mai pubblicato un articolo sul tema.
Dal sito dell'associazione culturale Cosmic Egg (www.cosmicegg.org ) apprendiamo, invece, che «dall'inizio degli anni Sessanta ci sono indizi convincenti che i campi magnetici esterni di debole intensità riescono a favorire il sonno, aggirando gli svantaggi legati all'uso indiscriminato di pillole per dormire». Altrove la lista dei possibili disturbi che la magnetoterapia sarebbe in grado di curare si allunga per includere addirittura il diabete. E che dire delle presunte proprietà curative dell'acqua magnetizzata? Secondo l'Associazione Medicina Ecologica Italiana (www.medicinaecologica.it), assumendo «acqua magnetizzata con campo negativo» si può alleviare il dolore, favorire il sonno ma anche migliorare le prestazioni sportive e combattere le infezioni. Non solo. «L'assunzione quotidiana di almeno un litro di acqua magnetizzata è indicata per sciogliere i calcoli renali e biliari», si legge.
In questo mare di promesse terapeutiche poteva mancare la prevenzione delle malattie? Ovviamente no e così scopriamo, ancora sul portale della terza età, che la magnetoterapia favorisce «la ripolarizzazione delle cellule», «potenzia le difese dell'organismo» e «produce un'azione antistress».
Che business questi magneti!
Collegandosi a www.adieta.it si scopre poi che con la magnetoterapia, oltre ad accelerare o favorire il decorso di disturbi di tipo infiammatorio (artrosi, neuriti, flebiti, tendiniti, stiramenti muscolari), disturbi articolari e traumi recenti, si possono "riparare" ulcere di ogni tipo: «traumatiche, da decubito, da ustioni, refrattarie ad altre terapie, venose (specialmente di tipo cronico)». I magneti possono servire «in tutte quelle patologie in cui è richiesto una maggiore micro-vascolarizzazione e/o rigenerazione tessutale quali l'attecchimento di autotrapianti, il consolidamento di calli ossei eccetera», si spiega.
Non è tutto. Il sito "sceglie per noi" un apparecchio che, a soli 549 euro, promette di renderci più giovani e belli grazie alla sua azione «anti-invecchiamento tissutale». Ma anche di farci passare emicrania, mal di denti e sinusite, acne e infiammazioni genitali! Ovviamente di studi clinici non vi è traccia.
In tema di prodotti "magnetizzati" vale la pena farsi un giro sul sito www.fimastars.com . Qui troverete in vendita tutte le possibili applicazioni della magnetoterapia: dai "dissipatori naturali" da applicare al letto per neutralizzare "ristagni e flussi disordinati di energia" causati nell'ambiente dai campi elettromagnetici e dalle antenne, a un "energizzante antietà magnetizzato", prodotto cosmetico della linea "bellezza". Ma c'è anche una sezione "cottura" dedicata al "Magnetic cooking", ovvero pentolame «in grado di ridare alle sostanze nutritive contenute negli alimenti la loro naturale vitalità». Imperdibile, infine, "Kydos", «uno speciale magnete naturale. che consente all'acqua, fatta scorrere su di esso, di riprendere la sua massima vitalità». E poi cosa dovremmo farcene di quest'acqua così vitale? Ci si possono lavare cibi, stoviglie, biancheria e tutte le superfici della casa «con la riduzione del 50 percento, e a volte anche totale, dell'utilizzo di detersivi chimici e prolungando la durata dei tessuti, della lavatrice e della lavastoviglie». Perché «l'acqua magnetizzata con Kydos acquisisce una carica magnetica naturale che consente di renderla una dei più efficaci detergenti naturali, permettendole così di rimuovere particelle chimiche, germi e batteri con efficacia sorprendente». Da un punto di vista fisico, si tratta di un concentrato di bestialità difficile da ottenere senza un'eccellente capacità di sintesi.
Se è vero che i campi magnetici variabili a impulsi sono stati usati con successo per accelerare la guarigione di alcuni tipi di fratture (vedi i due articoli precedenti in questo numero di S&P), gli apparecchi in vendita online promettono quindi ben altro.
Nel pubblicizzare questi apparecchi spesso si gioca sull'affermazione, tanto intuitiva quanto falsa, che i magneti aumentano l'ossigenazione del sangue e dei tessuti: le calamite attirerebbero il ferro contenuto nell'emoglobina, la proteina dei globuli rossi che serve a trasportare l'ossigeno. Come spiega Bagnasco nel suo articolo, questo ragionamento non funziona sia perché il ferro contenuto nell'emoglobina non è molto in senso assoluto, sia perché non tutti i composti contenenti ferro sono ferromagnetici.
A rendere tutto il gioco più convincente c'è anche la confusione con la risonanza magnetica, questa sì usata in ambito medico, ma con un campo magnetico di 20.000 Gauss, ovvero migliaia di volte più intenso di quelli generati dai magneti per magnetoterapia.
Mancava ancora la ciliegina su questa torta così ricca, ma ci pensa il sito www.ambientemedicina.it, che si definisce una "guida a carattere medico-sanitario", a colmare il vuoto. Qui leggiamo che «l'esperienza ormai consolidata in tale settore consente di affermare che non esistono controindicazioni assolute per l'impiego della magnetoterapia pulsante a bassa frequenza e bassa intensità». Ecco quindi la medicina perfetta, l'unica che abbina potenti effetti terapeutici e assenza di effetti collaterali. Peccato che, come ricorda Bagnasco nel suo articolo, i campi magnetici generati dai piccoli magneti che vengono applicati al corpo risultano di intensità troppo bassa per produrre un effetto terapeutico. La mancanza di effetti collaterali è, quindi, ancora una volta, solo un'ulteriore dimostrazione del fatto che non ci possiamo attendere neppure benefici sul piano della cura della malattia.
Guerra tra medicine alternative: la magnetoterapia fa concorrenza all'agopuntura
La magnetoterapia viene in soccorso anche di chi vuole affidarsi all'agopuntura ma ha paura degli aghi. All'indirizzo www.beltade.it , portale dedicato alla bellezza e al benessere, il dottor Carlo Di Stanislao, tra i fondatori dell'Associazione Medica per lo studio dell'Agopuntura, spiega come curare con i magneti disturbi come «l'astenia psichica con deficit immunitario», «l'astenia fisica» associata a «disturbi digestivi» e «la nevrosi ansiosa». Basta stimolare i punti di agopuntura e «le zone riflesse dei microsistemi con piccole sfere magnetiche di potenza diversa, tutte di polarità Sud (polo negativo) verso il corpo, che possono essere fissate e tenute per lunghi periodi di tempo (5-10 giorni)». Con la stessa tecnica, secondo Di Stanislao, si può ovviare all'artrosi scapolo-omerale e alla «spalla congelata», oltre che usare i magneti, «da 4.000 Gauss», si precisa, «sui cosiddetti "punti motori" nei blocchi articolari con rigidità articolare da Stasi (zhi) di Energia e Sangue».
L'industria dei prodotti dimagranti poteva poi lasciarsi sfuggire l'occasione di sfruttare i magneti per vendere l'illusione che è possibile perdere peso senza sforzi? Certamente no. Con i suoi "biomagneti auricolari", il sistema Zerodiet (www.zerodiet.org), si definisce come «l'evoluzione dell'agopuntura auricolare senza puntura da ago»: bastano due piccoli magneti da applicare «in qualsiasi momento della giornata» per perdere tra i 3,6 e i 9,8 chili al mese. Posizionando i due magneti nell'orecchio sinistro 3/4 volte al giorno per circa mezz'ora, come spiegato nell'allegato libretto di istruzioni, si proverà «un senso di sazietà, già nei momenti di digiuno, che aumenterà a tavola o davanti al frigorifero inducendoti a mangiare meno». Il costo è di 49 euro più 6 euro di spese di spedizione.
Il sito cerca anche di dare un fondamento scientifico al sistema nella sezione "cenni tecnico-scientifici", salvo poi non citare nessuno dei presunti numerosi studi clinici a sostegno della cosiddetta "magnetopressione auricolare". Ma per essere ancora più credibili e autorevoli, in calce ad una delle pagine del sito si scrive che Zerodiet è «consigliato dall'istituto superiore dell'igiene alimentare». Un ente di cui in rete non c'è traccia. E che dire della affermazione «segnalato su Salus», che compare anch'essa in fondo alla pagina? Facendo una ricerca su quel sito di informazioni mediche risulta che Zerodiet è sì presente, ma in veste di investitore pubblicitario.
Zerodiet peraltro esiste anche nella versione Zerosmoke, ovvero come smettere di fumare con i magneti.
In questo caso le calamite sono ricoperte addirittura in oro, un materiale, si spiega sul sito www.smettere.com , scelto «per le sue capacità conduttive», che sia detto per inciso c'entrano ben poco col magnetismo, «e perché, essendo un metallo nobile e prezioso, non provoca nessun tipo di allergia». Ci si aspetta che i costi lievitino e invece no, anche in questo caso si paga in tutto 55 euro. E, in più, «il metodo è completato da un manuale contenente le istruzioni per l'uso e una guida per il primo mese da non fumatore sviluppata con il "centro antifumo europeo"» che avrebbe anche realizzato uno studio sul tema. Ma il copione è sempre lo stesso: come per "l'istituto superiore dell'igiene alimentare", in rete non si trova nessun "centro antifumo europeo".
Vi meraviglia?