Milano. Ennesimo arresto, a gennaio 2007, di una medium e della sua socia, vedova di un pranoterapeuta, accusate di aver truffato diversi clienti per una cifra di un milione e mezzo di euro. Naturalmente ora si scaricano le colpe l'una sull'altra. Ecco cosa dice M.G., la socia della medium: "Ero convinta che A. fosse veramente in contatto medianico con il mio defunto marito perché quando lo chiamavamo dal suo studio rispondeva una voce con il medesimo accento veneto di mio marito. Un marito che era padrone della mia vita tanto che io non riuscivo nemmeno a uscire di casa senza di lui. Anche perché mi disse che se non lo avessi seguito in tutto mi sarebbe venuto un tumore alla gola". La medium a sua volta si difende dicendo di essere stata convinta proprio dalla donna a organizzare tutta la truffa. Le due si mettevano in contatto con i pazienti del pranoterapeuta e vendevano loro acqua radiata e varie pratiche magiche". Proprio la reciprocità delle accuse tra le due ha convinto il gip Guido Salvini a respingere la richiesta di revoca di ordinanza di custodia cautelare in carcere perché "le esigenze cautelari, quantomeno sotto il profilo dell'inquinamento probatorio si sono notevolmente aggravate e devono ancora essere chiariti profili importanti della vicenda".