SAVONA. C'è una correlazione diretta tra la morte di una donna milanese, malata di tumore al seno, avvenuta tre anni fa e la cura che il "santone" di Quiliano, Elvio Giuseppe Laurelli, 47 anni, arrestato dai Nas, le aveva prescritto due anni e mezzo prima del decesso. Lo hanno stabilito le perizie del Prof. Rosso, dell'IST di Genova, e quindi quella del medico legale Marco Salvi che il 13 marzo l'hanno illustrata al giudice Caterina Fiumanò nel corso dell'udienza che precede la decisione se rinviare a giudizio o meno l'iridologo originario di Genova. Quest'ultimo è accusato di omicidio volontario, esercizio abusivo della professione e circonvenzione di incapace.
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Il suo caso è definito pilota nel nostro paese poichè è la prima volta che un guaritore viene imputato di omicidio volontario. Questa accusa infatti era stata contestata dal pm Alberto Landolfi. La magistratura in sostanza ritiene che la donna sia deceduta a causa delle cure che l'iridologo le aveva prescritto e le perizie dei medici incaricati d'ufficio hanno suffragato questa tesi. La donna se avesse seguito le terapie della medicina tradizionale forse si sarebbe potuta salvare. Nel procedimento penale contro Laurelli si era costituito parte civile il presidente provinciale dell'Ordine dei Medici Renato Giusto il quale sostiene che: "l'unica via per curare effettivamente i pazienti è la medicina ufficiale".
(da: Repubblica (Il Lavoro) di mercoledì 14 marzo 2001)
Per saperne di più:
- Per sapere cos'è in realtà l'iridologia
- Le confessioni di un ex-iridolog o (in inglese)
- La voce dell'enciclopedia del CICAP sui Guaritori
- Un'indagine del CICAP sul guaritore che affermava di poter guarire l'AIDS