Ogni anno, in Italia, circa cinquemila bambine subiscono mutilazioni sessuali per motivi culturali. Questo avviene perché le loro madri, anch'esse mutilate, appartenenti alle comunità di immigrati, sono convinte che ciò debba essere fatto per non creare una pessima reputazione alle figlie. Queste pratiche, previste dalla notte dei tempi da molte culture e diverse religioni, sono profondamente radicate, al punto che non possono essere considerate come attività frutto di "deviazioni" culturali. Esse derivano da un processo complesso che si è sviluppato e instaurato purtroppo con enorme successo nel corso della storia evolutiva dell'uomo. Un processo che noi chiamiamo "amore". Di questo argomento, con tutte le sue più inquietanti e affascinanti implicazioni, parla l'ultimo libro di Piero Angela, Ti amerò per sempre, uscito a metà del novembre 2005. Un'ampia descrizione di tutti gli aspetti dell'amore visti alla luce dei processi evoluzionistici, e dei "premi e punizioni" (per parafrasare un altro libro di Angela) che ne regolano l'andamento.
Nei suoi dodici capitoli il libro fa il punto della situazione delle conoscenze sul come e perché un rapporto di coppia si forma, si evolve e, con sempre maggior frequenza, finisce, lasciando spesso conseguenze traumatiche. Il percorso si svolge attraverso le tappe che una coppia segue istintivamente nella realtà e per ognuna delle quali oggi la scienza fornisce una spiegazione, nell'uomo così come in molte specie animali. Ogni fase è anche lo spunto per ampliare il discorso e descrivere cosa l'amore sia riuscito a produrre nel corso della storia: come l'uomo cerca di essere sicuro che i figli siano propri, il ruolo dei feromoni umani, la bellezza universale, la ricerca del partner, le particolarità del sesso in Cina, la frequenza di rapporti, le tanto discusse dimensioni degli organi genitali, gli harem, fino al perché in certi casi si uccide il partner o alcune scimmie usano il sesso per mantenere la pace nel gruppo.
Una sequenza sorprendente di argomenti, apparentemente scollegati tra loro ma che, con una abbondanza di esempi, confronti e collegamenti tra le culture umane, serve a comprendere come tutti gli aspetti dell'amore siano in realtà antichi meccanismi escogitati dalla natura per garantire la riproduzione e quindi la continuità della specie.
Ciò che rende affascinante il libro è che dietro ogni apparentemente banale "qualcuno ha detto che..." c'è sempre una teoria ben precisa sulla quale sono basate le moderne ricerche. Un esempio? A pagina 17 leggiamo: "Qualcuno ha detto che l'innamoramento in certi casi è come una droga, che modifica profondamente il comportamento, crea una dipendenza, induce a fare qualunque cosa pur di non perdere la persona amata...". Una banale considerazione? Al contrario. Le tossicodipendenze e le dipendenze da comportamenti (internet, sesso, shopping eccetera) sono considerate da molti studiosi un fenomeno del tutto simile all'innamoramento e all'attaccamento. Le somiglianze non sono solo puramente etologiche ma anche neurobiologiche perché dipendenze e innamoramento hanno in comune l'attivazione degli stessi circuiti cerebrali e la produzione di neurotrasmettitori e neuromodulatori. In particolare in questi fenomeni sembra essere coinvolta l'ossitocina, un ormone/neuromodulatore alla base di uno dei meccanismi fondamentali per la formazione di forti legami, il cui malfunzionamento è correlato a diversi disturbi nei comportamenti sociali . Insomma, che l'amore sia una "droga" fa parte di un'ampia ipotesi di lavoro utilizzata dalle neuroscienze per studiare alcune malattie psichiatriche.
La grande quantità di informazione fornita nel testo desterà certamente nel lettore una curiosità di approfondimento ma al testo non è allegato un elenco bibliografico a cui fare riferimento, una scelta voluta probabilmente per non appesantire il volume con gli oltre 400 articoli scientifici che ne costituiscono la base. Una carenza che oggi il lettore interessato è in grado di compensare ottenendo facilmente molti degli abstract degli studi citati, e di altri, attraverso internet, inserendo le parole chiave nel motore di ricerca di Google scholar. Attraverso questo approfondimento ci si renderà conto di un ulteriore valore del nuovo libro di Piero Angela, le cui conclusioni sono spesso accompagnate da precisazioni sul contesto in cui i dati vengono interpretati. L'autore infatti affianca a una rigorosa correttezza nella descrizione delle scoperte scientifiche una capacità di "vedere l'insieme" probabilmente superiore a quella di molti ricercatori. Ad esempio, molte delle ricerche indicate per illustrare cosa succede dentro il cervello quando cprovengono da studi che utilizzano la Risonanza Magnetica Funzionale. Questo riflette un gran proliferare negli ultimi anni di articoli specializzati che indagano l'attività cerebrale attraverso questa tecnica. Se da una parte questa rappresenta un formidabile strumento non invasivo per "vedere" l'interno di un cervello vivo, dall'altra pone non pochi problemi sul significato dei risultati, a causa della natura stessa della generazione delle immagini. Leggiamo spesso studi che mettono in relazione l'attivazione di determinate aree cerebrali con ogni sorta di percezione soggettiva, spingendosi fino alle esperienze religiose. Correttamente, e uscendo dal particolare del singolo studio per comunicare il senso complessivo delle ricerche, Angela ci invita alla prudenza perché nonostante la mole di studi nessun metodo è così preciso da isolare selettivamente i processi alla base di qualsiasi aspetto dell'amore, così come di ogni altro sentimento, emozione o sensazione. Ci fa capire quindi che oggi siamo solo all'inizio di un lungo viaggio nel quale nessuno sa ancora cosa troveremo dietro l'angolo.
La dissezione scientifica dell'amore descritta nel libro toglie all'amore stesso il suo valore romantico, passionale, favoloso e spirituale così come noi lo viviamo? Niente affatto. Angela chiarisce come gli aspetti etologici, ecologici e neurobiologici del comportamento riproduttivo umano non contano assolutamente nulla per chi è travolto dall'amore. È un modo per guardare il nostro motore di vita, come un esploratore osserva una nuova isola e cerca di capire com'è nata e si è evoluta con tutte le sue specie viventi, ottenendone una migliore comprensione di noi stessi. Nell'ultimo capitolo, "Il rapporto di coppia", l'autore invita a riflettere su alcuni aspetti psicologici del rapporto stesso e in particolare su come le persone si pongono nei confronti del partner. Le ricerche mostrano, infatti, come sia possibile classificare le coppie in diverse categorie, con diverse probabilità di sopravvivenza! Ma nulla è veramente prefissato e si può sempre cercare di migliorare. Se si vuole.
Come molte altre opere dello stesso autore, Ti amerò per sempre unisce la chiarezza alla correttezza dell'informazione. È interessante, accurato, aggiornato e stimolante, illustrando l'esplorazione di un campo nuovo per la scienza ma che ha sempre coinvolto tutti noi e continuerà a farlo.
Nei suoi dodici capitoli il libro fa il punto della situazione delle conoscenze sul come e perché un rapporto di coppia si forma, si evolve e, con sempre maggior frequenza, finisce, lasciando spesso conseguenze traumatiche. Il percorso si svolge attraverso le tappe che una coppia segue istintivamente nella realtà e per ognuna delle quali oggi la scienza fornisce una spiegazione, nell'uomo così come in molte specie animali. Ogni fase è anche lo spunto per ampliare il discorso e descrivere cosa l'amore sia riuscito a produrre nel corso della storia: come l'uomo cerca di essere sicuro che i figli siano propri, il ruolo dei feromoni umani, la bellezza universale, la ricerca del partner, le particolarità del sesso in Cina, la frequenza di rapporti, le tanto discusse dimensioni degli organi genitali, gli harem, fino al perché in certi casi si uccide il partner o alcune scimmie usano il sesso per mantenere la pace nel gruppo.
Una sequenza sorprendente di argomenti, apparentemente scollegati tra loro ma che, con una abbondanza di esempi, confronti e collegamenti tra le culture umane, serve a comprendere come tutti gli aspetti dell'amore siano in realtà antichi meccanismi escogitati dalla natura per garantire la riproduzione e quindi la continuità della specie.
Ciò che rende affascinante il libro è che dietro ogni apparentemente banale "qualcuno ha detto che..." c'è sempre una teoria ben precisa sulla quale sono basate le moderne ricerche. Un esempio? A pagina 17 leggiamo: "Qualcuno ha detto che l'innamoramento in certi casi è come una droga, che modifica profondamente il comportamento, crea una dipendenza, induce a fare qualunque cosa pur di non perdere la persona amata...". Una banale considerazione? Al contrario. Le tossicodipendenze e le dipendenze da comportamenti (internet, sesso, shopping eccetera) sono considerate da molti studiosi un fenomeno del tutto simile all'innamoramento e all'attaccamento. Le somiglianze non sono solo puramente etologiche ma anche neurobiologiche perché dipendenze e innamoramento hanno in comune l'attivazione degli stessi circuiti cerebrali e la produzione di neurotrasmettitori e neuromodulatori. In particolare in questi fenomeni sembra essere coinvolta l'ossitocina, un ormone/neuromodulatore alla base di uno dei meccanismi fondamentali per la formazione di forti legami, il cui malfunzionamento è correlato a diversi disturbi nei comportamenti sociali . Insomma, che l'amore sia una "droga" fa parte di un'ampia ipotesi di lavoro utilizzata dalle neuroscienze per studiare alcune malattie psichiatriche.
La grande quantità di informazione fornita nel testo desterà certamente nel lettore una curiosità di approfondimento ma al testo non è allegato un elenco bibliografico a cui fare riferimento, una scelta voluta probabilmente per non appesantire il volume con gli oltre 400 articoli scientifici che ne costituiscono la base. Una carenza che oggi il lettore interessato è in grado di compensare ottenendo facilmente molti degli abstract degli studi citati, e di altri, attraverso internet, inserendo le parole chiave nel motore di ricerca di Google scholar. Attraverso questo approfondimento ci si renderà conto di un ulteriore valore del nuovo libro di Piero Angela, le cui conclusioni sono spesso accompagnate da precisazioni sul contesto in cui i dati vengono interpretati. L'autore infatti affianca a una rigorosa correttezza nella descrizione delle scoperte scientifiche una capacità di "vedere l'insieme" probabilmente superiore a quella di molti ricercatori. Ad esempio, molte delle ricerche indicate per illustrare cosa succede dentro il cervello quando cprovengono da studi che utilizzano la Risonanza Magnetica Funzionale. Questo riflette un gran proliferare negli ultimi anni di articoli specializzati che indagano l'attività cerebrale attraverso questa tecnica. Se da una parte questa rappresenta un formidabile strumento non invasivo per "vedere" l'interno di un cervello vivo, dall'altra pone non pochi problemi sul significato dei risultati, a causa della natura stessa della generazione delle immagini. Leggiamo spesso studi che mettono in relazione l'attivazione di determinate aree cerebrali con ogni sorta di percezione soggettiva, spingendosi fino alle esperienze religiose. Correttamente, e uscendo dal particolare del singolo studio per comunicare il senso complessivo delle ricerche, Angela ci invita alla prudenza perché nonostante la mole di studi nessun metodo è così preciso da isolare selettivamente i processi alla base di qualsiasi aspetto dell'amore, così come di ogni altro sentimento, emozione o sensazione. Ci fa capire quindi che oggi siamo solo all'inizio di un lungo viaggio nel quale nessuno sa ancora cosa troveremo dietro l'angolo.
La dissezione scientifica dell'amore descritta nel libro toglie all'amore stesso il suo valore romantico, passionale, favoloso e spirituale così come noi lo viviamo? Niente affatto. Angela chiarisce come gli aspetti etologici, ecologici e neurobiologici del comportamento riproduttivo umano non contano assolutamente nulla per chi è travolto dall'amore. È un modo per guardare il nostro motore di vita, come un esploratore osserva una nuova isola e cerca di capire com'è nata e si è evoluta con tutte le sue specie viventi, ottenendone una migliore comprensione di noi stessi. Nell'ultimo capitolo, "Il rapporto di coppia", l'autore invita a riflettere su alcuni aspetti psicologici del rapporto stesso e in particolare su come le persone si pongono nei confronti del partner. Le ricerche mostrano, infatti, come sia possibile classificare le coppie in diverse categorie, con diverse probabilità di sopravvivenza! Ma nulla è veramente prefissato e si può sempre cercare di migliorare. Se si vuole.
Come molte altre opere dello stesso autore, Ti amerò per sempre unisce la chiarezza alla correttezza dell'informazione. È interessante, accurato, aggiornato e stimolante, illustrando l'esplorazione di un campo nuovo per la scienza ma che ha sempre coinvolto tutti noi e continuerà a farlo.