"Abbiamo studiato la Terra", diceva a chiunque si fermava ad ascoltarlo, "e abbiamo scoperto che è piatta".
Si chiamava Charles K. Johnson, era da trent'anni il presidente della Società Internazionale della Terra Piatta e, quando è morto il 19 marzo scorso, aveva 76 anni.
Il pianeta Terra, sosteneva, sarebbe in realtà un immenso disco con il Polo nord al centro e un'alta barriera ghiacciata tutt'intorno al suo bordo. Il sole e la luna, con un diametro ciascuno di 32 miglia, diceva sempre Johnson, girano intorno al disco a un'altezza fissa di 3.000 miglia: il loro sorgere e tramontare è solo un'illusione ottica.
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Si tratta di idee che, nella loro forma pseudoscientifica, risalgono al 1832, quando Sir Birley Rowbotham, autore di "La terra non è un globo", fondò in Inghilterra la Società Universale Investigativa. Le prove? Alcuni passaggi della Bibbia comprovati da presunte osservazioni scientifiche dei corpi d'acqua. I sostenitori della teoria della Terra Piatta, infatti, si sedevano sulle sponde di un lago e lo osservavano: non vedevano curvature e si convincevano di avere ragione.
"Perché la gente non cade di sotto, se la terra è piatta?" chiedeva di solito la gente a Johnson. "Semplice", rispondeva lui. "Non c'è un bordo: per quanto ne sappiamo il disco si estende all'infinito". E aggiungeva: "Posso assicurare che gli australiani non se ne stanno appesi per i piedi a testa in giù!"
"E le missioni spaziali? L'esplorazione della luna?" Tutte storie! "Chiunque volasse così lontano", ribatteva, "si congelerebbe!" La missione lunare, in realtà, era una beffa, scritta da Arthur C. Clarke e filmata al Meteor Crater in Arizona.
E cosa diceva Johnson di chi aveva dimostrato che la Terra è veramente una sfera rotante, cosa pensava dei vari Niccolò Copernico, Galileo Galilei e Isaac Newton? "Gli scienziati sono una cricca di stregoni, contastorie, 'preti-buffonì che vanno bene per gli sprovveduti... La scienza consiste di elucubrazioni bizzarre e occulte di ragionamenti teorico-teologici... del tutto distaccati dal mondo reale dei fatti, delle invenzioni e della tecnologia, dei grattacieli e delle auto veloci, degli aereoplani e delle altre cose buone e reali della vita".
Johnson non era il solo a credere che la Terra fosse piatta: sosteneva di avere 3.500 abbonati alla sua newsletter e, tra i suoi precursori, contava nomi illustri: Gesù Cristo ("è asceso in paradiso: se la Terra fosse una palla non ci sarebbe nè un su nè un giù "), Cristoforo Colombo ("Aveva sufficiente buon senso per sapere che se la Terra fosse stata una palla sarebbe cascato di sotto") e, nel ventesimo secolo, Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill e Josef Stalin ("Avevano scelto come simbolo delle Nazioni Unite la mappa della terra piatta").
Nel 1992 il regista Robert Abel lo intervistò per un documentario: concluse che era "ovviamente un matto" ma, comunque, ammirevole per la passione e la dedizione con cui sosteneva le sue convinzioni nonostante le critiche e il ridicolo che si attirava.
"Ci si sente soli", disse Johnson al regista. "Tutti desiderano piacere agli altri, ma non puoi farti piacere da tutti. Devi renderti conto che devi farne a meno... perchè la gente ti sta alla larga... Non vogliono avere niente a che fare con un'idea controversa".
28.3.2001
Massimo Polidoro
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