Dopo gli avvistamenti in Himalaya a partire dalla fine dell'Ottocento, nell'agosto del 1958 anche l'America scoprì di possedere una propria versione dell'Abominevole Uomo delle Nevi. La creatura venne presto chiamata Bigfoot, nome senz'altro appropriato per un mostruoso essere coperto di peli che si aggirava nei boschi a nord della California, lasciando grosse impronte a testimoniarne la fugace presenza. Il singolare avvistamento, a cui seguì una lunga serie di successivi "incontri", avvenne quando un ruspista che lavorava nell'impresa edile di Ray Wallace trovò sul terreno strane orme, dalla lunghezza di ben 40 centimetri. Sulla misteriosa creatura circola anche un controverso filmato, realizzato nel 1967 dal cowboy Roger Patterson, che mostra l'immagine sgranata di un grosso animale peloso, ripreso mentre si allontana dall'operatore.
Ray Wallace è scomparso il 26 novembre del 2002, all'età di 84 anni. Dopo tanto tempo dal primo avvistamento, ora la famiglia racconta che il mito di Bigfoot fu in realtà il risultato di una burla, inscenata da Wallace legandosi ai piedi due sagome di legno intagliate ad arte, così da assumere l'insolita forma di grossi piedi. Il figlio di Ray, Michael, ha dichiarato testualmente al Seattle Times: "Ray Wallace era Bigfoot. E la realtà è che ora Bigfoot è morto". Va detto che in diversi avevano già avanzato l'ipotesi che l'intera storia fosse nata per scherzo, anche perché dopo il primo avvistamento Wallace aveva cominciato a produrre poster che ritraevano il "suo" Bigfoot in compagnia di altri animali, e persino fotografie e filmati che lasciavano intendere che la misteriosa creatura fosse stata sorpresa mentre si cibava di alci o di rane. Riguardo alla famosa ripresa del '67, poi, Ray Wallace aveva già bollato il filmato come falso, dicendo addirittura di sapere chi davvero vi fosse sotto quel costume. Sull'episodio ora Michael fornisce un particolare interessante: la madre, moglie di Ray, gli raccontò di possedere fotografie in cui lei stessa appariva travestita da Bigfoot!
Nonostante i nuovi particolari emersi sulla vicenda, coloro che studiano le creature misteriose non sembrano turbati più di tanto. Com'è il caso di Jeff Meldrum, professore di anatomia ed antropologia alla Idaho State University, che sostiene di aver raccolto una quarantina di calchi di strane impronte, le quali a suo dire sarebbero realmente lasciate sul terreno da primati appartenenti ad una specie sconosciuta.