Rosemary Altea perde smalto

La medium torna in Italia ma l'accoglienza è cambiata

Nel mese di novembre 2002 la famosa medium inglese Rosemary Altea è stata nuovamente in Italia per promuovere il suo ultimo libro I segreti dell'anima. Questa volta la sua tournée non è stata priva di difficoltà.

Il giorno 17 novembre ha tenuto un suo convegno a Milano. Il pubblico partecipante e pagante (costo del biglietto 170 euro più 15 euro per l'acquisto "obbligato" del libro) è rimasto piuttosto deluso poiché la signora Altea, più che comunicare con i cari defunti dei presenti, ha soprattutto pubblicizzato la sua fatica editoriale.

Il giorno 19 novembre la Altea è stata per l'ennesima volta ospite del Maurizio Costanzo Show. Qui ha dovuto faticosamente difendersi dagli attacchi della brava giornalista Emanuela Falcetti che cercava di smascherare le tecniche, per nulla paranormali, da lei usate. Come se non bastasse, all'uscita del Parioli, ha dovuto subire l'assalto delle Iene con uno scatenato Enrico Lucci che le riproponeva il suo significativo "Ma si rende conto?".

La sera del 22 novembre 2002 Rosemary Altea ha fatto tappa al Palasport di Alassio (SV). Di fronte a quasi duemila persone venute da ogni parte d'Italia e persino dall'estero, la sedicente medium si è esibita nelle sue solite performances, cui abbiamo potuto assistere di persona.

A fare gli onori di casa erano presenti il Sindaco e l'assessore alla cultura che hanno dato grande risalto all'evento presentando la Altea come una grande personalità. Addirittura alla Altea è stata fatta firmare una mattonella che verrà affissa nel celebre "muretto" della cittadina rivierasca, accanto alle firme di altre celebrità internazionali.

Utilizzando la sua strategia ben nota ai lettori di Scienza & Paranormale, la Altea inizia il suo show. Come un pescatore, getta la sua lenza e aspetta che qualcuno abbocchi. E inevitabilmente questo accade. In un pubblico così numeroso vi è necessariamente qualcuno che crede di riconoscere nelle vaghe e generiche descrizioni della Altea un proprio caro defunto. A questo punto la Altea affina la mira, aggiungendo qualche particolare e correggendo progressivamente il tiro studiando le reazioni dell'interlocutore. Tuttavia, durante la lunga e mortalmente (è il caso di dirlo) noiosa esibizione della sedicente medium inglese, non sono mancate le clamorose cantonate. A un certo punto, ad esempio, ha detto di vedere un giovane di 22 anni deceduto in un incidente d'auto. Qualcuno alza la mano e dice di aver perso una persona cara che corrisponde alla descrizione. La Altea, imprudentemente, afferma che il giovane che vede ha i capelli scuri. Una delle ragazze che aveva alzato la mano risponde categoricamente di no. La Altea incassa la smentita e, senza fare una grinza, ricerca allora qualcun altro che abbia perduto un giovane congiunto che avesse i capelli scuri. Affidandosi poi alle meno rischiose banalità lapalissiane la Altea afferma di vedere un'auto che va a sbattere contro qualcosa e delle lamiere che si accartocciano. Ci vuole davvero l'intervento del suo spirito guida "Aquila grigia" per avere simili illuminazioni!

In un'altra occasione, avvicinandosi a una signora, dice di vedere una persona piccola di statura. La signora scoppia in lacrime. La Altea, per consolarla, le comunica che la sua mamma le è molto vicina. Peccato che la signora stesse piangendo non per la perdita della madre, bensì per quella di una giovane figlia down.

Nonostante le cantonate la medium prosegue imperterrita il suo cinico show. Dopo aver fatto di tutto per portare alle lacrime una povera ragazzina che aveva perduto il suo fidanzato, la signora Altea con aria contrita si è scusata affermando che non voleva assolutamente farla piangere. Uno spettacolo degno della peggiore TV spazzatura. Ma si sa: le lacrime fanno audience. A proposito di televisione, la signora Altea mostra di aver imparato benissimo i meccanismi che regolano il mezzo mediatico. Mezzo mediatico al quale tra l'altro deve la sua grande popolarità. Da abile attrice sfrutta a proprio vantaggio il suo indubbio fascino di distinta signora inglese, studiando nei dettagli ogni suo atteggiamento: dalla battutina umoristica alla pausa pensierosa, dalle espressioni di circostanza alla lentezza del suo incedere e del suo parlare (a suo dire suggeritale dallo stesso "Aquila grigia"). Ma se volete vedere scomparire improvvisamente dalla signora Altea la sua flemma inglese, vi è un sistema infallibile: nominate il CICAP. Come ha dimostrato nei camerini alla fine della sua performance, la signora Altea non sopporta tale parola. Udendola si è mostrata immediatamente nervosa, ha improvvisamente abbandonato la sua grazia e la sua affabilità e ha immediatamente interrotto ogni ulteriore conversazione. Il motivo? Semplice: il CICAP non si accontenta di chiacchiere, ma vuole prove concrete. Evidentemente però gli spiriti della signora Altea non vogliono fornirle. Per loro è molto più facile e redditizio continuare a comunicare banalità e a straziare cuori già lacerati dal dolore.

Quello che lascia più perplessi di fronte a uno spettacolo come quello svoltosi al Palalassio è apprendere che il Comune ha dato un contributo determinante all'organizzazione dell'evento. Che esistano ciarlatani è purtroppo un dato di fatto e solo una corretta informazione può prevenire che gente psicologicamente debole cada vittima di individui privi di scrupolo. È quindi estremamente grave che certe istituzioni, come il Comune di Alassio, si facciano complici o addirittura promotori di simili personaggi. Un assessorato alla cultura dovrebbe promuovere la cultura, non la ciarlataneria. Attraverso eventi come quello che ha visto protagonista la Altea, anziché educare i cittadini, si diffonde l'irrazionalità, la superstizione e la creduloneria.

Per questo motivo il CICAP-Liguria ha immediatamente provveduto a inviare al sindaco e all'assessore alla cultura una lettera in cui manifesta tutte le sue perplessità e il suo pieno dissenso per simili iniziative.

 

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