Al momento di andare in stampa, il Corso per Investigatori del Paranormale è quasi giunto al termine, rimane solo un appuntamento a fine settembre, dedicato alla valutazione dei risultati delle indagini e al modo migliore per renderle pubbliche. Seguirà quindi un incontro finale pubblico dove gli allievi presenteranno i risultati delle loro indagini.
Alcuni lettori che abitano distanti da Padova, e non hanno quindi occasione di venirci a trovare tanto facilmente, ci hanno scritto per chiederci come funziona il lavoro in sede: chi ci lavora materialmente, com'è una giornata tipo e così via. Bene, spero di soddisfare queste curiosità, magari facendo scoprire quanto semplice e al tempo stesso importante sia lavorare per il CICAP, quanto poco basti per rendersi utili e dare il proprio contributo in modo efficace. Se poi vi venisse voglia di partecipare... siamo qui!
Per cominciare, abbiamo stabilito dei giorni fissi in cui trovarci a Padova, in modo da garantire la presenza di almeno una persona in più giorni possibili durante la settimana. Il lunedì apre la sede Marino Franzosi, Paola De Gobbi il martedì, entrambi il giovedì. Normalmente in uno o due di questi giorni c'é anche chi vi scrive. Questa è la presenza minima che ci siamo imposti di garantire per la sede. Certo a volte non é possibile, visto che nessuno dei tre abita a Padova, ma finora ci siamo quasi sempre riusciti. Se poi aggiungiamo che frequentemente vengono a darci una mano anche altri membri del Gruppo Veneto, come Simone Capeleto, Francesco Chiminello, Claudio Cocheo, Tiziana Testa... ecco che il team al lavoro in sede si fa più numeroso ed efficiente.
Il nostro lavoro é organizzato in questo modo: ogni giorno cerchiamo di sbrigare le pratiche urgenti, di rispettare gli impegni in scadenza (o già scaduti!) e poi, se avanza del tempo - è raro! - cerchiamo di organizzare meglio la sede, trovare soluzioni per alcuni problemi ancora irrisolti o imminenti, risolvere eventuali urgenze improvvise. Compatibilmente con gli impegni di ognuno di noi, la sede viene aperta a metà mattinata e chiusa a fine pomeriggio, salvo occasioni stra-ordinarie, come ad esempio il Corso per investigatori che prevede anche una sessione serale al sabato.
Ora veniamo a una giornata tipica di lavoro in sede: in mattinata, venendo a Padova, qualcuno di noi passa alla Casella Postale per ritirare la corrispondenza, quindi allo sportello delle spedizioni lì accanto per spedire il materiale che ci viene ordinato (varcare la soglia di un ufficio postale in questi ultimi tempi dà sempre forti emozioni, un giorno forse vi racconteremo le nostre avventure in tal senso...). Una volta arrivati in sede, insieme a Marino leggiamo, smistiamo e archiviamo la posta. Quindi, stampa degli ordini settimanali di libri e confezionamento dei pacchi per le spedizioni.
Un'altro appuntamento ormai fisso è la redazione della rivista: Paola impagina gli articoli già pronti per il prossimo numero, mentre io mi occupo delle bozze ancora da correggere. Nel frattempo, dall'altra parte dell'ufficio, Marino continua a curare e implementare l'aspetto informatico del CICAP, dal sito ai database fino alla contabilità: gran parte dell'organizzazione del CICAP, infatti, passa direttamente dal suo computer: software semplici ma efficaci che lui stesso prepara svolgono un numero impressionante di funzioni che rendono il suo e il nostro lavoro molto più ordinato, sicuro e veloce. Siete per caso in ritardo con il rinnovo dell'abbonamento? Non avete ancora ricevuto un libro? Avete cambiato indirizzo? Be', il suo computer lo sa! Basta chiedere... (e a volte non occorre neppure quello, ve lo segnala spontaneamente!)
Ecco, questo è quanto di norma succede in sede. Aggiungo che periodicamente, una o due volte la mese, facciamo una veloce visita all'ingrosso librario da cui ci forniamo per aggiornare la nostra biblioteca e soprattutto ordinare tutti quei libri che vanno esauriti con le spedizioni. Ancora più raramente - era una cosa che facevamo soprattutto agli inizi - andiamo in giro a cercare qualche pezzo mancante nell'arredamento della sede, uno scaffale in più perché magari il magazzino trabocca di materiale, piuttosto che un espositore per le riviste o un porta televisore.
Come vedete, nulla di trascendentale. Impegni semplici ma importanti, che hanno solo bisogno di essere costantemente seguiti quanto più possibile, tenendo conto che chi ci lavora vi dedica il suo tempo libero e a volte anche qualcosa in più. Grazie quindi a chi finora è venuto qui in sede a dare il suo contributo, e anche a tutti quelli che vorranno farlo in futuro.