Fu rinchiuso in una cassaforte, e ne seppe uscire. Si liberava da ogni tipo di manette, messe ai suoi polsi da veri poliziotti che egli sfidava. Gettato nudo nella cella di una prigione, ne evase dopo pochi minuti. Sgusciò dal carro blindato della polizia russa. Si liberava da camicie di forza, da bidoni metallici saldati e da casse inchiodate, incatenate e buttate in acqua. Le sue evasioni, le sue sfide alla morte entusiasmarono milioni di persone nella prima metà del secolo. Ancora oggi, in piena era tecnologica, il nome di Harry Houdini rimane sinonimo di magia e mistero.
Quali erano i segreti di Houdini? Conan Doyle, "padre" di Sherlock Holmes, concluse addirittura che egli poteva realizzare le sue leggendarie fughe perché capace di smaterializzarsi. (Ma Doyle credeva anche all'esistenza degli spiriti e delle fate...). Invece, Houdini possedeva una conoscenza delle serrature unica al mondo, una resistenza fisica e un sangue freddo incredibili, un'intelligenza acutissima, e un senso dello spettacolo eccezionale. Le casse e altri oggetti truccati, che pure usava in teatro (per un illusionista ogni mezzo è lecito) erano costruiti con tale abilità da poter sostenere gli esami più minuziosi. Houdini morì a 52 anni, a Detroit, il 31 ottobre 1926, la notte di Halloween, per un fortissimo pugno allo stomaco infertogli a tradimento da un giovane che "voleva verificare se davvero egli sapesse resistere ad ogni colpo". E da allora ogni anno, la notte di Halloween, gli illusionisti americani, durante il loro congresso, inscenano in suo onore una seduta spiritica per evocarlo. Se qualcuno può sfuggire alla morte, essi dicono, quella persona può essere solo Harry Houdini. Eppure, proprio contro i medium che affermavano di evocare gli spiriti dei defunti, Houdini combattè negli ultimi anni della sua vita.
Spinto forse dall'oscura speranza di trovare un medium autentico, che lo sapesse davvero mettere in contatto con l'amata madre defunta, Houdini non incontrò in realtà che imbroglioni, e si guadagnò presto la fama, in memorabili battaglie condotte anche sulla stampa, di implacabile smascheratore di ciarlatani. Houdini l'illusionista, "imbroglione onesto" che grazie alla sua esperienza specifica smascherava le truffe paranormali, fu dunque una specie di precursore del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) e di altre organizzazioni simili, come l'americano Csicop. Non è certo un caso se il segretario del CICAP, lo psicologo Massimo Polidoro, dopo dodici libri dedicati allo studio del paranormale, è uscito ora con una biografia di Houdini ("Il Grande Houdini, Mago dell'Impossibile", Edizioni Piemme) avvincente come un romanzo: è pure lui prestigiatore, e ha passato oltre un anno presso l'americano James Randi, illusionista-ricercatore che ha messo in palio due miliardi di lire per chiunque dimostri, sotto controllo, un fenomeno paranormale. Dopo 36 anni, il premio non è ancora stato riscosso. Da Houdini in poi, i tempi per i medium sono sempre più duri.