Un individuo rientra a casa, si adagia sulla sua poltrona e, mentre è fermo intento a rilassarsi, vede sé stesso da un'altra prospettiva che si adagia sulla poltrona. Un altro, steso sul suo letto, vede sé stesso dall'alto della sua stanza, distingue perfettamente tutti gli oggetti e osserva gli ambienti della sua casa come se stesse fluttuando su di essi. Entrambi questi soggetti hanno avuto quella che viene definita una OBE (Out of Body Experience - Esperienza fuori dal corpo). Tale condizione, non dissimile dalle note esperienze di pre-morte rappresenta, per alcuni, una delle prove dell'esistenza di uno stato metafisico di una parte del corpo o della mente, in grado di staccarsi e allontanarsi da questi e non soggetta alle leggi fisiche della natura. Tuttavia, proprio come per le esperienze di pre-morte, le OBE appaiono spiegabili sotto l'aspetto sia psicofisiologico che psicopatologico.
Nella letteratura medica sono descritte alcune forme di disturbi della coscienza che possono essere inquadrate come OBE e che, con molta probabilità, ne sono la diretta causa.
Sono definiti come "disturbi della coscienza dell'Io" e vanno sotto il nome di "depersonalizzazione". Tali disturbi inducono un soggetto a vivere una condizione di distacco dalla propria realtà e, a seconda della sensazione di estraneità, si distinguono in "depersonalizzazione autopsichica", nella quale un individuo percepisce le proprie azioni come estranee e non appartenenti a sé. "Depersonalizzazione somatopsichica", nella quale un soggetto vive il proprio corpo come distaccato e lontano da sé; e infine, la "depersonalizzazione allopsichica", ossia una condizione in cui è l'ambiente a essere percepito come estraneo. La sensazione di avere visitato un luogo sconosciuto e lontano dal corpo non è altro che l'espressione di quest'ultima forma.
La letteratura clinica evidenzia che tali disturbi sono frequenti in particolari stati di affaticamento emotivo, oppure in alterazioni organiche conseguenti a lesioni del lobo temporale, nei prodromi dell'epilessia, nelle intossicazioni da LSD o mescalina, nelle psicosi schizofreniche o depressive e infine, nelle nevrosi isteriche.
Ciò che si osserva durante le OBE, dunque, appare non essere altro che il frutto della propria mente e la conseguenza di una temporanea iperattività anomala di alcune regioni del cervello.
Per saperne di piu:
- Elementi di psicopatologia, capitolo tratto dal libro di Nicola Lalli, Manuale di psichiatria e psicoterapia (Liguori, 1991)
- Esperienze mistiche in prossimità della morte, capitolo tratto dal libro di Armando De Vincentiis, Estasi (Avverbi, 1999).
- Blackmore, S. Visioni da un cervello morente, in Bollettini del CICAP vol. 2 (in stampa).
- Blackmore, S. Beyond the Body, Paladin Press, 1983.
- Blackmore, S. Dying to live, Prometheus Books, 1993.
- De Vincentiis, A. Alle soglie dell'al di là? Esperienze dissociative in prossimità della morte, in Scienza & Paranormale, 24, marzo/aprile, 1999, pp. 44-45.
- Neher, A. La psicologia della trascendenza, MEB, Padova, 1991.
- Phillis H. Fantasmi nella mente in Scienza & Paranormale 32 luglio/agosto 2000, pp. 17.
- Shermer M. Un viaggio fuori dal corpo, da un'intervista a Susan Blackmore in Scienza & Paranormale 24 marzo/aprile, 1999, pp. 37.