Catastrofi apocalittiche: false e vere

  • In Articoli
  • 28-03-2001
  • di Roberto Vacca

Le catastrofi sono di moda. I titoli di giornale che annunciano stragi, disastri, stermini, sono più frequenti di quelli che riferiscono di normali attività costruttive. Perché succede questo? II pubblico ama i foschi drammi - oppure chi dà le notizie (e chi le riceve) non ha capito come funziona il mondo?

Negli ultimi 20 anni in Italia il numero dei morti in incidenti stradali è diminuito da oltre 10.000 all'anno a 6500 all'anno (cioè da 34 al giorno a 18 al giorno). Dunque in 2 giorni medi dell'anno muoiono in incidenti di traffico 36 persone. Perciò che in un week end muoiano 34 persone soltanto, è una buona notizia, non è una notizia tragica: anche col traffico più intenso le cose continuano ad essere normali!

 

 

image
Morti all'anno in incidenti stradali in Italia

 

Ma molti giornalisti non lo capiscono. Molte notizie che riguardano lo stato dell'aria e dell'acqua nel nostro Paese e nel mondo in generale sono ormai standardizzate sul negativo. Si dà per scontato che tutto continuerà ad andare di male in peggio. Si dà per scontato che le attività degli uomini per produrre calore ed energia provochino i forti aumenti registrati della percentuale di anidride carbonica nell'atmosfera. Questi, a loro volta, fanno crescere l'effetto serra e provocano un riscaldamento globale del mondo. In conseguenza si scioglieranno i ghiacci dell'Antartide e della Groenlandia, si innalzerà il livello dei mari e tutte le nostre città costiere andranno sott'acqua entro pochi decenni. Invece non è affatto sicuro che le cose andranno così.

 

Questi punti di vista sono solo segni di catastrofismo convenzionale. Non possiamo affatto essere sicuri che l'effetto serra aumenterà con grave danno per l'umanità. L'atmosfera contiene solo il 2% dell'anidride carbonica esistente. Il 5% è contenuto nella biosfera (animali e piante) e il 93% nei mari. Dunque è probabile che l'azione più forte sia quella che si svolge nei mari, mentre le attività dell'uomo (produrre calore bruciando combustibili fossili) siano poco rilevanti. In effetti negli ultimi 4 o 5 anni la percentuale di anidride carbonica nell'atmosfera ha oscillato ed è anche diminuita. Nel medioevo, poi, sembra che nell'aria ci fosse più anidride carbonica di oggi, e allora nessuno bruciava petrolio, gas e carbone.

Anche i timori dei disastri che possono essere causati dal buco dell'ozono sono probabilmente eccessivi. Sembra molto probabile che questo fenomeno sia causato in parte dai clorofluorocarburi provenienti da condizionatori e frigo e giustamente sono state imposte regole per eliminarli. Ma non è vero che il fenomeno causi molti cancri a Punta Arenas (estremo Sud dell'Argentina). La radiazione ultravioletta è 6 volte più intensa all'Equatore dove non c'è buco dell'ozono ed è pericolosa solo per la piccola percentuale di esseri umani che hanno pelle poco pigmentata e carente di melanina (tipicamente sono a rischio gli australiani di origine anglosassone - biondi slavati).

Concentrare l'attenzione su rischi poco gravi ci distrae da quelli veramente gravi.

Dovremmo avere paure vere ad esempio di una guerra nucleare scatenata a caso, per errore o per bestiale decisione di qualche stato impazzito (come stava per fare l'Iraq). Oggi esistono ancora negli arsenali USA, russi (e anche francesi, inglesi, cinesi, indiani, israeliani) armi atomiche che equivalgono a 3 tonnellate di alto esplosivo per ogni abitante della terra. Questo rischio è milioni di volte più grave di quello dei test francesi di bombe all'idrogeno negli atolli del Pacifico.

II rischio più grave è quello dell'ignoranza. Con buone intenzioni - e molta ignoranza - l'ambiente si rovina. In USA le leggi per l'aria e l'acqua pulite hanno avuto effetti positivi. Però le sostanze inquinanti eliminate da aria e acqua sono state spesso raccolte in contenitori inadeguati che hanno colato sul suolo arrivando a inquinare anche le falde acquifere profonde.

E' curioso che ci sia gente che ha paura di volare su aerei di linea (e in certi anni su tutte le linee aeree del mondo non muore nessuno) e non ha paura di viaggiare in auto che è abbastanza sicuro, ma migliaia di volte più rischioso. I rischi di danni e catastrofi personali o che minacciano tutta la popolazione vanno calcolati e non temuti perché qualche santone o profeta che non sa niente li annuncia con voce drammatica. II mondo diventa più complesso: viviamo rischi gravi se non studiamo, non lo capiamo e non sappiamo gestirlo.

Roberto Vacca

ingegnere e scrittore

accessToken: '2206040148.1677ed0.0fda6df7e8ad4d22abe321c59edeb25f',