Torino. Sulla rivista Medjugorje Torino, anno XX di novembre-dicembre 2004, è stato pubblicato un articolo, a firma Renzo Allegri, sulla presunta lacrimazione ematica di una icona della Madonna e di una del Cristo, appartenenti a tale Padre Pietro Maria Chiriatti, 59 anni, sacerdote, fondatore di una piccola congregazione chiamata I Missionari di Nostra Signora della Cava, che vive ad Alberobello, in Puglia. L'articolo è anche leggibile in Internet agli indirizzi:
http://www.portalecattolico.it...
http://www.medjugorje.it...
Nell'articolo si legge la testimonianza dello stesso Padre Chiriatti che afferma che le due lacrimazioni sarebbero avvenute rispettivamente il 3 maggio 2003 e il 27 maggio 2004. Secondo il suo racconto, il religioso in entrambi i casi prelevò un campione di sangue e lo inviò per un'analisi al Laboratorio di Genetica Forense dell'Università di Bologna.
Nell'articolo di Allegri si legge che il laboratorio avrebbe mandato al Chiriatti un documento sconcertante in cui, oltre a confermare che i campioni erano realmente di sangue umano maschile di gruppo B, si dichiarava che: "La configurazione di tratti genetici trovata nel cromosoma Y non corrisponde ad alcuna delle configurazioni presenti nella banca dati mondiale, nella quale sono raccolti i dati di 22.000 soggetti maschi provenienti da 187 popolazioni". E inoltre: "Questo sangue è talmente raro da dover essere considerato pressoché irripetibile. Con particolari calcoli di rilevamento e di valutazione matematici, si può affermare che la probabilità statistica di trovare, nel corso dei millenni, una tipologia di sangue analogo, è quasi nulla: una probabilità su 200 miliardi di possibili casi osservati".
Di fronte a tali dichiarazioni Renzo Allegri si sente autorizzato a scrivere: "Che significa tutto questo? Per prima cosa, i dati ottenuti escludono, nel modo più assoluto, che ci sia frode, inganno, imbroglio. Nessuno al mondo potrebbe essere in grado di produrre un sangue con simili caratteristiche. E indicano, poi, che si tratta di un sangue "unico", appartenuto quindi a una sola persona e a nessun altro nella storia dell'umanità. Un uomo che non ha avuto ascendenti né discendenti. Ed è chiaro che il pensiero corre a quanto i Vangeli scrivono di Gesù, l'unico uomo con queste caratteristiche. È significativo, a questo proposito, che il sangue delle lacrime apparse sull'immagine della Vergine sia identico a quello apparso sul volto dell'immagine di Gesù. Si potrebbe dire che, con questi risultati, per la prima volta, si ha un dato scientifico che potrebbe riguardare la persona fisica di Gesù, il DNA di Gesù, il Dio incarnatosi in un corpo che è stato e resterà "unico"".
Le conclusioni di Allegri appaiono quanto meno un po' affrettate. Se si fosse premurato di svolgere qualche indagine, il giornalista avrebbe infatti scoperto che esiste un comunicato della Diocesi di Conversano-Monopoli (BA) del 25 maggio 2004 in cui si dichiara che il sedicente Padre Pietro Maria Chiriatti non è affatto un sacerdote; che la congregazione da lui fondata non è riconosciuta dalle autorità ecclesiastiche; che il Chiriatti è noto da tempo per le sua attività finalizzate a ingannare e illudere i fedeli. Esiste inoltre una nota della Diocesi di Conversano-Monopoli del 5 luglio 2004 in cui il Chiriatti (il cui vero nome è Angelo) viene ritratto come un noto imbroglione e impostore che ha pure precedenti penali.
Per ulteriore controllo, in data 8 dicembre 2004, mi sono messo in contatto via e-mail con i responsabili del Laboratorio di Genetica Forense dell'Università di Bologna chiedendo delucidazioni sulle loro presunte dichiarazioni. In data 14 dicembre mi ha risposto il Prof. Pierluigi Lenzi dell'Università di Bologna. Il docente mi ha confermato l'avvenuta analisi condotta sui campioni forniti dal Chiriatti, tuttavia ha tenuto a precisare che i risultati ottenuti non sono da considerarsi ufficiali e che la comunicazione inviata a suo tempo al Chiriatti era da ritenersi privata e non pubblicabile. In ogni caso il Prof. Lenzi, relativamente alla presunta straordinarietà dei risultati evidenziata dall'articolo di Allegri, ha testualmente scritto: "Per quanto riguarda la unicità del profilo genetico del sangue in esame, ogni individuo ha un profilo genetico unico, diverso da tutti gli altri, e i dati risultanti da una analisi genetica condotta su reperti organici contenenti DNA permettono di identificare l'individuo di origine in mezzo ad altri 5 miliardi di individui. È chiaro che si tratta sempre di una identificazione di tipo statistico, basata sul numero dei particolari osservati nel reperto analizzato e sulla loro frequenza nella popolazione mondiale, e non si può escludere in linea di principio che possano esistere due individui con lo stesso profilo genetico. Per questo si assegna un livello di affidabilità definito statisticamente (si può ad es. affermare: i tratti valutati nel reperto in esame identificano l'individuo di origine con una probabilità di errore inferiore a 1 su 5 miliardi)".
È chiaro che queste nuove informazioni fanno apparire sotto tutt'altra luce la "straordinarietà" del fenomeno. Stupisce che ancora una volta un giornalista non abbia sentito la necessità di ricercare ulteriori informazioni (oltretutto facilmente ottenibili) prima di pubblicare un articolo così sensazionalistico che crea solo disinformazione tra i lettori.
NOTA dell'Autore:
Pietro Maria Chiriatti, in seguito alla lettura del presente articolo, si è premurato di farci pervenire via fax, in data 25 febbraio 2006, una lettera della Santa Sede in cui si dichiara valida la sua ordinazione sacerdotale. Noi siamo comunque in possesso del documento citato della Diocesi di Conversano- Monopoli. Se padre Chiriatti ha ragione, sarebbe opportuna una smentita da parte della Diocesi.
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Nell'articolo si legge la testimonianza dello stesso Padre Chiriatti che afferma che le due lacrimazioni sarebbero avvenute rispettivamente il 3 maggio 2003 e il 27 maggio 2004. Secondo il suo racconto, il religioso in entrambi i casi prelevò un campione di sangue e lo inviò per un'analisi al Laboratorio di Genetica Forense dell'Università di Bologna.
Nell'articolo di Allegri si legge che il laboratorio avrebbe mandato al Chiriatti un documento sconcertante in cui, oltre a confermare che i campioni erano realmente di sangue umano maschile di gruppo B, si dichiarava che: "La configurazione di tratti genetici trovata nel cromosoma Y non corrisponde ad alcuna delle configurazioni presenti nella banca dati mondiale, nella quale sono raccolti i dati di 22.000 soggetti maschi provenienti da 187 popolazioni". E inoltre: "Questo sangue è talmente raro da dover essere considerato pressoché irripetibile. Con particolari calcoli di rilevamento e di valutazione matematici, si può affermare che la probabilità statistica di trovare, nel corso dei millenni, una tipologia di sangue analogo, è quasi nulla: una probabilità su 200 miliardi di possibili casi osservati".
Di fronte a tali dichiarazioni Renzo Allegri si sente autorizzato a scrivere: "Che significa tutto questo? Per prima cosa, i dati ottenuti escludono, nel modo più assoluto, che ci sia frode, inganno, imbroglio. Nessuno al mondo potrebbe essere in grado di produrre un sangue con simili caratteristiche. E indicano, poi, che si tratta di un sangue "unico", appartenuto quindi a una sola persona e a nessun altro nella storia dell'umanità. Un uomo che non ha avuto ascendenti né discendenti. Ed è chiaro che il pensiero corre a quanto i Vangeli scrivono di Gesù, l'unico uomo con queste caratteristiche. È significativo, a questo proposito, che il sangue delle lacrime apparse sull'immagine della Vergine sia identico a quello apparso sul volto dell'immagine di Gesù. Si potrebbe dire che, con questi risultati, per la prima volta, si ha un dato scientifico che potrebbe riguardare la persona fisica di Gesù, il DNA di Gesù, il Dio incarnatosi in un corpo che è stato e resterà "unico"".
Le conclusioni di Allegri appaiono quanto meno un po' affrettate. Se si fosse premurato di svolgere qualche indagine, il giornalista avrebbe infatti scoperto che esiste un comunicato della Diocesi di Conversano-Monopoli (BA) del 25 maggio 2004 in cui si dichiara che il sedicente Padre Pietro Maria Chiriatti non è affatto un sacerdote; che la congregazione da lui fondata non è riconosciuta dalle autorità ecclesiastiche; che il Chiriatti è noto da tempo per le sua attività finalizzate a ingannare e illudere i fedeli. Esiste inoltre una nota della Diocesi di Conversano-Monopoli del 5 luglio 2004 in cui il Chiriatti (il cui vero nome è Angelo) viene ritratto come un noto imbroglione e impostore che ha pure precedenti penali.
Per ulteriore controllo, in data 8 dicembre 2004, mi sono messo in contatto via e-mail con i responsabili del Laboratorio di Genetica Forense dell'Università di Bologna chiedendo delucidazioni sulle loro presunte dichiarazioni. In data 14 dicembre mi ha risposto il Prof. Pierluigi Lenzi dell'Università di Bologna. Il docente mi ha confermato l'avvenuta analisi condotta sui campioni forniti dal Chiriatti, tuttavia ha tenuto a precisare che i risultati ottenuti non sono da considerarsi ufficiali e che la comunicazione inviata a suo tempo al Chiriatti era da ritenersi privata e non pubblicabile. In ogni caso il Prof. Lenzi, relativamente alla presunta straordinarietà dei risultati evidenziata dall'articolo di Allegri, ha testualmente scritto: "Per quanto riguarda la unicità del profilo genetico del sangue in esame, ogni individuo ha un profilo genetico unico, diverso da tutti gli altri, e i dati risultanti da una analisi genetica condotta su reperti organici contenenti DNA permettono di identificare l'individuo di origine in mezzo ad altri 5 miliardi di individui. È chiaro che si tratta sempre di una identificazione di tipo statistico, basata sul numero dei particolari osservati nel reperto analizzato e sulla loro frequenza nella popolazione mondiale, e non si può escludere in linea di principio che possano esistere due individui con lo stesso profilo genetico. Per questo si assegna un livello di affidabilità definito statisticamente (si può ad es. affermare: i tratti valutati nel reperto in esame identificano l'individuo di origine con una probabilità di errore inferiore a 1 su 5 miliardi)".
È chiaro che queste nuove informazioni fanno apparire sotto tutt'altra luce la "straordinarietà" del fenomeno. Stupisce che ancora una volta un giornalista non abbia sentito la necessità di ricercare ulteriori informazioni (oltretutto facilmente ottenibili) prima di pubblicare un articolo così sensazionalistico che crea solo disinformazione tra i lettori.
NOTA dell'Autore:
Pietro Maria Chiriatti, in seguito alla lettura del presente articolo, si è premurato di farci pervenire via fax, in data 25 febbraio 2006, una lettera della Santa Sede in cui si dichiara valida la sua ordinazione sacerdotale. Noi siamo comunque in possesso del documento citato della Diocesi di Conversano- Monopoli. Se padre Chiriatti ha ragione, sarebbe opportuna una smentita da parte della Diocesi.