Esistono ancora le streghe?

Perche' Atlantide vive; Un tema natale per mio figlio; Gustavo Rol da Parma; Ma che male fanno?

C'è una fede, la Wicca o Religione delle streghe, che si rifà agli antichissimi culti della Terra, diffusi soprattutto nell'ambito indoeuropeo in epoche precedenti il Cristianesimo. Essa trae le sue origini dallo Sciamanesimo, forse una delle prime pratiche religiose dell'uomo. In sostanza, i suoi fedeli professano un ritorno alla natura e una ricerca di armonia con essa. Il pantheon di tale movimento è formata dal Dio e dalla Dea, rispettivamente, principio maschile e femminile di tutto il creato.

I praticanti, detti Wiccan, termine molto vicino all'inglese witch, cioè strega, si dedicano a culti e riti, che ricordano molto le antiche religioni precristiane: festeggiano gli equinozi e i solstizi, i cicli di fertilità della Terra, le fasi lunari e quant'altro (i cosiddetti Sabbat e Esbat). Hanno anche un loro manuale, il Libro delle ombre: un saggio su come effettuare riti, invocare le divinità, consacrare gli oggetti e disporre le pietre per costruire un circolo in modo da accumulare energia.

In epoche arcaiche si attribuivano componenti sovrannaturali a fenomeni poco conosciuti e studiati come il sorgere del sole, le fasi lunari, il ciclo delle stagioni. Tali eventi, però, sono oggi perfettamente compresi e non si capisce, allora, perché si voglia a tutti i costi dar loro un significato mistico.

I Wiccan pongono alla base della loro credenza la magia, ossia, come si legge nel libro Wicca di Cunningham, "Il movimento delle energie naturali per creare un cambiamento desiderato. L'energia esiste in tutte le cose, in noi stessi, nelle piante, nelle pietre, nei colori, nei suoni, nei movimenti. La magia è il processo di stimolare o accumulare questa energia, darle uno scopo e rilasciarla. La magia è una pratica naturale, non sovrannaturale, anche se è poco compresa".

Verrebbe da pensare che questa magia non sia altro che un modo diverso di chiamare discipline come la fisica o la chimica, che, effettivamente, studiano il movimento delle energie naturali: basti pensare, ad esempio, alla propagazione dei campi elettromagnetici.

Vi sono poi alcuni esercizi che i Wiccan devono praticare per migliorare la loro percezione del mondo naturale: "Strofinate insieme i palmi delle mani per venti secondi. Cominciate lentamente e poi strofinate sempre più veloce. Sentite i vostri muscoli in tensione. Sentite i vostri palmi riscaldarsi. Poi, all'improvviso, fermatevi e tenete la mani a pochi centimetri l'una dall'altra. Le sentite formicolare? Questa è una manifestazione del potere. Strofinando insieme le mani ed usando i muscoli delle braccia e delle spalle, avete accumulato energia, potere magico. Scorre dai vostri palmi mentre tenete separate le mani".

In realtà, strofinando le mani sempre più velocemente si aumenta il flusso sanguigno alle medesime e per questo motivo si riscaldano e le si sentono formicolare. (Del resto a tutti capita di strofinare le mani quando fa freddo).

C'è poi una particolare attenzione a praticare i riti camminando solo in senso orario o solo in quello antiorario, a seconda dell'emisfero terrestre in cui ci si trovi: sbagliare il senso può causare un accumulo di energie negative!

Non manca il significato attribuito agli oggetti: il pendolo, ad esempio, è "Uno strumento divinatorio consistente in un filo attaccato ad un oggetto pesante, come un cristallo di quarzo, una radice o un anello. L'estremità libera del filo si tiene con la mano, con il gomito fermo contro una superficie piatta, e si pone una domanda. Il movimento dondolante dell'oggetto pesante determina la risposta. Una rotazione indica il sì o l'energia positiva. Un dondolamento avanti ed indietro segna il contrario".

In realtà, le oscillazioni del pendolo seguono delle particolari leggi fisiche, basate su un gioco di forze, attriti e così via, non la volontà di qualche entità superiore che voglia comunicare i propri responsi.

Massimo Ciollaro, Napoli


Perché Atlantide vive

Leggo solo ora l'articolo di Massimo Polidoro su Atlantide pubblicato dal Messaggero del 22 dicembre scorso (e disponibile online sul sito di Massimo: www.massimopolidoro.com , NdR). L'argomento mi interessa parecchio e in passato me ne sono interessato. Una curiosità che mi è nata leggendo le fonti del racconto, ovvero i due dialoghi di Platone, è che nessuno ha mai pensato di ricercare la meno "misteriosamente" affascinante Atene che si contrappone a questa civiltà perfetta. Nei racconti si parla di una Atene preistorica, gemella orientale di Atlantide e che, a differenza dell'isola scomparsa, mantiene la propria morale e quindi quel canale diretto con gli dei. Seguendo un ragionamento logico, dimostrare che esista una Atene preistorica equivale a dimostrare che anche Atlantide esiste. Ma forse non è importante dimostrare che esiste Atlantide, perché essa è viva nei cuori di coloro che vogliono crederci, come il Graal e altri miti che si perdono nel tempo. Certo il povero Platone non si sarebbe mai aspettato che, mentre indicava il cielo con un dito così tanti si fermassero a guardare il dito senza notare quello che l'autore voleva veramente trasmettere al mondo, ovvero che la corruzione morale porta inevitabilmente alla perdizione ed alla distruzione. Condivise, condivisibili o meno, queste erano, semplificando, le idee del massimo filosofo morale greco.

Mario G. , Padova


Un tema natale per mio figlio...

Colgo l'occasione per dire ai ragazzi del gruppo Lazio che, nonostante non abbia partecipato alle attività, li leggo sempre e sono con loro "con lo spirito".

Non so quale sarà la mia possibilità di essere coinvolto nel futuro più prossimo, in quanto la mia compagna, mercoledì mattina (dopodomani) scodellerà nostra figlia Arianna e mi (si) aspetta un periodo piuttosto movimentato.

Posso però lanciare uno spunto: dal momento che le è stato prescritto un cesareo (di qui la certezza della data), come la mettiamo col segno zodiacale?

1. Il segno/ascendente giusto è quello del giorno della nascita presunta "naturale"?

2. È quello del giorno del cesareo "forzato"?

3. Ma insomma, gli astri non vedono dentro la pancia e influenzano il nascituro solo quando esce allo scoperto?

Boh... visto che in pratica decidiamo anche l'ora, qualcuno ha suggerimenti per un ascendente consigliabile?

Cristiano De Lucrezia, Roma


Gustavo Rol da Parma

La triste vicenda della Parmalat, con il suo spettacolo di managers nella polvere, il dramma di un contabile suicida e la disperazione di migliaia di risparmiatori derubati non induce affatto all' umorismo. Ma se il variopinto mondo del paranormale irrompe anche in una vicenda come questa, è impossibile trattenere un sorriso, anche se a denti stretti.

Leggo su La Stampa del giorno 8 febbraio 2004 un'intervista annunciata già in prima pagina riguardante un sensitivo intimo amico di Calisto Tanzi. Si tratta del consueto articolo che narra di un fenomeno paranormale senza metterne in dubbio l'autenticità, anche se va ammesso che l' autrice tratta il personaggio con un certo sarcasmo.

Tale personaggio è un ex cantante di nome Rinaldo Del Monte, che alla fine degli anni sessanta conobbe un effimero successo in manifestazioni quali Il Cantagiro e Sette Voci, con lo pseudonimo di "Rinaldo Ebasta". La sua carriera, secondo il suo racconto, finì presto a causa della ostilità di certi personaggi dello spettacolo e della politica (!) che non lo amavano. Seguì un lungo periodo di depressione dalla quale uscì "incontrando Dio e i santi".

Conosciuto Tanzi, divenne una sorta di consigliere spirituale dell' azienda e persino del Parma Calcio, e accompagnò l'imprenditore in numerosi pellegrinaggi (ad esempio a San Giovanni Rotondo).

Nell'intervista si paragona al "grande Rol", afferma di aver prodotto guarigioni e di aver previsto i guai della Parmalat. Aveva infatti avvertito Tanzi, senza essere purtroppo ascoltato, che doveva smetterla di sentirsi "più forte di Dio". Immancabile, come per ogni veggente, il riferimento all'11 settembre 2001. Il nostro afferma di aver previsto il disastro con ben due anni di anticipo, e di aver addirittura scritto al senatore Kennedy per avvertirlo. Inutile dire che Ted non ha risposto.

Personalmente non mi scandalizzo per questa breve intervista dalla quale emerge una figura di sensitivo decisamente strampalata, ma per il fatto che tale intervista sia annunciata in prima pagina con un titolo che ad un lettore distratto appare come una verità inequivocabile: "Un sensitivo: Callisto si sentiva più forte di Dio".

È triste che un quotidiano a diffusione nazionale, che in tante occasioni ha dato un contributo alla diffusione del pensiero razionale (ho saputo dell' esistenza del CICAP, alcuni anni fa, proprio grazie a La Stampa) si lasci talvolta tentare dal titolo ad effetto. E poco importa che l'articolo vero e proprio, all'interno, sia velatamente scettico. Gli articoli interni vengono letti solo da una parte dei lettori, mentre i titoli in prima pagina vengono letti da tutti.

Massimo Monaco, Borgaro Torinese (TO)


Ma che male fanno?

Oggi primo gennaio accompagno mia madre dalla guaritrice del paese. Mi presento, mi chiamo Gessica sono una persona ahimé poco critica e mai abbastanza scettica: difatti le fregature sono sempre dietro l'angolo, ma sto imparando e cercherò di essere un'attenta osservatrice imparziale di quello che accadrà per rendervi partecipi di questa giornata singolare.

L'appuntamento è fissato per le 09,30 del mattino. Arriviamo con circa 15 minuti d'anticipo davanti alla casa di questa signora conosciuta per avere ricevuto in dono il potere di alleviare i dolori delle persone e a volte guarire. Suoniamo il campanello, e la nostra speranza fa capolino alla porta invitandoci a entrare. Ci accomodiamo nella modesta sala d'aspetto: consta di due sedie poste nell'ingresso principale di 1 metro per 1 metro. Attendiamo il nostro turno. Nel frattempo arrivano altre due persone anziane una delle quali con evidenti problemi nei movimenti. La gente dice che la guaritrice è ricercata e ha molti appuntamenti. Inizio a conversare con questa persona scoprendo che da circa un anno viene tutti i giorni a farsi curare un dolore agli arti inferiori causato da un incidente stradale avvenuto sei anni fa. Mi incuriosisce molto il termine "cura" usato da questa persona: lo stesso che si userebbe nell'ambito della medicina ufficiale. La porta si apre, sentiamo delle voci, ringraziamenti e indicazioni sulle prossime visite: esce una ragazza giovane di circa 30 anni che si avvia all'uscita. Entriamo noi.

La stanza che appare ai nostri occhi è una modesta cucina: non ha sicuramente un aspetto professionale ma in fondo non bisogna giudicare dalle apparenze. La guaritrice, una donna di circa 65 anni dall'aspetto semplice, chiede a mia madre di accomodarsi su di una sedia in modo da poter operare sulla schiena (la parte dolente) in libertà e in modo agevole. Cerco di osservare ogni espressione e movimento per capire se ci sono dei segreti che posso acquisire o se semplicemente non c'è nulla, ma solo le nostre speranze. Le manipolazioni che esegue con entrambe le mani e braccia durano circa 30 minuti durante i quali vedo delle smorfie di dolore sul viso di mia madre: spero che serva a qualcosa.

Quando tutto è finito con delle bende fascia la zona trattata e si raccomanda di ripetere il trattamento una volta l'anno. Il problema, dice, era causato da delle vertebre spostate. Il suo dono le permette di sentire se nel corpo di una persona ci sono delle alterazioni e quindi correggerle. In verità i problemi di mia madre sono determinati da un incidente accadutole quando era molto piccola. La guaritrice ci accompagna all'uscita: altra gente attende di entrare.

Il giudizio che ho ricavato da questa giornata non può essere negativo. Mia madre non è guarita dai dolori, tulle le sere si deve mettere la crema che il dottore le ha prescritto, ma quel giorno si è sentita accudita, curata, gli effetti sono stati positivi anche se brevi. La guaritrice non ha chiesto denaro, perché ritiene di avere avuto questo dono dalla Madonna e di assolvere un compito per vece sua. La speranza che regala, anche se forse fasulla, non reca danno ad alcuno. I miei dubbi certo rimangono. Nonostante non abbia avuto prova di nessun potere straordinario quale mi aspettavo, voglio continuare a credere che il grande psichiatra svizzero Carl Gustav Jung (1875-1961) avesse ragione quando affermava che ci sono delle cose incomprensibili per il cervello grossolano della nostra razza e del nostro tempo.

Gessica Valuta, Rovereto

Risponde Silvano Fuso.

Che ci siano cose incomprensibili per il nostro grossolano cervello è sicuramente una triste verità. Tuttavia, anche se molti aspetti della realtà che ci circonda ci sono ancora sconosciuti, penso che abbiamo il dovere morale di sforzarci di usare quel poco che la scienza ci consente di sapere.

La medicina, nonostante tutti i suoi limiti, ha fatto enormi progressi. Nel caso specifico, la medicina scientifica ci dice che le vertebre sono una cosa piuttosto delicata e che una loro manipolazione impropria può anche causare danni notevoli. Ora io mi chiedo: vale la pena accollarsi certi rischi in cambio di un po' di gratificazione emotiva?

Il fatto di sentirci accuditi e curati per una mezz'oretta compensa i rischi legati all'intervento di una persona che, sia pure in buona fede, non penso sia molto competente in fatto di anatomia e fisiologia? Francamente penso di no. La visita di un buon ortopedico e l'utilizzo delle oramai numerose ed efficaci tecniche diagnostiche strumentali saranno meno gratificanti sul piano psico-emotivo, ma sicuramente aumenterebbero notevolmente la probabilità di risolvere il problema della madre della lettrice.

È vero, la medicina cosiddetta ufficiale presta scarsa attenzione agli aspetti emotivi del paziente e questo è sicuramente un suo difetto. Ma al di là di ogni dubbio, la sua efficacia supera di gran lunga quella di qualsiasi guaritrice. Alle carenze della medicina ufficiale possono poi facilmente supplire i parenti e le persone care, sostenendo moralmente il paziente che deve sottoporsi a visite talvolta stressanti dal punto di vista psicologico.

Capisco che l'indubbia buona fede della guaritrice (che non chiede denaro) possa aumentare la sua simpatia e la fiducia che i pazienti ripongono in lei. Tuttavia occorre stare attenti a non cadere in questo facile errore. La buona fede dell'operatore è una qualità morale che nulla ha a che fare con le sue capacità e che non diminuisce affatto i rischi legati alla sua incompetenza.

Personalmente preferirei essere curato da un medico di dubbie qualità morali ma competente, piuttosto che da un campione di virtù ma assolutamente impreparato.

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